il ritorno di Clara!

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Era la mattina dell’ultimo giorno di questo orrendo anno.

Alcuni moralisti dicono che in questo arco di tempo non conta l’inizio,ma la fine.

Personalmente avrei preferito saltare completamente questa parte della mia vita o semplicemente non farla esistere.

Citofonarono,proprio quando mi trovavo sotto la doccia. Scesi le scale in accappatoio.

“andrea…ciao!”

Entrò agitato.

Chiusi la porta e chiesi:

“che ci fai qui alle 10:00 di mattina?”

“non mi rispondevi a nessun messaggio,chiamata e ieri sera sei scappata da casa di Matteo,senza dare spiegazioni! Mi spieghi che ti prende?”

“niente…volevo solo tornare a casa,ero stanca,e non ti ho risposto perché dormivo! E poi da quando  devo spiegarti quello che faccio? Sono ancora in grado di badare a me stessa!” risposi scocciata,mascherando l’imbarazzo dell’accaduto di ieri con Matteo.

“NON DEVI SPIEGARMI NIENTE…MA CAVOLO…ALMENO DIMMELO!” sbuffò.

“…okay”

Non capivo perfettamente il motivo di quella sfuriata,e personalmente non mi importava. Cavoli suoi.

“sono venuto per dirti che dobbiamo andare a prendere Clara alla stazione…ah..e prendi anche la borsa con tutti i vestiti che devi mettere per questa notte e i giorni successivi in quanto una volta presa Clara andiamo direttamente alla casa di Matteo…” annunciò calmandosi.

“..mi cambio…e arrivo..” dissi con la voce spezzata e strafottente.

Sistemai i capelli,indossai un paio di jeans,una felpa verde e le Converse bianche.

“andiamo!” dissi ad Andrea che era seduto sull’ultimo gradino della scala.

Il tragitto fu lungo e straziante. Silenzioso e angosciante.

Avrei rivisto Clara e l’ultima volta che la sentì non fu una bella conversazione.

“preoccupata? Non parli!” chiese Andrea mentre abbassava la musica della macchina.

“no…ho solo voglia che arrivi la sera!”

Annuì.

Nella mia testa vi era solo Matteo e l’accaduto di ieri sera.

Arrivati alla stazione ci sedemmo su una panchina aspettando il treno.

Dopo qualche minuto arrivò.

Stentai a riconoscerla. Impossibile non era lei. No!

Iniziò a correrci contro,con un sorriso enorme.

Si,okay era lei!

Un abbondante ombretto nero gli marcava gli occhi.

I suoi capelli a boccoli,erano passati da un rosso acceso ad un nero così scuro che le rendeva il volto bianco e sfilato. Portava delle calze nere trasparenti con sopra un jeans cortissimo,una maglietta larga in lana con degli strass sulle spalle che le scendeva morbida sul corpo. Il tutto completato da scarpe nere.

L’abbracciai. Anche il profumo era cambiato. La sua armonia e dolcezza mi faceva salire il vomito.

“mi sei mancata! Ti è piaciuta la sorpresa?” sussurrò.

Annuì.

“cavolo se sei cambiata!” urlò Andrea abbracciandola fortissimo.

“grazie!” rispose vantandosene,abbracciandolo e baciandolo sulla guancia.

“ti dona il nero!”

“si…lo so! Me l’ha consigliato Alessia!”

Alessia…non capiva un cazzo! Stava molto meglio rossa!

Interruppi la loro emozionante conversazione,dove ero stata tagliata completamente fuori,sentendomi quasi il terzo incomodo.

“dobbiamo andare è tardi!” dissi facendo cenno all’orologio della stazione

Prese i suoi occhiali e li poggiò sulla testa indietreggiando i capelli. C’era qualcosa di diverso in lei. E questa volta non erano le mie solite fantasie!

“devo raccontarti un sacco di cose Camì!” scrisse Clara per messaggio mentre ci trovavamo in macchina.

 

“lo so!” risposi.  

 

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