Il ponte.

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Sentì un boato. Un enorme urlo da parte di Matteo,nel dire la parola NO.

Staccai i piedi dal muretto allargando le braccia e un colpo d’aria mi spinse lentamente verso il fiume. I capelli mi andarono sul volto e il mio corpo diventò leggero.

I vestiti si sollevarono.  Il mio volto era rivolto verso il cielo. Non aprì gli occhi per paura.

Il mio cuore batteva lentamente. Forse quasi per niente.  Avevo una forte sensazione di vertigine. Le tenebre facevano parte della mia anima. 

Ad un tratto sentì un impatto. Un qualcosa che mi strappò la felpa.

Aprì gli occhi.

Il mio volto non era più rivolto verso il cielo,ma nel vuoto.

 Iniziai a tremare quando notai l’enorme distanza che mi divideva dal luogo in cui mi trovavo allo “schianto” finale. Guardai in alto e un ferro incastrato sul muretto  mi aveva perforato la felpa.

“DIO GRAZIE!” urlò Matteo,sorridendo,con la mano ancora stesa verso di me. Forse aveva tentato di afferrarmi mentre mi buttavo. La sua gioia era  contagiosa. E una sua lacrima mi finì sulla mano.

In un attimo mi accorsi della stupidaggine che avevo fatto. Stavo scappando dai miei problemi nel modo più sbagliato.Dovevo ritrovare quella forza per tornare a star bene,altrimenti sarei crollata nuovamente. 

“MATTEO AIUTAMI TI PREGO!” urlai,una volta cosciente della situazione.

“FAI QUELLO CHE TI DICO! NON TI AGITARE…PROVO AD ALLUNGARTI LA MANO!” disse agitandosi. Avrebbe messo a repentaglio la sua vita pur di salvare la mia. 

Ero terrorizzata. Spaventata e incredula. Qualcuno dall’alto mi aveva salvato,nonostante l’avevo deluso.

Sentivo un risucchio provenire da sotto i miei piedi ed un vento fortissimo,che metteva in bilico quel pezzo di ferro.

“NO-N...NO-N... VOGLIO.....MORIRE!” dissi singhiozzando e con un tono di voce spezzato. 

“TI FIDI DI ME?”  mi chiese,sicuro di se. 

A quella domanda il tempo si fermò.

“SI!” risposi calmando il mio respiro per un attimo. 

Strinsi gli occhi,gonfi di lacrime.

“ALLUNGAMI LA MANO CAMILLA!”

Feci ciò che mi ordinò,con il residuo di adrenalina rimasta. Lo guardai,ma la maglietta si strappò ancora di  più,staccandosi.

Chiusi gli occhi istintivamente urlando.

La mia mano fu afferrata appena in tempo. Riaprì gli occhi,e il mio corpo barcollava nel vuoto con una sola speranza di sopravvivenza. Lui,che mi teneva stretta.  

"AIUTATI CON L'ALTRA MANO CAMILLA!"

Cercai di arrampicarmi sul braccio di Matteo che mi trascinò sull’asfalto,cadendo sfiniti uno sopra l'altro. 

Mi abbracciò fortissimo ed io di conseguenza. I nostri respiri erano affannati. Sudavamo freddo e il suo corpo era gelato,come il mio. Tremavo. 

Una sensazione di riparo mi inebriò i sensi. Mi feci coccolare dalle sue forti braccia e dai suoi innumerevoli baci sulla fronte.

“non lo fare…mai più! Ti prego!” sussurrò.

Svenni.

ERO SALVA! ERO VIVA!

*angolo scrittrice*

vi piace? <3 scusate per l'attesa :* vi voglio bene un bacio!

L'ITALIA HA PERSO :(  AVRO' PIANTO CREDO! AHAHAHA speriamo bene per la prossima partita <3

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