Evoluzione.

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Le vacanze natalizie finirono ed io tornai a scuola,con nessuna voglia di mettere la testa fra i libri,soprattutto se avevo come compagno di banco Andrea.  Nonostante i nostri rapporti erano tornati come un tempo,il mio cuore non  aveva spazio per una relazione con lui,così decisi di essere solo amici.

Clara cambiò sezione.I ragazzi pendevano dalle sue labbra e girava  voce che  avesse una relazione con un professore di Biologia. Un uomo di 28 anni.

Tre giorni dopo la morte di Delia si fecero i funerali. Vi erano tantissime persone,forse un centinaio.

Mi venne in sogno ben tre volte,e tutto mi disse tranne che aveva trovato la pace. Non riusciva a comunicare con Alex,per potergli manifestare il suo immenso dolore che l’avvolgeva. Era morta,senza aver avuto l’occasione di parlare con il suo fidanzato e chiarirsi. Io riuscì solo a dirgli la rivelazione di Alex,ma ciò non migliorò il suo stato d’animo,anzi la trascinò in un varco ancora più scuro e freddo. Da quel giorno non la sognai più.

Alex si trasferì in Florida,per ricominciare da zero. Una scelta saggia,viste le sue condizioni. Diceva che restare e vedere i luoghi pieni di ricordi con Delia gli portava solo ad avere una vita infelice.

Mia nonna,veniva ricoverata in continuazione. Era straziante vederla così distrutta e dolorante. Aveva avuto un altro infarto il 16 febbraio. La rianimarono per miracolo.

Per quanto riguarda Caterina aveva fissato il giorno delle nozze al 3 Maggio.  Odiavo vederla così felice e senza preoccupazioni e per colpa di Paolo passavo più tempo fuori casa che nella mia camera.

Provavo una certa compassione per quest’ultimo. Sposare una vipera come Caterina,era la peggior pena di morte che si potesse ricevere. Ma infondo non era una cosa che mi riguardava. Non li avrei rivisti più dopo il compimento del mio diciottesimo anno d’età.

Grazie all’aiuto di Matteo tornai a mangiare regolarmente e non dovetti più andare in ospedale per la visita di controllo.

Mia madre non mostrava segni di miglioramento e ciò rendeva la mia vita sempre più vuota portandomi verso un’abitudine sbagliata. L’assenza di una figura materna al mio fianco,pronta a consigliarmi. Amavo mia madre,ma non riuscivo a comprendere del perché fosse così egoista da non voler tornare da me,dalla nonna e anche da sua zia che a breve avrebbe fatto un passo importante della sua vita,come quello del matrimonio. Cosa c’era di così bello dall’altra parte? Mi mancava.

Io trovai  un piccolo lavoro da barista in centro,così potevo mettere dei soldi da parte per  la scuola e altre evenienze come una casa.Non potevo alloggiare per sempre da mia zia.

Studiare e lavorare non era semplice,soprattutto per gli orari del lavoro,dalle sette di sera alle due o tre di mattina. Però la paga era abbondante,e ciò mi dava conforto.

Insomma non potevo lamentarmi. Stavo passando un periodo abbastanza sereno. Tutto sembrava esser tornato alla normalità, con un ritmo più veloce.

DRIIIIIN!

La campanella dell’ultima ora suonò puntuale. Oggi era il 21 Marzo. Era la stagione della fioritura. Gli alberi ricoperti da milioni di fiori di qualsiasi colore sui rami e il paesaggio che si faceva più vivo e fresco,per accogliere l’estate. Il sole era più luminoso e caldo e le giornate più lunghe e intense.  

“hey,Camilla…vieni con noi a fare pranzo,dopo andiamo al mare?” chiese Andrea insieme ad altri due suoi amici. Tolsi le cuffiette dalle orecchie. 

“non saprei…e poi non credi che fa un po’ freddo?”

“ma ci sono 24 gradi!” urlò con entusiasmo.

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