"cosa è successo,in quella maledetta sera?”
“i tuoi genitori dovevano venirmi a prendere all’Autogrill,che si trovava ad un chilometro di distanza dall’incidente,perché volevamo andare a casa tua per festeggiare. Avrebbero preso anche Clara Andrea e la fidanzata di Mario,ma tutti dopo di me.Volevano farti una sorpresa!” fece una breve pausa. Aveva gli occhi lucidi e il viso rosso.
“ TUO PADRE HA FATTO QUELLA STRADA PER COLPA MIA! PERCHE’ PER PRENDERE GLI ALTRI RAGAZZI,DOVEVA FARE LA STRADA INTERNA,QUELLA DELLA CITTA’!TUTTI LO ASPETTAVANO ALLA CHIESA! E’ TUTTA COLPA MIA! MI DISPIACE…CAMILLA! NON DOVEVA ANDARE COSI’ LA TUA VITA…SE SOLO..”
Piangeva. Era frustrato. Si era fatto "la causa" di un incidente.
Non sentì più niente. Non volevo crederci.
Con le mani mi chiusi le orecchie,ripetendo “no..no..no” con un tono di voce crescente.
Lui mi guardava,cercando di farmi tornare nel mondo reale.
In un lampo,il dolore dell’incidente si fece più forte. La gamba mi iniziò a bruciare ed il petto andare in frantumi. Il profumo del sangue scorrermi all’interno del naso. Le lacrime impregnate di rabbia scorrevano,lungo il mio viso,graffiandolo.
La mia mente era in uno stato di completo offuscamento. Stavo impazzendo. Non era reale! Non poteva!
Matteo mi toccò la spalla. E disse che gli dispiaceva.
Aprì lo sportello della macchina e mi ritrovai con il sole puntato sugli occhi.Istintivamente mi coprì il viso. I raggi del sole illuminavano un campo immenso ricoperto di neve. Tutto brillava.Il freddo mi gelò il fiato. Avanzai per qualche metro.
“hai tutto il diritto di odiarmi,Camilla!MA VORREI NON LO FACESSI!”
Urlò Matteo scendendo dalla macchina e chiudendo lo sportello.
“non ho tempo di odiare le persone!”
Quando mi girai lui era già dietro di me.
“tuo fratello mi morì tra le braccia…e mi disse che dovevo aver cura di te! Mi dispiace di non essermi fatto vivo,ma avevo paura che dopo tutto questo…tu mi odiassi!e purtroppo tu ora provi solo questo!” si voltò,con l’intenzione di andarsene.
“ED ORACHE FAI TE NE VAI?” gli urlai.
“NON VOGLIO PORTARTI ALTRO DOLORE!”
“ PEGGIO DI COSI’ NON PUO’ ANDARE,MATTEO! MI VA TUTTO MALE LO CAPISCI? ANDREA NON SI E’ FATTO SENTIRE,CLARA MI HA ABBANDONATO! I MIEI GENITORI SONO MORTI,TRANNE MIA MADRE CHE NON SI DEGNA A RITORNARE SU QUESTA TERRA! NON HO NESSUNO…MATTEO!”
Corse verso di me e mi abbracciò così forte che il mio corpo si abbandonò sul suo.
“perdonami ti prego!”
In quel momento le idee si riordinarono e i ricordi tornarono nel passato.
Alzai il volto incrociando i suoi occhi,che brillavano.
“la colpa non è tua..ma di colui che guidava imbottito di alcool o droga o non so cosa! Io ti perdono,per il fatto che non mi hai detto tutto questo molto tempo fa!” gli dissi.
Sorrise. Il sorriso più bello che io abbia mai visto.
“vorrei solo fidarmi delle persone…ma ogni volta che lo faccio..tutti mi deludono!”
Mi strinse più forte.
“non lo farò mai più..te lo prometto!” sussurrò.
“ho già sentito…questa frase!”
Mi staccai da lui ed andai sul marciapiede dall’altra parte della strada. Mi era bastato un attimo,una parola fuori posto per perdere tutto,anche me stessa. Il capodanno peggiore della mia vita.
Una fitta nebbia iniziò a cadere lentamente sulla città. Un paesaggio malinconico,quanto me. Avevo nuovamente perso la mia ancora di salvezza. LA FORZA.
“DOVE VAI? E’ TARDI TORNIAMO A CASA!” urlò Matteo dalla macchina.
“voglio stare da sola…per un po’ di tempo! Mi faccio viva io!”
“non posso permettertelo!”
“ed io per oggi non voglio vedere nessuno!” esclamai continuando a camminare.
“però ti prego..chiamami Camilla!”
“lo farò!”
Rispettò la mia decisione.
*angolo scrittrice*
che ne pensate di questo capitolo? vi piace? :*
scusate per l'assenza. <3 un bacio :* commentate,votate,segutimi,messaggiatemi ahah non lo so! fate quello che volete <3 mi piace poter interagire con voi <3
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l'essenza di vivere
Fiksi UmumCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...