una mezz'ora

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“hey miss” disse un voce maschile alle mie spalle. Mi girai,asciugandomi le mani sul grembiule. 

“Jeremy! Che ci fai qui?” chiesi incredula.

“bhè ti ho detto che venivo a trovarti e sono venuto!”

Indossava una camicia azzurra con sotto un jeans scuro.

“vuoi qualcosa?”

“una birra!”

Presi un bicchiere e lo riempì di birra. Lui chinò il capo per osservare la divisa.

“pensavo portassi una minigonna!” disse deluso.

Risi “mi dispiace! Ma devi accontentarti di pantaloni neri e camicia bianca!”

Gli preparai qualche cosa da mangiare e gliela misi sul bancone.

“come sei dolce!”

“è il mio lavoro!” esclamai,mentre preparavo un caffè per un altro cliente.

“fai sempre quest’orario?”

“si..ed oggi per colpa vostra sono venuta in ritardo!”

Lavai le ultime tazze e preparai delle cose da mettere nella lavastoviglie.

“Camilla,prenditi una pausa!” disse il titolare.

Acconsentì.

“quanto tempo hai?” domandò Jeremy.

“mezz’ora!”

“dai ti porto a mangiare  a qualcosa,c’è un posto qui vicino,che fanno degli hot  dog fantastici!”

Presi il cappotto e andammo in chiosco vicino al parco.

Ordinammo,mettendoci a sedere in un tavolo vicino ad una piccola fontana .Il luogo dove si mangiava era delimitato da un piccolo recinto in ferro illuminato da una lunga catena di luci gialle. Su ogni tavolo vi era una candela immersa in un vaso di vetro ricoperto da brillantini.

Sulla nostra testa vi erano delle lanterne giapponesi a forma sferica di color bianco.

Come potevo non essere mai venuta da queste parti?Era un locale molto romantico.

“ha aperto da qualche settimana!” disse capendo il mio stupore.

“ah…è un po’ che non esco! Sono rimasta un po’ indietro,con le novità!”

Gli hot dog arrivarono.

Assaggiai.

“allora come sono?” mi chiese

“sono buonissimi!”. Erano un piacere per il palato.

“lo so!”

Ne prendemmo altri due insieme ad un po’ d’acqua.

“che classe fai?” domandò

“il quarto tu?”

“anche io! strano che non ti ho mai visto nei corridoi!”

“non sono il tipo che esce spesso!”

Rise “quando avrai la professoressa di chimica che ho io,passerai più tempo a contare le mattonelle e a dialogare con i bidelli che studiare la sua materia!!”

“ Ilani,si chiama vero?”

Mi guardò sbarrando gli occhi. “si,ce l’hai anche tu?”

“ovvio,ma non sono mai stata cacciata  fuori!”

Si pulì le mani,con un tovagliolo. “ho fatto bene a buttarti nell’acqua!” scherzò.

“HEY!” ironizzai “mi devi delle scuse!”

“quando ti caccerà allora te le dirò!” sorrise malizioso.

Mangiammo velocemente,per poi fare una piccola passeggiata.

“come conosci Andrea?” dissi.

“dal primo anno di liceo. I suoi genitori sono molto amici dei miei e ci frequentavamo spesso. Così abbiamo stretto amicizia. È quasi come un fratello per me! tu invece?”

“amici d’infanzia!” guardai l’orologio e vidi che era ora di tornare al lavoro.

“hey io devo andare…che è ora!” dissi velocemente.

Si avvicinò per salutarmi,dandomi due baci sulla guancia,in modo molto lento e piacevole. La sua mano andò leggermente sopra il sedere.

“ci sentiamo!” disse.

Tornai al lavoro. Sentì vibrare la tasca del telefono. Un messaggio.

“vengo da te fra due minuti,fammi trovare un cappuccino!” era Matteo.

“okay”

Preparai il cappuccino come lo voleva lui,ovvero con sopra una spolverata di cacao.

Arrivò,leggermente bagnato sul cappotto.

“piove?” domandai sorpresa. “Pochi minuti fa era sereno”.

“diluvia!” disse togliendosi il cappotto.

“allora a cosa devo la tua presenza qui? A quanto pare oggi venite tutti a trovarmi.” Dissi senza far caso alle parole.

“mh..che intendi?” chiese con la schiuma sul labro.

“prima pulisciti la bocca,che sembri un vecchio!”

Prese un tovagliolo strofinandosi il labro. “pulito?”

“si!” risposi,sorridendo.

“allora?” agevolò “chi è che viene a trovarti?”

“un amico…Jeremy!”

“JEREMY CORNER?” urlò.

“si…abbassa la voce cretino!” alzai lo sguardo.

“lascialo perdere! È un morto di figa! Pensa solo a quello. Non è il tuo tipo!”

Rimasi scettica a quelle parole.

“no..non è vero! Oggi mi ha portato in un locale molto carino!”

“mh..ovvero?” chiese incuriosito,incrociando le braccia.

“il chiosco  del parco! Ha aperto qualche settimana fa” dissi fiera.

“non mi piace per niente quel ragazzo!” continuò senza dare troppo peso alle mie parole “ Troppo vanitoso!”

“a me sta simpatico!” risposi.

“non ti innamorare anche tu! Altrimenti diventerai solo un numero alla sua lista!”

“da come parli sembri quasi geloso!”

Abbassò lo sguardo arrossendo. “non sono geloso,ma ti voglio bene e vorrei evitare di raccogliere i cocci del tuo cuore,fatto in frantumi da uno stronzo antipatico!”

“sembri mio padr..” non finì di dire la frase, che mi si strozzò la gola a quella parola.

“dai..tranquilla!”

“va bene!” dissi scocciata. “che ti serviva?”

“niente..di importante te lo dirò domani! Notte!” si alzò,amareggiato lasciando i soldi sul bancone e avviandosi velocemente verso l’uscita.

“aspetta Matteo…”

“notte..” sussurrai,restando a guardare la sua figura scomparire. 

*angolo scrittrice*

ho deciso di pubblicare un altro capitolo,per scusarmi dell'assenza e anche perchè oggi è il compleanno di una mia amica  e volevo fargli un regalo! un bacione a tutti :* spero vi piaccia <3 

l'essenza di vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora