“ragazzi siete pronti a vedere la casa più mitica della città?”domandò Matteo mentre girava la chiave nella serratura,con tono MOLTO sarcastico.
“perché ho la netta sensazione che ci stai prendendo in giro?”
“ehm..” la porta si spalancò e noi entrammo.
Iniziò ad aprire le finestre per far entrare la luce, mentre io e Andrea poggiammo il materiale all’interno.
Quando i raggi si fecero spazio tra la luce io rimasi a bocca aperta.
“IO ME NE VADO!” e feci per andarmene quando entrambi mi bloccarono l’entrata.
“RAGAZZI C’E’ UN CASINO ASSURDO! NON RIESCO NEANCHE A METTERE IL PIEDE….E POI GUARDA..” toccai un mobile con il dito per raccogliere la polvere “ QUESTA COSA GRIGIA TU COME LA CHIAMI?
“polvere?” rispose..Andrea,inarcando il sopracciglio.
Sbuffai.
“quante stanze sono?” domandai.
“cucina,sala, bagno,cinque camere a letto..e poi c’è lo scantinato libero dove mettiamo le cose inutili!”
“bene! Allora…organizziamoci..io faccio il bagno e la cucina e una camera…voi tutto il resto!”
Si guardarono tra loro e scoppiarono a ridere.
“ehm…noi in realtà dovremmo andare a comprare altre cose..e prenotare il tavolo…per la nottata in piazza!” e iniziarono ad indietreggiare,mentre Matteo cacciò le chiavi.
“okay….e con questo? Non potete farlo dopo?”
“ODDIO UN RAGNO…DIETRO DI TE!”
Mi girai.
“DOVE?!” non feci in tempo a dirlo che loro mi rinchiusero dentro scappando,con la macchina.
Provai un senso di odio allucinante.
“cara Camilla…tirati le maniche…ed inizia a pulire…!”pensai.
Accesi la musica per rendere il tutto meno noioso e silenzioso. Da dove avrei potuto cominciare?
Esplorai la zona per cercare un ordine mentale.
Tolsi tutti i teli bianchi che coprivano i mobili. Almeno ora la casa sembrava meno inquietante. In fin dei conti era un appartamento davvero stupendo. Molto simile alla casa dei miei sogni.
Portai tutte le cose inutili nello scantinato,quando ad un tratto sentì un rumore provenire dal piano di sopra. Corsi velocemente le scale e trovai uno scatolone rovesciato per terra e sul pavimento un’immensità di foto in bianco e nero.
Raffiguravano Matteo e la sua famiglia. Una foto era particolarmente strana. La scritta dietro era alquanto ambigua.
“ti vogliamo bene! Mi dispiace per tutto quello che è successo!”
“Con affetto Mamma”
E alla fine in basso,a destra vi era una data risalente a oltre dieci anni fa.
Cosa significava? Aveva litigato con i suoi all’età di 6 anni? O anche lui aveva auto una storia simile alla mia?oppure erano le mie solite fantasie?
Lasciai perdere l’accaduto e tornai a pulire.
Dopo quattro ore avevo finito.
Tutto era in un perfetto ordine:il tavolo al centro della sala,le sedie,i divani,il tappeto,lo stereo,le bevande,il cibo,la cucina con tutti gli utensili,le varie decorazioni e i fuochi d’artificio per la vigilia. Avevo fatto un ottimo lavoro.
Mi buttai sul divano sfinita, abbracciando un cuscino,finendo per addormentarmi.
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l'essenza di vivere
General FictionCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...