un pizzico di felicità!

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 Io e Matteo andammo in giardino,stendendoci sul prato,ascoltando il rumore delle piccole cose.

Ogni tanto passava di lì qualche ambulanza facendomi rabbrividire la pelle. Odiavo quel suono. Forse perché l’avevo associato alla morte e quindi mi faceva tornare in mente brutti ricordi. Strinsi la mano di Matteo.

“ a che pensi?”  domandò  girando il volto verso di me.

“alla mia famiglia!” gli risposi stendendomi sul fianco destro.

“fa male vero?”

“un po’…ma credo di essermi abituata all’assenza di tutti che ormai nulla ha più un vero valore!”

“anche io la pensavo come te,fino a quando non ho incontrato persone vere con sentimenti veri!”

“hai avuto fortuna!”

Ad un tratto sentimmo dei passi avvicinarsi a noi. Alzai lo sguardo. Era Alessandra.

“ale…dimmi!” e scattai in piedi come un  soldatino.

“puoi andare..ti abbiamo dimessa!”

“DICI VERAMENTE?”  urlai,con la gioia fino a sotto i piedi.

“si…è stato difficile,perché nelle tue condizioni non potevamo,ma costatando tutto abbiamo capito che lasciarti qui potrebbe farti stare solo peggio!”

Gli saltai al collo ringraziandola mille,forse duemila volte,mentre Matteo rideva.

“ma c’è una condizione!”

“qualunque!” esclamai.

“in camera tua c’è un’alimentazione che devi seguire. Ogni settimana dovrai venire qui e pesarti,fino a quando non avrai un peso consono alla tua situazione! Inoltre devi fare sport,almeno due tre volte a settimana!”

“tutto qui?” chiesi entusiasta.

“si..certo!” rispose leggermente sorpresa.

“SIIIIIIIIIIIIIIII” gridai con tutta la voce che avevo in corpo.

Strattonai Matteo. “evvai!”  

Corsi in camera per fare la valigia.

Saltellavo per le scale e nei corridoi  e appena incontravo qualcuno gli dicevo “sono stata dimessa”.

Appena entrai nella mia stanza,il mio sorriso si spense,quando notai Delia seduta sul letto.

“hey…ciao!” con tono triste e amareggiato.

Ecco ci mancava solo una brutta notizia.

“che ci fai qui?” le chiesi.

“ti cercavo…avevo bisogno di te!”

“dimmi ti ascolto!”

“ho saputo che sei stata dimessa e vorrei chiederti di dare questa lettera ad Alex,dietro c’è scritto l’indirizzo! Fallo per me ti prego!..” e mi porse la lettera.

“certo..lo farò! Ma se vuoi vengo a trovarti! Dammi il tuo numero! Ci sentiamo per telefono! E poi devi guarire così poi esci da queste mura deprimenti e rivedi il sole,gli alberi,insomma tutto!”

Mi diede il suo numero. Era triste.

“non voglio..che  te ne vai!” esclamò con gli occhi colmi di lacrime. “eri l’unica che non mi giudicava!”

“Ma io non me ne vado!” e gli sorrisi. “però tu mi devi promettere che tra un po’ di tempo mi chiamerai dicendomi che sei stata dimessa okay?”

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