“sei sicura di farcela?”
“si,ormai è solo passato!” esclamai con fermezza.
Io,Alessandra e Jolie ci trovavamo davanti al portone della mia vera casa,quella dove per 17 anni avevo costruito una parte di me,un mio personaggio e molti,anzi,infiniti ricordi che resteranno per sempre stampati in quelle mura.
Ero tornata,con in mano uno stupido scatolone di cartone,da riempire per portarlo,poi,nella mia nuova abitazione che rimarrà fino al risveglio di mia madre.
“ti accompagno se vuoi!” propose Jolie,poggiandomi una mano sulla spalla.
“no,grazie…anzi,in garage ci sono due scatoloni che aveva preparato mia zia,per questa evenienza,metteteli nel furgone…fra qualche minuto arrivo” dissi con fare distratto e con voce tremolante.
Entrai,chiudendo la porta,alle mie spalle.
Delle immagini si focalizzarono davanti agli occhi,così improvvisamente.
“Camilla,quante volte devo dirti che non si gioca con Billy dentro casa! guarda che disordine….hai rotto anche il vaso della nonna!”
“mamma,non prendertela con lei! Fuori pioveva e volevamo divertirci! Ripareremo il vaso e tornerà come nuovo,vedrai!”
“Mario..ogni tanto fai il fratello maggiore per favore”
Riaprì gli occhi guardando il vaso riparato,posto su una colonna di travertino e di fianco una cornice con io, il cane e Mario.
Era un volpino arancione e bianco,che fu investito da un’auto circa 5 anni fa.
Superai quel ricordo,andando in camera.
Presi degli oggetti e dei trucchi nel bagno.
Mentre scendevo le scale,rimasi immobile quando notai una felpa di Mario sulla ringhiera,come solitamente usava fare,al ritorno dei suoi allenamenti.
“non può essere,prima non c’era!” sussurrai inorridita.
Iniziai a tremare.
La temperatura della casa diventò particolarmente fredda.
Finì di scendere le scale,lentamente,afferrando la sua felpa e ponendola nello scatolone.Prima di chiudere la porta mi guardai intorno.
“mi manchi…” conclusi amaramente. Sapevo che la mia memoria non mi stava ingannando. Lì c’era qualcuno. Lì c’era lui.
“Hey Cami,tutto okay?” chiese sorridente Alessandra sbucando dall’angolo della casa,una volta che uscì all’aria aperta,accecandomi con il sole.
“si-i…tutto okay…”
“andiamo!”
Per tutto il tragitto non parlai,nelle ossa mi rimase impresso il freddo pungente e quei flashback che ogni tanto sconvolgevano la mia esistenza. Odiavo ricordare,perché sapevo di starci male,ma era come impedire ad una persona che sta affogando di non salvarsi.
Impossibile.
“ecco qui questa è la nuova casa. Dentro è già tutto in ordine! Devi solo sistemare questi scatoloni” esclamò Ale mettendo il freno a mano.
L’abitazione aveva due piani. Al piano terra vi era una grande cucina,un salotto ed un ripostiglio che portava ad un garage. Al primo piano vi erano due camere da letto un bagno ed uno studio.
Presi la camera più grande. Le pareti erano verdi con diversi quadri di Marilyn Monroe,nonché uno dei miei idoli. Le tende erano in avorio con un merletto nella parte finale. E infine un enorme letto matrimoniale con una miriade di cuscini e un grande peluche.
“allora ti piace?”
“ALE E’ FANTASTICA!come facevi a sapere i miei gusti?”
“Jolie è servita a qualcosa!”
Scoppiai a ridere.
“hey! Guarda che ti sento” disse quest’ultima.
“abbraccio di gruppo?”
“abbraccio di gruppo”
*angolo scrittrice*
ecco qui un altro capitolo. So che molti di voi non mi perdoneranno mai per il fatto che ne sto pubblicando uno ogni morte di papa,ma giuro che vi penso costantemente! Per questo domani caricherò un altro capitolo alle 14:00 mi raccomando,tutti online! <3 <3 un bacione.
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l'essenza di vivere
General FictionCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...