Tornata a casa di Matteo dopo le 4:00 del mattino,il sonno non faceva più parte delle mie palpebre. Avevo solo voglia di pensare alla mia vita e fantasticare idee più o meno positive sull’avvenire.
Lanciai i tacchi,con quel fare distaccato mischiato ad un senso si rabbia ed odio per ciò che era successo alla mia relazione con Andrea.
Non ero il tipo che dimenticava facilmente.
Purtroppo.
Sentivo caldo. Forse era l’effetto di tutto quell’alcool che circolava all’interno delle mie vene,pulsando con forza nelle tempie,non facendomi percepire le cose,la distanza,e i rumori diventati soffusi.Mi sentivo così dannatamente triste.
Slacciai la zip laterale del vestito che scivolò via,sino a fare un tonfo sordo sul pavimento.
Avrei voluto che la mia vita fosse stata proprio così. Una specie di scivolo che avrei potuto salire per poi abbandonarmi su quella discesa e infine riatterrare in piedi sulla sabbia. Peccato che tutte queste fasi le avevo saltate. Mi erano state private. Ed ora mi trovavo con il volto sulla sabbia. Sola e con pochi motivi per voltare pagina.
Bussarono.
Senza pensare,dissi di entrare.
“oh..mio Dio..copriti!” era Matteo che stupito dal mio abbigliamento seminudo,si coprì gli occhi.
Lo guardai con volto divertito.
“non hai mai visto una ragazza in bichini?”
Indipendentemente dalla mia domanda prese un lenzuolo e me lo avvolse delicatamente. Respirai profondamente l’odore del Dash,impregnato in ogni singola fibra di quel tessuto.
Matteo si avvicinò,ma stranamente lo vedevo sfocato e vi erano più figure,come se lo stessi guardando tramite un caleidoscopio,però non c’erano i colori,solo il suo volto ovunque.
“come…stai?” chiese preoccupato.
“bene..se non fosse…per questa nausea!”
Mi portò in bagno dove vomitai anche l’anima. Lui era lì che mi sorreggeva la fronte.
“va meglio?” domandò dopo qualche minuto.
“ora ho mal di testa!”
“tranquilla…è normale..vieni andiamo in cucina!”
Mentre Matteo preparava una specie di tisana,io ero distesa sul divano,dove stavo iniziando a pensare lucidamente.
“tieni!” disse porgendomi una tazza con all’interno un liquido giallo,fumante. Odorava di limone,menta e liquirizia. “sei cadaverica! Vuoi qualcosa da mangiare?”
“no…grazie…già è tanto se finisco questo!”
Si mise a sedere vicino a me,sollevandomi le gambe e poggiandole sulle sue.
"mi dispiace...Camilla!"
"per cosa?" chiesi poggiando la tazza sul comodino e iniziando a notare il suo sguardo triste.
*angolo scrittrice*
scusate per l'attesa...spero per voi che ne valga sempre la pena aspettare! vi voglio bene e buona estate a tutti :* continuerò al più presto! forse riesco a pubblicare due capitoli oggi :* un bacio
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l'essenza di vivere
General FictionCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...