cambiamenti..

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“ciao mamma” sussurrai,baciandole la mano.  Quel giorno avevo deciso di andarla a trovare,forse perché mi sentivo così sola,che nessuno riusciva ad appagare questa sensazione.

“sai oggi è il 12 Luglio. Un mese dalla morte della nonna.”

Mi guardai intorno notando dei nuovi macchinari e lastre sparse su un tavolino,di fronte al lettino.

 La sua mano era fredda e particolarmente bianca. Non profumava più di vaniglia,cocco o cannella,ma di  ospedale. I suoi capelli erano disordinati e le unghia spezzate e fragili. La veste era sempre la stessa di qualche giorno fa. Anche lei era stata abbandonata.

Un forte senso di colpa,inebriò la mia mente.

“torna,ti prego! Ho ancora bisogno di te!”

Poggiai la fronte sul materasso,singhiozzando leggermente.

“non riesco ad accettare tutto questo dolore,non trovo un modo per smaltirlo o dimenticarlo,almeno per un istante. Convivo con il  fatto che oltre  a te e a Caterina,non ho più nessuno della mia famiglia vicino. Cosa dovrei fare?”

Mi alzai,dalla sedia andando verso il tavolino,sfiorando le lastre.

“tutto ciò è assurdo! Prima grazie a Matteo ero riuscita a superare un piccolo ostacolo per arrivare a provare un minimo di felicità,ma ora che sta con Chloe tutto è cambiato. Berry è partito per l’università. Caterina è ancora in viaggio di nozze e Jolie è ad Amsterdam per un provino. Mi aveva offerto di andare con lei,per passare qualche giorno fuori e staccare la spina,ma ho rifiutato. Non potevo fregarmene anche io di te. Sei mia madre.”

Tornai vicino al suo corpo,scostandogli i capelli spettinati.

“cosa ti sta impedendo di tornare? Ho bisogno delle tue parole,consigli…ti prego…”

“Camilla..” era Alessandra.  “dai,andiamo! Sono 4 ore che stai qui…”

Mi accompagnò fuori,spegnendo la luce del corridoio. Andai in uno stanzino per togliermi la cuffia ed i calzari buttandoli nel cestino.

Uscì,dirigendomi verso la fine del corridoio. Quel posto era sempre così lugubre e tetro.

“andiamo a prenderci qualcosa?” mi domandò Alessandra,togliendo  lo stetoscopio,dal  suo collo,poggiandolo in una cassettina di ferro. “è un po’ che non ci facciamo una chiacchierata!”

“okay..” risposi fredda

Annuì,con fare leggermente impacciato.

“aspettami alla fontana in cortile,mi cambio e arrivo!”

Dopo qualche minuto arrivò.

Si avvicinò al mio viso,asciugandomi del mascara colato con un fazzoletto.

“ecco fatto!” disse soddisfatta.

Le luci posteriori della sua nuova Mercedes nera si illuminarono.

“bella macchina!” esclamai sorridendo.

“lo so” esclamò lanciando la borsa nel sedile posteriore.

Arrivate in un piccolo ristorantino  fuori città,ordinammo del sushi.

“hai pensato a cosa vorresti fare dopo il quinto?” mi domandò,sorseggiando del vino.

“non lo so..è tutto molto vago e abbastanza confuso!”

“per via di tua madre immagino!”

“si. Vorrei che si svegliasse! Credi ci sia qualche possibilità?”

“è in una situazione delicata e più passa il tempo,più sembra peggiorare. Ci sono cose che non quadrano!”

“è solo un’egoista!” esclamai alzando il tono di voce. “io sto male!”

“Milla! Calmati!”

“un corno” dissi a denti stretti.  “mi sento presa in giro,da tutto e tutti! Amici,parenti e persino genitori. Fra qualche mese mia zia mi caccerà di casa e non ho un luogo dove stare,tranne dove abitavo prima,ma tornare lì,per me è troppo stressante e mi deprimerei . Non ho un lavoro. Vorrei avere dei soldi da parte per evitare di spendere i risparmi dei miei genitori e quelli di mia nonna. E’ TUTTO UN CASINO!”

Rimase in silenzio per qualche secondo.

“perché non me lo hai detto prima?” sorrise “ho un appartamento in città,vicino alle medie,è da sistemare la doccia e l’impianto elettrico ma per il resto è molto carino e accogliente. Ha anche un giardino,una soffitta e un garage,dove potrai mettere la macchina o il motorino. Per quanto riguarda il lavoro,posso chiedere ad un mio amico che ha un piccolo Hotel  e fino a settembre potresti lavorare lì,inoltre non facevi i servizi fotografici?”

Il mio volto si illuminò.

“si..li faccio ancora! Ma dipende da chi mi chiama e per chi poso!”

“ma è comunque un qualcosa che potresti usare per pagare bollette e tasse!”

“bhè,si avanzano anche! Quanto costa l’affitto?”

 “ma sei scema?! Te lo regalo! È tuo! Fanne ciò che vuoi…guarda..” cacciò dalla tasca un mazzo di chiavi. “Questa è la tua.” Era verde con un ciondolo a forma di trifoglio. La prese ponendomela nelle mani

 “ti chiamo l’elettricista e l’idraulico domani domani. Così  in questa settimana avrai tutto pronto!”

Sospirai,provando un enorme senso di sollievo.

“mangiamoci questo sushi va!” propose,prendendo delle bacchette di legno.

Sorrisi,ringraziandola.

*angolo scrittrice*

scusate l'attesa. Spero vi piaccia <3 un bacione <3  

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