il risveglio.

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Aprì le palpebre,lentamente e mi ritrovai stesa su un lettino dell’ospedale con una coperta sul corpo e una flebo nel braccio. 

Matteo si alzò entusiasto dalla poltrona e mi venne incontro. 

 “sei…sveglia!” esclamò  premendo,subito, il campanello d’allarme che si trovava sopra di me.

Avevo un dolore allucinante alle braccia e alla testa.

 “perché ci troviamo qui?” domandai.

“quando eri svenuta sul ponte,non mi rispondevi! Avevo tentato di tutto. Così,dopo un po’ ho chiamato un’ambulanza e quando siamo arrivati qui ti ha preso Alessandra,dicendo che sapeva lei cosa fare!”

“non gli hai detto cosa era successo sul ponte vero?” chiesi minacciosa.

“Si…”

“Matteo…sai quante me ne dice ora?” sbattei la testa contro il cuscino e le mani sul lenzuolo.

“ SONO STATO OBBLIGATO!Non  si è bevuta la storia della passeggiata romantica!”

Si strofinò i capelli preoccupato.

Sbuffai. "una scusa migliore no?"

"eeh....a saperla!"

Dopo qualche secondo eccola arrivare.

In quell’istante volevo solo affondare nel letto e sparire.

Mi fulminò con lo sguardo.

“Senti Alessandra,qualsiasi cosa tu mi debba dire sappi che sto bene!Ho avuto un momento di confusione,posso andare a casa tranquillamente!”

Sorrise.

“non stai bene! Fingi!” esclamò.

Non le risposi.

Andò verso la finestra,ordinando a Matteo di chiudere la porta.

Si girò verso di me con volto leggermente triste.

“noi,dobbiamo ricoverarti!”

Risi.

“scherzi vero? NON ESISTE! IO QUI NON CI RESTO NEANCHE SE MI PAGHI! MA SAI COSA VUOL DIRE PER ME TORNARE IN QUESTE QUATTRO MURA?”

“lo..so…ed è per questo che ti affiancherà una psicologa…per un po’ di tempo!”

Presa dal nervoso iniziai a piangere.

Matteo intervenne.

“scusi,dottoressa…ma almeno potremmo sapere il motivo per il quale la ricoverate? Se è per il suicidio è stata colpa mia!..la prego non lo faccia!”

“Matteo sei un medico?”

“no..per-ò..”

“però niente!” lo interruppe “ lei deve stare qui,almeno per qualche giorno! Sua zia ha già firmato le carte!”

Quella non vede l’ora di cacciarmi di casa.

“ Alessandra non puoi farmi questo!”

“mi dispiace…sono le procedure!”

La mandai a quel paese  e mi girai dandole le spalle. Lei venne verso di me toccandomi il fianco,ma mi scansai.

Offesa dal mio comportamento chiese a Matteo di uscire insieme a lei. Chiusero la porta e rimasero per qualche minuto a parlare fuori.

Vedevo le labbra di Alessandra muoversi velocemente,mentre indicava una cartella clinica,probabilmente la mia. Matteo annuiva e ogni tanto rispondeva.

Non sapevo cosa fare così tentai di alzarmi dal lettino per arrivare a prendere il telefono,che si trovava sul comodino.

Notai diverse chiamate e numerosi messaggi di Andrea.

Lo richiamai.

“che vuoi?” chiesi scocciata.

“dobbiamo parlare!”

*angolo scrittrice*

un altro capitolo è stato pubblicato! :* che ne pensate? è noioso? :*  non smettete di votare,commentare e chi vuole può anche seguirmi :) un bacione notte :** 

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