un altro "ciao"

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Lo guardai. Ci guardammo. Calmai il mio respiro e lui sussurrò.

“non puoi permettergli di farti e dirti questo!” disse riferendosi alla conversazione con Andrea. Mi alzai di scatto con il fare abbastanza scocciato.

“perché sei venuto?”

“volevo..parlarti Camilla!” e si alzò.  

“anche io” incalzai.

“prego,prima tu!” disse.

Il suo volto si fece incredibilmente serio. Pensai che volesse dirmi di quella notte al mare.

“perché non ti sei fatto  più sentire? Ti scrivevo e niente. Sembrava come se mi volessi evitare!“

“ti ho chiamata dopo che eri andata da Daniel,allo studio fotografico e mi hai urlato chiaramente che non volevi essere disturbata! Ho semplicemente fatto quello che hai detto tu! E inoltre sono stato 3 giorni a Milano per lavoro!”

“potevi dirmelo!”

Rise “ me l’hai chiesto?”

“no!”

“senti,lasciamo perdere questo particolare,inutile! Devo…dirti una cosa importante!”

Il cuore mi iniziò a battere forte e gli occhi si illuminarono.

“d-immi”

“ecco..non so da dove…cominciare!” si scompigliò i capelli. “..domani mattina parto,vado a Bologna perché ho degli amici di mio zio che devo incontrare per affari. E torno verso i primi di maggio!”

“s..sherzi..?” ironizzai,balbettando incredula alla rivelazione appena udita. “non puoi!” esclamai senza pensare.

Mi poggiò le mani sulle spalle “tornerò e staremo insieme! Te lo prometto!” e mi abbracciò forte.

“non te ne andare…no..” sussurrai,stringendolo ancora di più e poggiando il volto sul suo petto.

“ti chiamerò ogni sera e ogni tanto video chattiamo…e ti riporto anche un regalo!”

“…va bene!” e mi lasciai consolare da quelle parole.

“ti…voglio bene…Cami! Mi mancherai un casino!”

“anche tu!”

“ora..vado,che devo ancora preparare la valigia e sbrigare alcune cose!”

“..ci sentiamo più tardi!”

Mi diede un bacio sulla guancia,mentre io restai a guardare da dietro la finestra la sua macchina scomparire all’orizzonte.

Tutto pensavo mi dicesse,tranne ciò. Speravo solo,che la sua assenza non si facesse sentire più della presenza.

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 Le settimane passarono velocemente,ormai il tempo non lo gestivo più. Anche  lui sembrava essersi distaccato da me.

La scuola era diventata pesante e gestire le ore di studio con il lavoro e lo studio fotografico stava diventando una missione impossibile.

Mia zia tornò dalla “vacanza” il 22 Aprile, undici giorni prima del matrimonio. Nonostante l’agitazione e la pressione che solitamente trasmette la preparazione delle nozze,a parte qualche piccola litigata con Paolo per il colore dei fiori  nella chiesa,si stava rivelando una donna gentile e premurosa. Non riuscivo a capire quali fossero i suoi piani diabolici. Ma ovviamente aveva qualcosa in mente.  O forse stava veramente cambiando per diventare una persona migliore.

Con Andrea  le cose non erano cambiate come speravo. Continuava a scrivermi,anche se io non gli rispondevo quasi mai. Mi chiedeva spesso di uscire insieme e purtroppo avendo Jeremy come amico in comune,la sua presenza vi era sempre,quando si stava in gruppo. Si era “lasciato” con Clara,definitivamente e quest’ultima si era messa con il professore di biologia. Ovviamente il preside non venne  a conoscenza di questa relazione e il posto di lavoro del prof.  restò invariato.

Mia nonna l’avevano dimessa il 24 Aprile. Era stata operata al cuore per un problema alla valvola e la sua vita era appesa ad un filo. Caterina,da quando era tornata, si occupava di lei ogni volta che aveva qualche ora libera. Il suo modo da “leccaculo” per i soldi delle nozze,era nauseante. Ma mia nonna era troppo ingenua e malata per capirlo.

Per quanto riguarda mia madre,non mostrava segni di miglioramento. Io avevo quasi perso le speranze,anche se continuavo ad andare da lei,parlarle e raccontargli della mia vita disastrata e piena di problemi.

Con Matteo le cose non andavano molto bene. Ci sentivamo massimo ,due volte a settimana e oltre al suo “buongiorno” non ricevevo altre risposte. Mi capitava spesso di  fare lo stesso sogno,con lui:al mare,insieme,felici ad abbracciarsi e baciarsi. Più passavo il tempo più avevo il presentimento  di essermi innamorata di lui. Non facevo altro che ripensare ai suoi abbracci e al suo profumo che aveva impregnato il piumino del cappotto. Era amore? O un tentato suicidio verso un’altra delusione? Forse davo troppa importanza a quel “quasi bacio” in quella notte al mare,mentre lui sembrava essersene dimenticato. Ma come potevo tralasciare un’emozione così forte che sembrava distruggere il castello di cristallo che mi ero costruita per non essere nuovamente ferita? Volevo delle risposte,e le ricevetti al suo ritorno.

*angolo scrittrice*

ecco qui un altro capitolo,scusate per l'assenza! <3 spero vi piaccia un bacione a tutti vi voglio un casino di bene! haha <3 non smettete di leggere commentare e votare!  

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