Quasi..

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La sua bocca si aprì leggermente. I nostri occhi si socchiusero,lentamente. I nasi si sfiorarono. Il mio respiro,aumentò. 

Quando all’improvviso.

“HEY VOI!” urlarono dalla spiaggia. Mi staccai violentemente,guardando l’uomo con in mano una torcia che puntava verso di noi. Era la situazione più imbarazzante del mondo.

“NON POTETE STARE IN ACQUA! C’E’ IL DIVIETO DI BALNEAZIONE! GUARDATE!”  ed indicò un grosso cartello con scritto le informazioni da lui,appena dette.

“cavolo Matteo perché non me lo hai detto?”

“perché…non lo sapevo,cretina!” esclamò ridendo.

“E NON RIDETE!”  continuò il signore. “SENNO’ VI FACCIO LA MULTA!”

 A quella parola,iniziammo a correre verso di lui.

“ci scusi!” esclamai,con dolcezza,una volta arrivata in spiaggia.

“E’ APERTO SOLO D’ESTATE QUI!” replicò furioso.

“si,okay..ce ne stiamo andando!”  disse Matteo “si calmi! Non è successo niente!”

L’aria pungente mi stava entrando fin sotto la pelle. Raccolsi i vestiti ed arrivai al parcheggio.

 “apri questa fottuta macchina!” urlai a Matteo. “ o mi prenderà una polmonite!”

“quanta agitazione!” e rise.

“che cavolo ti ridi!”

Abbassò lo sguardo,divertito.  “tieni!” e mi lanciò  un asciugamano dal sedile posteriore.

“grazie..” me lo avvolsi ed entrai.

Guardai l’ora e si erano fatte le 5:00.

“non ci credo..” sbuffai.

“cosa?” domandò,preoccupando,mettendo in moto l’autovettura.

“hai visto l’orario?”

“si…e quindi?” chiese,senza capire.

“domani ho mille cose da fare: compito di biologia,un’incontro da un certo  Daniel,studiare e lavorare! Tutto ciò con meno di un’ora di sonno!”

Scoppiò a ridere.

“lo trovi così divertente? E’ colpa tua!” dissi poggiando la testa sul vetro.

“quanto,sei drammatica! Dormi un po’,caffè,una doccia fredda e vedi come ti riprendi! E poi chi è sto Daniel?”

“…si certo!comunque niente,è un fotografo”

Non rispose.

Durante il tragitto mi addormentai.

“Camilla,svegliati!”

“voglio…dormire” sussurrai,girandomi dall’altro lato,con gli occhi colmi di sonno.

“sono le 8:00!” urlò Matteo.

“CHE COSA?! PERCHE’ NON MI HAI SVEGLIATO PRIMA,HO IL COMPITO ALLA PRIMA ORA!”  saltai dal letto,controllando l’ora sul telefono.

“Matteo io ti ammazzo!” dissi,calmandomi. Erano le 6:50.

Rise,stendendosi vicino a me.

Mi trovavo a casa di mia zia.

“vado a fare colazione vieni?” proposi.

“ho già fatto!” e sorrise,malizioso.

“c’hai una faccia!”  dissi,stropicciandomi gli occhi e sedendomi sul materasso,indossando la vestaglia e le ciabatte.

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