Natale...

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Uscita dalla doccia iniziai a prepararmi per il pranzo natalizio. Davanti all’armadio tutti i vestiti sembravano essere inutili e non adatti a tale occasione. Okay,è vero è solo un banalissimo pranzo ma dopo sarei uscita con Andrea e non avevo tempo di cambiarmi e quindi dovevo indossare una cosa decente.

Dopo 20 minuti passati a guardare e provare indumenti decisi cosa mettere.

Dei jeans chiari con dei diamantini oro lungo le due tasche davanti,una golfino bianco con sopra un cardigan nero e dei stivali in pelle con un leggero tacco dello stesso colore del cardigan.

Mia zia era arrivata e lo avevo capito in quanto non smetteva di suonare quell’orrendo clacson.

Presi il cappotto,la sciarpa e la borsa e corsi da lei.

“era oraaa!!” urlò acida.

“auguri!”

“pure a te..” rispose calmandosi.

 “allora! Ti ho detto di fare tutte quelle cose perché io e Paolo ci sposiamo a sta sera organizziamo la festa di fidanzamento per poi proseguire al matrimonio che si farà molto probabilmente a Marzo o Maggio!”

Cosa?? Mia zia si stava sposando? Rimasi a guardarla fingendo di non capire.

Non poteva. Si stava lavando le mani di tutti i problemi.

“..e dove andreste a vivere?” chiesi.

“Paolo viene ad abitare da me,dall’anno nuovo in modo che possiamo prendere in mano la situazione sin da subito…. dopodiché quando tu ti toglierai dalle scatole ci trasferiremo in Belgio,dove ci sono i suoi zii che ci hanno già comprato una casa”

Non riuscivo a concepire il fatto che Paolo venisse da noi. Ciò stava a significare che lui ci avrebbe provato ancora di più con me e questo non doveva accadere. Io e lui non potevamo rimanere da soli,neanche un solo minuto. E questo mia zia lo sa.

Il pranzo si svolse quasi normalmente tranne un continuo brindare al loro fidanzamento,a tal punto che  Paolo e Caterina finirono  per andare in camera mezzi ubriachi,facendomi finalmente riposare la testa. 

“hey nipotina!lascia stare quei piatti e vieni qui”disse la voce dolce e stanca di mia nonna,davanti al cammino mentre guardava il fuoco ardere.

“hey nonna dimmi..tutto” mi avvicinai a lei,inginocchiandomi davanti il dondolo. 

“ti voglio tanto bene piccola!” 

"anche io nonna!" e l'abbracciai forte. 

“mi dispiace…” staccai il corpo e la guardai negli occhi.

“ma di cosa nonna?”

“non sono riuscita a rendere felice nessuno e  a combinare niente di buono nella mia vita! A volte penso che Dio mi abbia voluto punire facendomi passare i miei ultimi giorni nel dolore e frustrazione! È il primo natale che passo senza tua madre,tuo padre e Mario! E' tutta colpa mia!”

"Nonna!!La causa non sei tu! Sei sia un’ottima madre che nonna..Dio non ti ha punito!Nonna io senza te non so stare!” continuai.

Si girò verso di me con le guancie rosse dal colore del fuoco e gli occhi pieni di lacrime.Mi prese le mani.

“tieni! Sono il mio regalo! Non dire niente a tua zia…lei non se li merita! Sei tutto ciò che ho bambina mia! non perdere mai la speranza!”

La strinsi più forte. Il suo cuore batteva lentamente e le nostre lacrime scendevano silenziose come la neve.

“ora vado nonna…vieni sta sera al rinfresco?è alle 6:00” le chiesi mentre abbottonavo il cappotto.

“non posso…tua madre,Mario e papà mi aspettano!”

Quelle parole mi fecero sentire lievemente in colpa. Stavo abbandonando tutti per uscire con Andrea. Abbassai lo sguardo e le feci il sorriso più falso del mondo.  Ma lei se ne accorse.

“non sentirti in colpa bambina mia!Sei giovane,non puoi rovinarti la vita”

“No nonna! Verrò da te  più tardi…e porterò anche il panettone!”

L’avevo resa felice.

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