Capitolo 25

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Lunedì 6 febbraio

Tornare a casa fu molto più difficile rispetto all'andata. Ero stanchissima, le gambe sembravano insensibili e mi formicolavano, sia per la fatica che per il freddo intenso della mattina, che quel giorno pareva essere ghiaccio gassoso.

Spinsi le mani in fondo alle tasche, cercando gli ultimi residui di calore rimasti imprigionati nella mia felpa, ed abbassai la testa per soffiare nello scollo. Con tutta probabilità nessuno sarebbe riuscito ad evitarmi un raffreddore dopo quella notte. E questo soltanto per colpa del mio assurdo bisogno di aiutare uno stupido Guardiano che non si era nemmeno degnato di parlarmi faccia a faccia...

Mi fermai, strinsi i pugni e ripresi a camminare. Dovevo smetterla di colpevolizzarmi: se qualcuno era responsabile di tutta quella situazione era Ewan. Lui e i suoi segreti. Ah, ero così stufa di darmi pena inutilmente! Perché non riuscivo a rimanere impassibile davanti ai suoi cambiamenti d'umore? C'entrava qualcosa il fatto che fossi, almeno in teoria, una Guardiana, e quindi fin troppo empatica?

Scossi la testa. La stanchezza si stava impossessando di me. Avevo dormito sì e no un paio di ore, ero esausta, e l'unica cosa che avevo ottenuto in tal modo era una risposta enigmatica e senza un apparente significato. Cosa accidenti significava 'trovami'? Dove aveva intenzione di andare, e perché? Beh, sicuramente non avevo voglia di scoprirlo. Se avesse davvero voluto conoscere il contenuto dei miei incubi, avrebbe dovuto abbandonare il suo ruolo di principessa offesa e scendere a parlarmi. Riconoscevo di non essere stata corretta frugando liberamente fra i suoi ricordi, ma non era giusto che io fossi la sola ad abbassare la testa. No, era ingiusto, perché io non ero la sola ad aver sbagliato ed era ora di smetterla con i sensi di colpa. Mi dispiaceva per l'Ewan del passato, ma quello del presente non mi aveva lasciato altra scelta.

Dovevo assolutamente trovarmi un altro informatore, qualcuno che fosse gentile e disposto a collaborare. Kenneth forse era troppo fedele al suo migliore amico, mentre Amber... forse di lei mi potevo fidare. Dopo avermi consegnato il biglietto di Ewan, che ancora stringevo spasmodicamente fra le dita, mi aveva detto di poter contare su di lei per ogni evenienza. Dovevo crederle? Il mio cuore diceva di sì, ma la mia coscienza era troppo provata dagli avvenimenti degli ultimi giorni per prendere una decisione... In ogni caso, prima o poi sarei riuscita a risolvere il mistero che circondava i miei poteri, con o senza Ewan.

"Sicura di esserti preoccupata per lui solo per questo motivo?" Storsi la bocca. Quel ragazzo mi confondeva come nessun altro. Era come se mi fosse impossibile stargli lontana e allo stesso tempo vicina. Quando non lo vedevo lo cercavo e quando poi lo trovavo desideravo soltanto prenderlo a sassate. Non capivo più nulla.

Sovrappensiero, mi fermai in mezzo alla strada. In realtà, non era nemmeno la prima volta, per questo ci stavo mettendo così tanto a raggiungere il cottage di mia zia. Continuavo a ripensare all'ultimo momento in cui avevo visto il ragazzo, nella palestra di casa sua. Continuavo ad avere davanti agli occhi la sua vulnerabilità di quell'attimo, il suo dolore. Mi era sembrato così diverso, allora... No. Non dovevo più pensarci. Era inutile, tanto quanto cercare di capirlo. 

Sentii improvvisamente un rumore cupo provenire dalle mie spalle. La strada era deserta, ma ripresi a camminare più velocemente, calpestando l'asfalto con passi frettolosi, ma decisi. Sembrava quasi una marcia, con tanto di ritmo. Ascoltavo quei tonfi cercando di ricostruire melodie diverse, pur di non pensare a cose che a lungo andare mi avrebbero senza dubbio fatta impazzire prima del raggiungimento della maggiore età.

Sentii ancora una volta quel rumore e d'un tratto mi assalì un brutto presentimento. Simile ad una puntura, un pizzicore che non accennava a diminuire, in un angolo del mio cervello. Mi sembrò di notare un'ombra dietro di me, un fugace movimento. Lo scorsi con la coda dell'occhio, ma quando cercai di focalizzare l'immagine era già sparito. Forse ero già completamente pazza.

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