110 capitolo

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Esco dal bagno sbattendo la porta, guardo tutti a testa alta.

Marco:"stavi per caso origliando?"

Io:"tu mi stavi parlando alle spalle?"

Marco:"sei così infantile e antipatica..."

Io:"sei così egocentrico e spavaldo... Credi sul serio che io possa essere il tuo giocattolino? Potrai sputare sangue prima di riavermi."

Marco:"tra noi è finita!"

Io:"non è quello che hai detto due minuti fa! Secondo te io verrei da te con la coda tra le gambe e la testa china? Sei davvero così stupido! Una cosa rotta in mille pezzi non si può riaggiustare!"

Marco:"neanche il mio cuore si può aggiustare! Mi hai tradito! Sei una puttana!"

Gli tiro uno schiaffone che mi faccio male persino io. La sua pelle molleggia. Su una guancia ha stampate cinque dita rosse che non hanno la minima idea di andarsene via.

Mi stringe i polsi forte, tanto da farmi male.

Marco:"rifallo, stronza, qui dicono tutti che non hai paura, ma tornerai da me e chiederai scusa!"

Gli sputo in pieno viso. Si leva la mia saliva dalla fronte e dal naso. Mi fissa in cagnesco, mi stringe il doppio i polsi, tanto da farmi dimenare per togliermelo di dosso.

Io:"intanto mollami. Seconda cosa Chiedimi scusa per come mi hai trattata e ricorda bene che io non ho paura di te."

Marco:"dovresti."

Mari:"lasciala in pace!"

Peppe:"Marco, va fuori. Lascia in pace Martina e vattene."

Manu:"fratello, datti una calmata."

Sono calma. Posso stare al gioco senza crollare da un momento all'altro.

Mi siedo cauta sul letto di Marika e aspetto che Marco si calmi.
Dopo mezz'ora entra e direttamente mi bacia sulle labbra. Lo scanso a fatica. Avrei voluto baciarlo per l'ultima volta...
Nel frattempo la stanza si sovrappopola, i nostri amici sono già tutti qui.

Tu? il mio sorriso...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora