113 capitolo

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Dopo vari commenti sui nostri libri preferiti ci ricordiamo dei nostri amici. Ci siamo talmente estraniate dal gruppo da dimenticarcene completamente.

Marco's pov.

Sono seduto completamente da solo sulla mia tovaglia della Marvel. Dai, non proprio solo. Ci sono Capitan America e Ironman a farmi compagnia. All'improvviso Serena mi si avvicina goffamente per via della sabbia.

Serena:"lascia in pace Martina. Salvo deve stare con lei. Non tu. La fai soffrire. Salvo farebbe di tutto per lei. E se non te ne vai te la farà pagare cara. È solo un avvertimento. E poi non perdere tempo con lei. Non ti merita. Siete gli opposti. Meriteresti di meglio."

Io:"fai meglio ad andartene."

Serena:"ti posso fare compagnia io. Quell'ingrata non si preoccupa per te. Guarda dov'è ora. Con Marika e Vincenzo, non con te. La pagherete cara. Tutti quanti. Stai con me. Ci starai bene. Io non ti tratterò mai come ti tratta lei. Sarai tu quello a comandare."

Io:"adesso vattene subito. Mollami ho detto!"

Serena:"voi maschi siete fissati con le ragazze che non vi meritano."

Dopo di che, se ne va, come se nulla fosse mai successo.
Mi sento strano. Inquieto. Cosa vuole fare? Come vuole farcela pagare? Vorrei solo vederci chiaro. Ora capisco perché i miei vecchi amici mi dicevano di stare lontano da "Psycho" e ora capisco anche perché la chiamavano così. Un ragazzo del mio vecchio gruppo, Gianluca, era un suo ex. Mi ha detto che era folle in qualche modo. Ma non mi sarei mai aspettato tutto ciò. Devo avvertire i ragazzi.

Martina mi si avvicina trotterellando. È così bella quando sorride, anche quando è incazzata, ma anche quando è triste. Insomma, è sempre bella. Il suo sorriso angelico e dolce è simbolo di tenerezza. Il suo fisico snello ma formoso è la cosa più bella mai vista. I suoi fantastici capelli mossi sono legati in una coda alta, ma nonostante siano alzati sono molto lunghi. È così naturale, le punte schiarite sono quasi bionde, anche da piccola era così. Mi aveva mostrato delle foto Marika.
Mi getta le braccia al collo e io la abbraccio. È bellissimo sentirla tra le mie braccia. La allontano per vederla per intero: il suo collo magro, le sue magnifiche clavicole esili, le sue piccole e dolci braccia riempite da bracciali porta fortuna allacciati e le sue mani da bambina; piccole e affusolate, lisce, le sue lunghe dita magre impreziosite da anelli di metallo. Un anello in particolare ricordo di averglielo regalato io a Licata, un anellino con una striscia colorata che cambia colore in base alla temperatura corporea. Andando giù con lo sguardo vedo la magliettina in cotone più ingrossata nella parte del seno e man mano che si scende, la maglia comincia a essere rilassata e svolazzante come una bandiera. Le sta bene, è un po' larga, ma sul seno è parecchio stretta. Lascia però scoperto il ventre.

Le do la mano e la faccio girare due volte. Lei ride.

La prendo a mo' di sposa e la faccio sedere sulla nostra tovaglia.

Marti:"ehi, ma che fai?!"

Ridacchia.

Con la coda dell'occhio mi sporgo un po' in dietro per guardarle la parte della schiena scoperta. Le sue fossette di venere rendono il suo corpo ancora più perfetto di quello che è già.

Io:"sei bellissima."

Marti:"ma che dici!"

Io:"dico solo che sei perfetta."

Le do un soffice bacio sul naso.

Io:"piccola, stai attenta a quella psicopatica."

Marti:"chi?"

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