108 capitolo

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Non è Marco il ragazzo che cammina a passo scelto verso di me. É Salvo. Sì, proprio Salvo Samperi.

Salvo:"sapevo che ti avrei trovata qui. Mi chiedo ancora se ti vedi con quel fallito del migliore amico di mio cugino. Marco non fa per te, ti farà soffrire. Andrà appresso altre ragazze, non ti merita! Sai già come andrà a finire, ti ha fatto sempre soffrire e così sempre sarà. Lascialo e mettiti con me. Starai meglio. Ti faro sempre dei regali costosi, ti porterò a cena ogni weekend, andremo ovunque tu voglia!"

Io:"Salvo, faresti meglio ad andartene, non sprecare tempo e voce per dirmi cose che non ascolterò. Voglio stare con Marco. L'ho sempre desiderato. Poi non mi comprerai mai con dei gingilli costosi, non voglio regali. Tutto ciò che ho lo guadagnato io con i miei risparmi e i soldi guadagnati nelle paninerie dai miei tredici anni fino ai sedici. Ho tutto ciò che mi serve e non ho bisogno di regali futili. Non mi piace andare a cena fuori quando si può stare sul divano o sul letto con patatine fritte e pizza a guardare un film su Netflix. Marco sa che io preferisco questo genere di cose. Adesso per favore vattene. Sto aspettando Marco."

Di colpo mi abbraccia e tenta di baciarmi, ma metto una mano tra le nostre bocche in modo di non farle combaciare. Cerco di rifilargli uno sgambetto ma riesce male.
Mi dimeno a più non posso, senza fermarmi, ma lui non sembra stancarsi, rimane fermo immobile.

All'improvviso vedo Marco sconvolto con un mazzo di rose rosse in mano.

Marco:"vaffanculo. Sei solo una grandissima troia. E tu un gran bastardo."

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