38 capitolo

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Finalmente sedici... Wow, cresco proprio in fretta! Bhe, in altezza non si direbbe... Nemmeno di intelligenza poi si direbbe...

Oggi festeggierò in campagna, mia madre mi lascia con Sara, Andrea e Vincenzo. Mia madre ha lasciato appositamente nel salone della nostra campagna i cartelloni con le foto più belle di quest'anno, i palloncini con la forma dell'uno e del sei, festoni fatti di foto in comitiva.

Si terranno due feste, una in famiglia, a casa dei miei nonni a Licata ma ci andremo domani, la seconda festa si terrà in campagna.

Parteciperanno:

Mari,

Luca,

Ale,

Flo,

Denny,

Manuel,

Marco,

Vincenzo,

Peppe,

Mia cugina Federica,

I gemelli Angelo e Leandra,

Alberico e Erika sono ancora in viaggio per tornare a Catania,

Poi per volere di Vincenzo verranno anche Salvo e Johnny, ma a me non dispiace affatto la loro presenza.

Bene, ma se penso ancora non dormo, e se non dormo sono stanca e se sono stanca niente festa, quindi é meglio addormentarsi all'istante.

Mi sveglio subito e sono le sette di mattina, il tempo di prepararmi e vado in campagna.

Mi lavo nella vasca con il bagno schiuma al cioccolato bianco, mi piace la schiuma che odora di cioccolato, é paradisiaca. L'acqua calda mi provoca tanto relax, il problema é poi rialzarsi... Lavo il mio corpo e poi faccio lo shampoo al miele massaggiandomi la cute.

Esco a fatica dalla vasca, odio quando l'acqua é troppo calda e poi mi si abbassa la pressione, é brutto sentire la testa frastornata e non ti puoi nemmeno muovere, per non parlare di quando ti vengono dei leggeri collassi.
Bevo un po' d'acqua fresca dalla bottiglia sulla mia scrivania, scorgo con lo sguardo i miei libri, anzi, ciò che é sui miei libri.
Poso la bottiglia e prendo quel oggetto conosciuto. Sono chiavi. Chiavi di un sellino di un motorino.
Esse sono bianche con un fiocco regalo. Scendo in garage con ancora l'accappatoio, e ciò che trovo é una bellissima vespa nuovo tipo, bianca cromata e con un adesivo di Harley Quinn e Joker che si baciano. J'adore!
É magnifica!
Entro in casa e abbraccio mia madre e Gaetano mentre erano nell'intento di fare colazione.
Loro ricambiano l'abbraccio con affetto.

Salgo in camera e finalmente mi vesto.
Apro l'armadio e opto ciò che potrei indossare.
Dei pantaloncini di jeans strappati a vita alta, parigine nere magliettina bianca a mono-spalla con il simbolo della pace. Anzi no, togliamo le parigine. Metto un elastico nero al polso sempre che possa servire o meno a qualcosa. Al posto delle parigine prendo dei fantasmini sempre neri. Metto l'intimo e poi indosso il completo. Scelgo le adidas bianche e nere e poi preparo lo zaino.

Prendo lo zainetto fucsia e lo poso sul mio letto, poi vago per la mia camera e il mio bagno.

Prendo il mio profumo preferito, delle forcine, il costume, gli occhialini rosa per il mare, vestiti di ricambio che sarebbero: canottiera nera con la bandiera inglese, jeans a vita alta strappati ed aderenti e delle vans nere zebrate. Prendo una giacca nera perché non so se poi il tempo possa cambiare.

Trovo nel mio disordine gli occhiali da sole che li metto dietro le orecchie per alzarmi i capelli e fare in modo che non ci siano ciuffi sulla fronte.

Poi girovagando ancora trovo la collana dei doni della morte e la metto al collo.
Scendo giù con lo zaino sulle spalle e aspetto gli altri.
Dopo che tutti scendono entriamo in macchina e partiamo.

Dopo 20 minuti siamo in campagna. Entro velocemente aprendo con le chiavi la porta, entro e cerco di sistemare le cose nei sacchetti.

I festoni li attacco sul tetto del salone, i palloncini all'entrata e i cartelloni sul muro del salone.

Io e Sara cucinamo le pizze, Andrea e Vincenzo arrostiscono la carne.
Poi passiamo ai fagottini, arancine, polpette, crocchette di riso e crocchette di patate.

La torta che abbiamo comprato è in pasta di zucchero, a due piani, é azzurra e fucsia, con vari cuoricini fiocchetti e perline sempre di zucchero. All'interno é con nutella, cacao e panna montata.

Mangio una brioche e ritorno a lavoro.

Verso le quattro cominciano a venire invitati.

Marika mi abbraccia e mi fa millequattrocentocinquantanove auguri e raccomandazioni di ogni tipo.

Andiamo nella mia stanzetta e apro il balcone, metto il tavolo e le sedie, mentre lei fuma io le racconto alcune cose.

Mia sorella e mio cognato se ne vanno lasciando la pace ma anche un idiota. Lui é ancora a preparare il condimento della carne.

Ho sempre amato la mia campagna. É enorme, ha una lavanderia, una biblioteca, una cantina e una soffitta. Ha tre piani. Ha 18 camere. Quattro bagni, una camera per me, una per Sara e Andrea, una per Vincenzo che prima era per gli ospiti, quattro stanze per gli ospiti, due cucine una col forno a legno e l'altra col forno in pietra, due saloni, la camera dei miei genitori, la biblioteca e la lavanderia, poi la cantina e la soffitta ma non le reputo stanze. La mia camera e quella di Andrea e Sara hanno i balconi. Lo spazio del terreno é enorme, infatti nel retro circondata da alberi di ulivo, palme e alberi di fico c'è una piscina.
Molte sono le piante grasse e i cactus.

Alle sei arrivano Erika e Alberico accompagnati da Alessia e Floriana. Erika mi abbraccia e rimaniamo così per un po'. Mi racconta di ciò che é successo a Bari eccetera. Dopo cinque minuti arrivano Salvo, Johnny e Luca.
Alle sette invece siamo al completo con Federica, i gemelli, Marco, Manuel, Serena, Denny, Marialuisa, Peppe e Giovanni.
Appena arrivano tutti vogliono giocare al gioco della bottiglia.

Hey!
Forse é ho viaggiato un po' troppo con la fantasia... In effetti...
Il capitolo vi é piaciuto? So che non c'é neppure una conversazione, ma ce ne saranno di molte nel prossimo capitolo... Sarà di 3000 parole, quindi lasciate tantissime stelle, vi prego, cercherò anche di creare suspance, delirio e altre robe simili.
Sarà bellissimo il prossimo capitolo, mi raccomando le stelle i commenti.
Vi adoro!

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