Golden

Capitolo 32

'Un bel respiro profondo e vai avanti.'

-Domani non credo di venire a scuola- le disse Tess attraverso il telefono.

-Riposati, per un giorno non morirà nessuno- la consolò Railey.

-Hai l'incontro con tuo zio?-

-Già, mi accompagna Trevor-

-Buona fortuna, ti scrivo domani appena mi sveglio-

Si salutarono e riattaccò.

Pensò a Trevor inevitabilmente.

Non era chiara la loro situazione: continuava a stuzzicarsi come sempre, si davano fastidio ma si ritrovavano con le labbra incollate subito dopo.

Le piaceva sia caratterialmente sia fisicamente.

La capiva e la completava, nonostante ciò non era ancora in grado di affidarsi completamente a lui.

Dopo che l'aveva accompagnata a casa non le aveva scritto ne un messaggio ne l'aveva chiamata e a Railey era dispiaciuto più di quando volesse ammettere.

Si mise sotto le coperte e spense la luce stizzita.

La mattina seguente per non dover andare da sola si fece venire a prendere da August che era più che contento di poter sfoggiare la sua bella auto regalatagli dal padre.

-Smetti di sorridere come un beota- lo rimproverò Railey salendo.

-La mia bambina- accarezzò il seggiolino con uno sguardo adorante che fece ridere la bionda.

-Tess ti ha raccontato?- domandò.

-Si, ma ieri sera ero agli allenamenti e non ho sentito il telefono. L'ho richiamata dopo e mi ha spiegato che c'eravate te e Trevor e che andava tutto bene- lo disse con una certa calma mista ad odio e gelosia.

Railey gli posò una mano sulla gamba.

-Trevor non prenderò mai il tuo post, a Tess serviva qualcuno che tenesse a bada Ash e Trevor è l'unico di stazza più grande di lui-

-Tu come stai?- chiese lui indicandogli la mano.

-Bene, hanno fatto più male i ricordi di tutto il resto-

August le strinse la mano nella propria e si sorrisero.

Arrivarono presto e il ragazzo parcheggiò poco lontano.

-Smetti di tirartela- esclamò Railey mentre il riccio se ne stava appoggiato allo sportello sorridendo a tutte le ragazze che passavano.

-Hei- ribattè lui -dopo Mary c'è stata nessuna altra-

-Sarà passata una settimana- lo sbeffeggiò.

Lui sbuffò, prese lo zaino e la seguì.

Le mise un braccio intorno alle spalle prima di entrare facendo voltare un po più di teste del solito.

Railey White che si faceva toccare così pubblicamente, anche se era il suo migliore amico, era da documentare.

-Mi mancava- pensò August ad alta voce appoggiandosi al suo armadietto.

-Cosa?-

-Questa cosa. Io e te. Come ai vecchi tempi quando Tess era nella squadra delle cheerleader-

Railey rise al ricordo.

C'era stato un periodo in cui Therese aveva fatto il provino per le cheerleader ed era entrata in squadra. Li aveva ignorati per circa 3 mesi, stando solo con le popolari, finchè non si era resa conto che la sfruttava per conoscere gli amici del fratello e che le parlavano male dietro.

Tess era tornata da loro piangendo e Railey ce ne aveva messo di tempo per perdonarla, la cosa che l'aveva mandata su tutte le furie è che era tornata da loro solo perchè sarebbe rimasta sola.

Col tempo aveva visto il pentimento dell'amica e le voleva troppo bene per lasciarla sola.

-A me no- ribattè ridacchiando.

-Hai idea di quanti pezzi di formaggio mi trovassi nello zaino?-

Railey rise talmente forte da doversi appoggiare al metallo dell'armadietto per non cadere a terra.

August detestava il formaggio e Tess lo aveva raccontato alle sue amichette che ogni giorno facevano trovare pezzi di esso nello zaino del ragazzo che o correva in bagno a vomitare o urlava come una donnetta.

Lui rise con lei e scosse la testa.

-Ti aspetto in classe- esclamò poi August andandosene e buttando uno sguardo dietro di lei.

Si voltò e vide Trevor.

-Ci vediamo all'uscita?- domandò baciandole il collo e circondandola con le braccia.

-Torno a casa con August- mormorò lei con il viso seppellito nella sua maglia.

Lui sbuffò.

-Allora vengo a prenderti a casa prima dell'incontro con tuo zio e andiamo insieme da Starbucks-

Lei annuì e si staccò quando la campanella suonò.

Lui fece per baciarla ma lei girò la testa in modo che le baciasse la guancia.

La guardò confuso e lei se ne andò.