Capitolo 26

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'Io rifarei tutto i passi falsi e litigare, fare di una macchina, la casa in cui abitare, stringerti ed avere la certezza che ti sto per perdere.'

Si svegliò sentendo qualcosa di morbido solleticarle il collo.

Aprì gli occhi lentamente e si accorse di essere sdraiata supina.

Un peso non poco consistente le impediva di alzarsi.

Abbassò lo sguardo e lo vide.

La testa poggiata sul suo petto, una mano sul letto e l'altra stretta nella sua, gli occhi chiusi testimoni che la stanchezza aveva preso possesso anche di lui.

Prese il cellulare appoggiato sul comodino e vide che erano le 20 passate.

Aveva un sacco di messaggi, soprattutto da parte di Tess e August.

Sbuffò e si chiese se Tiana e Stefan li avessero visti in quella posizioni e soprattutto se avessero frainteso il suo rapporto con Trevor.

Nonostante ormai ci fosse ben poco da fraintendere.

Trevor si smosse sopra di lei, alzò la testa, la guardò e rotolò accanto a lei per poi riprenderla immediatamente tra le sua braccia.

-Ti ho svegliato?- gli domandò

-Mi hanno svegliato le rotelle della tua testa che continuavano a girare freneticamente-

Lei gli dette un pugno leggero sul petto facendolo ridere.

-E il tuo telefono che continuava a suonare. Vorrei sapere chi diamine ti chiama a quest'ora- sbottò

Railey rise.

-Geloso?- chiese afferrando il dannato aggeggio e iniziando a rispondere a tutti.

-No, ma vorrei saperlo comunque. Chi sono?-

-August, Tess, Tracy, Lizzy, Jason e Hunter-

Trevor aggrottò la fronte.

-Chi diamine sono tutte queste persone?-

-Compagni di classe-

-Anche Hunter- lui fece una smorfia nel pronunciare il suo nome.

-Ti è piaciuto uscire con lui?- le chiese accarezzandole il profilo del viso.

-Abbiamo molte cose in comune- esclamò lei.

-Non mi hai risposto- replicò lui mentre la sua mano esplorava la schiena della bionda.

Railey si morse il labbro inferiore sentendo la mano di lui toccare il reggiseno nero.

-Abbastanza-

Lo vide ghignare per poi ritirare la mano.

Aveva il suo reggiseno e lo guardava come fosse un tesoro.

-Quanto sei porco- disse lei cercando di afferrarlo, ma lui era più alto di lei.

Quando riuscì nell'impresa si alzò.

-Dobbiamo scendere- spiegò

Trevor annuì e le sistemò il letto.

-Quindi, noi- mormorò incerto.

-Non ti ho ancora perdonato, ma ti sto dando l'opportunità di farti perdonare-

-Tecnicamente non stiamo insieme, non ho nulla da farmi perdonare- replicò lui sorridendo e intrappolandola tra il suo corpo e la scrivania.

-Tecnicamente allora, dato che non stiamo insieme, posso scoparmi Hunter quando, come e dove voglio-

Lui la guardò digrignando i denti.

-Naturalmente- sibilò staccandosi mentre lei ghignava.

-Mi piacerebbe essere il primo- disse lui velocemente.

Railey tossì imbarazzata per poi riprendere il suo sguardo fiero.

-Cosa ti fa credere che io sia vergine?-

Lui si voltò di scatto.

-Lo sei?- chiese con un groppo alla gola.

Lei negò con la testa e vide negli occhi di lui un lampo di delusione, per poi essere sostituito dalla rabbia.

-Chi è stato?!-

Lei lo guardò.

-James Betrand-

Lui emise un gemito tra il disgusto e il disprezzo.

-Il francesino? Seriamente?-

Lei fece spallucce.

-Sapeva fare quella cosetta con la lingua che...-

Il verso di lui la interruppe.

-Non voglio sapere cosa cazzo ti faceva- sbottò rosso in viso.

Lei rise e si chiuse in bagno.

Ne uscì quando era sicura che il suo reggiseno fosse di nuovo al suoposto.

-Andiamo- lo incitò mentre lui la fulminava con lo sguardo facendola ridere.

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