Capitolo 68

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'Troppo spesso con casa non intediamo quattro mura ma due braccia e un cuore che batte.'

Tess arrivò con 10 minuti di anticipo e fortunatamente Railey era già pronta.

-Sei emozionata?- le chiese vedendo che non riusciva a stare ferma.

La mora annuì.

-E' il nostro primo lavoro- trillò.

-Il secondo in realtà- la corresse l'altra ricevendo uno sguardo confuso.

-5 anni fa Miss Garson ci ha fatto tagliare il prato del suo giardino-

-Già, finchè tu non le hai potato anche le sue stupende e preziose rosa rosse- continuò Tess ed entrambe risero al ricordo.

Arrivarono in una piccola piazzetta con un grande parcheggio e un edificio giallo e verde al centro.

L'insegna luminosa ritraeva un gatto che giocava con un gomitolo di lana, un cagnolino e la scritta 'PawPat'

Scesero dall'auto ed entrarono facendo tintinnare l'affarino legato alla porta di vetro.

Le accolse un ragazzo che doveva avere massimo 30 anni.

I capelli ricci nascosti sotto un capellino con lo stemma del rifugio, gli occhi castani e un leggero accenno di barba.

Quando le vide non si preoccupò di sistemarsi la maglia identica al cappellino, porse la mano ad entrambe e sorrise.

-Io sono Robert, ma potete chiamarmi Robbie. Vi posso aiutare?-

-Io sono Railey, lei è Tess. Siamo qui per il colloquio per i posti-

-Oh certo, Charles è nel suo ufficio, seguitemi-

Attraversarono la porta e si trovarono tre porte davanti.

Robbie indicò quella sul fondo del piccolo corridoio e tornò al suo posto di lavoro.

Bussarono ed entrarono cautamente.

Si ritrovarono in un piccolo ufficio, molto illuminato e non molto ordinato.

-Salve siamo qui per il posto- disse Tess all'uomo vestito con una semplice maglietta e dei pantaloni neri davanti alla scrivania.

-Certo, io sono Charles Pawiston. Voi siete?-

-Therese Enderson e Railey White-

La bionda mentre si sedeva sentì qualcosa di peloso strusciarle contro la gamba.

Abbassò lo sguardo e vide un cane marrone scuro che la guardava con gli occhioni spalancati e la lingua a penzoloni.

Gli sorrise e lo accarezzò sul muso facendolo scodinzolare felicemente.

-Lui è Pat. Il mio compagno da una vita- disse Charles con un sorriso adorante verso il cane.

Railey capì il nome del rifugio, Paw come il cognome del proprietario e Pat come il nome del suo cane.

-Quanti anni avete?-

-19- rispose.

-Abitate qua vicino?-

-Si, poco lontano-

-E studiate?-

-Siamo al college-

Parlarono per circa 20 minuti ed entrambe potettero affermare con tranquillità che Charles era un uomo fantastico che amava gli animali quasi quanto i suoi stessi figli.

-Bene, avrete altri 3 colleghi, Robbie, lo avete già conosciuto, Sarah e Kristopher. Questi sono i vostri orari- consegnò ad entrambe un foglio e si alzò dirigendosi verso la porta.

-Siamo assunte?- chiese allibita Tess ricevendo un sorriso.

-Seguitemi, vi mostro il luogo-

Aprì la porta a destra ed entrarono in un piccolo salotto, con tv, divano, un tavolino e una piccola cucina a penisola.

-Questa è la sala dove farete una pausa  ogni tanto, c'è ovviamente annesso il bagno- esclamò indicando una piccola porta accanto alla cucina.

Prese due maglie e due cappellini da sopra uno scaffale e li porse alle due.

-Le vostre divise. Ora vi mostro dove teniamo i cani e gli altri animali-

-Non ospitate solo cani?- chiese Tess

-Anche gatti e qualsiasi animali abbia bisogno di aiuto-

Entrarono della porta opposta e fecero il loro ingresso in un grande spazio colorato.

Sulla parete di destra un grande tavolo senza sedie accanto a quattro porte azzurre, dall'altra parte delle gabbie molto spaziose con ciotole per il cibo all'interno, una grande per l'acqua in ciascuna, cucce morbide e infine, attaccato alla porta, un foglio con dei nomi scritti con colori diversi.

-Qui teniamo i cani per la notte, durante il giorno stanno nello spazio ricreativo che vi sto per mostrare. Le porte come potete vedere sono numerate, nella prima c'è il magazzino con il cibo e ogni oggetto per i animali, nella seconda stanno i gatti, nella terza c'è lo spazio ricreativo per i cagnolini e infine nella quarta un piccolo ambulatorio di cui si occupa Sarah per gli animali feriti. Come potete vedere non siamo ancora pronti ad altri tipi di animali, oltre cani e gatti, dato che abbiamo aperto da poco, ma ce la faremo-

Il magazzino era molto grande e con tanti scaffali piedi di scatolette di cibo di ottima marca.

La stanza dei gatti era come il salotto che aveva mostrato loro in precedenza, solo che il cibo era ben chiuso negli armadietti e c'erano gatti in ogni dove.

La stanza ricreativa per i cani era simile a quella per i felini, solo che non c'era la cucina a penisola, ma molti più giochi e pupazzetti di gomma.

Infine entrarono nell'ambulatorio dove una ragazza dai tratti asiatici, Sarah, stava curando la zampa di un cagnolino.

Quando terminarono il tour le guardò.

-Allora?-

Si guardarono complici.

-Accettiamo- esclamarono in coro con un sorriso.

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