Capitolo 35

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'Stai meglio senza lenti, meglio senza trucco.

Quando sei sorridente il mondo è meno brutto.'

-Sei venuto solo per far soffrire anche me e Becky? Vuoi che ci affezioniamo a te così da soffrire ancora?- chiese con un groppo alla gola.

Jeremy scosse la testa.

-Voglio avere qualcuno vicino, tutto qua. E capirò se non mi vorrai far conoscere Becky, stai solo cercando di proteggerla-

-Non voglio che soffrà ancora, capisci?-

Lui annuì.

-Mi permetterai di passare del tempo con te?-

Railey non voleva soffrire, non voleva piangere la morte di qualcun altro, eppure guardandolo negli occhi vedeva tanta solitudine e tanta tristezza, le stesse cose che vedeva guardandosi allo specchio nei giorni successivi alla morte dei suoi.

-Si-

-Ne sono felice, puoi portare il tuo amico, mi piace- si alzò in fretta.

-Devo andare, ciao Ray-

Le lanciò un ultimo sguardo e uscì.

Quando Trevor tornò al tavolo si sedette nel posto prima occupato da Jeremy.

-Dov'è andato?-

-Via- rispose prendendo in mano il suo frappuccino.

Allora sguardo interrogativo del ragazzo si affrettò a rispondere.

-Mi ha chiesto di passare con lui questa settimana, prima che muoia-

-Oh, e tu?-

-Ho accettato-

-Lo farai conoscere a Becky?-

-No, non voglio che soffra ancora per la morte di qualcuno-

Trevor annuiì.

Quando rientrarono in auto calò un silenzio che durò fino a che non arrivò nuovamente a casa sua.

-Sono una cattiva persona a negare a Jeremy di vedere Becky?- chiese con la voce rotta.

-No scricciolo, non lo sei affatto- si voltò verso di lei e le prese il viso tra le mani asciugandole le lacrime.

-Sei la persona più forte e altruista che io conosca, vuoi solo proteggere tua sorella da altra sofferenza. Nessuno ti biasima per aver preso questa decisione, solo parlane con Becky, ok?-

-Lo farò-

La baciò leggermente senza approfondire.

-Domani usciamo- sussurrò Trevor.

-Non si dovrebbe chiedere?- domandò ridacchiando Railey.

-Railey White, ti andrebbe di uscire domani con me, Trevor Clark?-

Lei annuì poggiando la fronte sulla sua con un grande sorriso.

-Bene, ti scrivo stasera-

-A domani- lo baciò velocemente e scese intenzionata a parlare con Rebecca.

-Sono a casa, dov'è Becky?- chiese entrando.

Tiana le indicò la porta della sua stanza.

Trovò sua sorella intenta a siegnare qualcosa: fin da quando aveva 3 anni aveva appreso l'arte che la accomunava con la sorella maggiore. Railey le aveva insegnato tecniche e trucchi e Rebecca adesso sapeva disegnare molto bene.

-Becky, possiamo parlare?-

-Di Jeremy? Era l'ora- rispose la piccola guardandola e sorridendo.

Prima di iniziare a parlare la prese in collo e si sdraiò sul lettino dalle coperte verde acqua.

Le spiegò la situazione, del cancro del loro unico zio, del fatto che voleva conoscere entrambe in quella settimana, della sua voglia di proteggerla.

Al termine del racconto si accorse che la bambina non aveva neanche le lacrime agli occhi, sembrava fredda e attenta.

-Non voglio incontrarlo- Railey sospirò di sollievo e la strinse a sé.

-Perchè?- chiese.

-Ti ha fatto del male, non potrò mai perdonarlo per questo-

-Ti voglio bene Becky-

-Anche io Ray-

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