Capitolo 19

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'Quando vi svegliate al mattino, le cattiverie e i pensieri malvagi con i quali vi siete coricati sono stati ripiegati con cura e sistemati in una zona remota della vostra piccola mente, e in cima, ben esposti e areati, restani i pensieri più dolci, pronti per essere indossati.'

Quella mattina era già partita male.

Non solo perchè a metà strada lei e Tess si erano ricordate che alla seconda ora avevano il test di fisica, ma anche perchè il giorno prima non avevano studiato e neanche si erano rammentate l'esistenza di quel maledetto test.

Avevano infilato la testa dentro i libri per tutto il tragitto.

Erano arrivate a conclusione che avrebbero saltato la prima ora e sarebbero entrate direttamente alla seconda.

Si erano nascoste in un bar lì vicino e avevano iniziato a studiare.

Appena entrate a scuola, alla seconda ora e dopo aver firmato, avevano sentito un gran baccano nella loro aula.

-Che succede?- chiese a Robert, un loro compagno di corso.

-La prof manca, compito rimandato a domani-

Il sospiro di sollievo che tirarono fu sentito per mezzo chilometro.

-Comunque, perchè non siete venute alla prima ora? C'è stato un test a sorpresa di algebra-

-Menomale che non siamo entrate- gemette Tess.

-Non so quanto vi sia convenuto, ha detto che agli assenti lo farà recuperare domani-

-Porco...- imprecò Railey volendo sbattere la testa su un muro.

-Ma abbiamo anche quello di fisica- replicò Tess.

-Appunto- disse Robert per poi sparire con il suo ragazzo.

-Posso piangere?- chiese Therese.

-Posso sbattere la testa in un muro?- le fece eco la bionda.

Non aveva incontrato Trevor tutto il giorno, all'uscita William le aveva detto che non era venuto.

Lei aveva fatto spalllucce, anche se dentro di se era un po' in ansia.

Lei e Therese si ritrovarono il pomeriggio chiuse in casa della prima a studiare.

Non seppero come ma riuscirono a rimanere sveglie fino alle 3 a studiare, dopo di che si addormentarono.

-Oh santo cielo! Ragazze è tardi!- gridò Tiana facendole cadere dal letto.

Erano vestite ancora come il giorno prima.

-Merda!- urlò Tess mentre Railey metteva apposto i loro libri delle cartelle.

Si pettinarono e lavarono denti e viso velocemente.

Non si truccarono ma Tess si portò dietro mascara e matita così che in un momento di calma si sarebbero potuto sistemare.

Non fecero neanche colazione, presero una mela per uno e partirono a corsa.

Arrivarono all'edificio con il fiatone e mancavano ancora 10 minuti al suono della prima ora.

-Dove correte?- chiese August ad entrambe.

-A ripassare, abbiamo due fottuti compiti- spiegò Tess non fermandosi.

Railey vide Trevor nel corridoio, la guardava con William, Mark e un paio di ragazze attorno.

Fece un sorriso a William e ignorò gli altri sfrecciando in classe assieme a Tess.

-Sono andati male- per poco Therese non si mise a piangere uscendo da due ore consecutive di test.

I capelli di Railey erano legati in un cipollotto improvvisato così come quelli della mora.

-Andiamo a darci una sistemata in bagno- propose la prima.

L'altra annuì.

Entrarono e sentirono dei rumori provenire da uno dei bagni.

Non ci dettero molto peso, non era strano trovare coppiette a scopare, pomiciare o a fare tante altre cose fantasiose.

Si truccarono leggermente.

Stavano per uscire quando sentirono la porta del bagno aprirsi.

Ne uscì Mary che si immobilizzò vedendole.

Sembrava pietrificata.

Railey ghignò immaginandosi di veder uscire August e pronta a sfotterlo.

Il cuore perse un battito quando invece ne uscì Trevor.

I capelli scompigliati e i vestiti stropicciati facevano intendere cosa avevano appena fatto.

Chiuse gli occhi per un attimo e rise con freddezza.

-Mi fate schifo- riuscì a dire prima di uscire.

-Railey aspetta perfavore fammi spiegare- la voce disperata di Trevor continuò a seguirla.

La afferrò per un braccio e lei si scostò con violenza.

-Non toccarmi mai più, non guardarmi e non parlarmi. Sei l'essere più disgustoso di questo mondo.- sibilò

-Volevo solo...-

-Non mi interessa, tu non sei affar mio.- rispose lei mentre dava sfogo a quel dolore che sentiva dentro di sé con la solita freddezza che usava come scudo.

-Ascoltami- lui

-No.-

-Non stiamo insieme- ribattè lui cercando di trovare una scusa.

-Non mi interessa chi ti scopi, ma non la ragazza del mio migliore amico- gridò.

Gli voltò le spalle sentendo la parte di se stessa che le aveva detto di fidarsi sgretolarsi piano piano.

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