'The night is still young.'
A grandi falcate si diresse verso l'ufficio di Mr Walker, nonché zio di August.
Lo conosceva da tanto, non faceva di certo preferenze, ma cercava sempre di aiutarla come poteva, ben sapendo le sue condizioni familiari.
Era un uomo buono e gentile.
Entrò nell'ufficio della sua segretaria, una donnetta con il naso adunco e un paio di occhiali da vista leopardati.
-Railey White- si tolse gli occhiali -ancora qui?-
-Limitati a fare il tuo lavoro e non porre domande- la rimbrottò.
Quella la guardò male e le scrisse il nome su un blocchetto, con alcuni dati personali.
-Che professoressa ti ha spedito qui?-
-La Coogan-
-Ahia- fece quella scrivendolo, strappando il foglietto e passandoglielo.
-Siditi nella stanza accanto, quando tocca a te vengo a chiamarti-
-So come funziona, grazie tante- rispose.
Entrò nella "sala d'aspetto" e vide di tutto.
C'erano due ragazzi con il naso sanguinante che si guardavano con disprezzo, una tipa vestita interamente di rosa che si asciugava gli occhi singhiozzando, un ragazzo che rideva sguaiatamente parlando da solo e infine lui, Trevor.
Appena la vide entrare saltò sulla sedia e si alzò.
-Railey, che ci fai qui?-
-Gioco a tennis, secondo te?-
Si sedette vicino ad uno dei due col naso gocciolante che la guardò un'attimo e tornò a fissare il suo avversario.
Giurò di averlo sentito emettere un ringhio.
-Possiamo parlare?- le chiese.
-Divertito al Mitchigan?- gli chiese beffardamente
-Posso spiegarti- alzò le mani.
-Classica frase di chi ne ha combinata una, siete tutti uguali voi uomini!- esclamò il confetto vivente piangendo ancora di più.
-Dico davvero, non è come sembra-
-Uhm, non hai picchiato uno dei tuoi migliori amici perchè ti ha minacciato di dirmi che stavi ficcando la lungua in gola alla tua ex?- chiese ironica.
Il ragazzo vicino a lei ridacchiò e passò un braccio sullo schienale della sua sedia.
-Metti quel braccio apposto- esclamò subito Trevor.
-Rispondimi- intimò Railey.
-Suppongo che Will ti abbia spiegato che io la usavo solo per il sesso, non mi importava nulla di lei e beh, l'ho lasciata dopo poco. Lei mi promise che quando sarebbe arrivato il momento giusto sarebbe tornata e me l'avrebbe fatta pagare. Io all'inizio non le detti peso, insomma era una ragazza, cosa vuoi che facesse?-
Lo guardò male e lui riprese.
-Invece dopo poco seppi di un altro suo ex che l'aveva lasciata perchè era una vera e propria psicopatica. A lui aveva fatto la mia stessa promessa quando lui trovò un'altra ragazza lei si rifece viva e cercò di investirla. Fortunatamente non ci riuscì, anche perchè la sua ragazza era incinta. Lui la denunciò e lei se la cavò con qualche lavoretto. Quando l'ho vista mi è preso il panico, non potevo permettere che succedesse la stessa cosa a te e le sono andato a parlare. Mi ha chiesto di discuterne in privato e ho rifiutato, così mi ha offerto da bere. Da lì ricordo poco, solo lei che mi baciava e io che non riuscivo a muovermi. Poi Will quando mi ha trovato a minacciato di dirti tutto, di dirti che ti stavo tradendo e altre cazzate. Sono andato fuori di testa e beh è successo ciò che hai visto. Non volevo buttarti a terra, dico davvero, è stato un incidente che Gabriel mi ha fatto pagare più che bene.-
Si toccò lo zigomo su cui spiccava una macchia violastra.
Se era la verità cosa c'era davvero in quel bicchiere? Poteva averlo drogato?
Mille dubbi le sorsero in testa.
-Ti ha dato la STC- intervenne il ragazzo che aveva smesso di parlare da solo.
-Non siamo tutti geni come te, spiega- gli disse acidamente l'altro "pugile" col naso grondante.
-Si vede che non avete mai avuto a che fare con quartieri malfamati- disse sprezzante quello rivolgendogli appena uno sguardo.
-La STC è una droga che vendono solo in alcuni vicoli di New York, è permessa solo a persone di grande importanza nel giro. E' molto forte e agisce sopratutto nel sistema muscolare, fa diventare molto deboli, causa sonnolenza e uno squilibrio tra le azioni volontarie e involontarie-
-Parla la nostra lingua perfavore- lo rimbrottò la ragazza in rosa.
-Appesantisce qualsiasi gesto che ognuno di noi farebbe ad occhi chiusi. Persino alzarsi da una sedia diventa difficile come alzare un'auto. In più il cervello è talmente tanto confuso che non riesce più ad analizzare informazioni. Rende confusi, emotivamente instabili e scatera ira e tristezza. Quando sei tornato a casa hai vomitato?- chiese poi a Trevor.
Luì annuì non staccando gli occhi da Railey.
-Di che colore era?-
-Non so, non ho guardato il colore del mio vomito-
Quello fece un gesto annoiato con la mano.
-Hai avuto forti giramenti di testa?-
Lui annuì ancora.
-Brividi, febbre alta e disidratazione?
-Si-
-Beh allora al 95% si tratta di quella droga. Essa resta in circolo per 5 giorni dal momento dell'assunzione, quando è accaduto tutto ciò?-
-Sabato- rispose Railey per lui.
-Considerando che oggi è il quarto giorno ti consiglio di sbrigarti, farti un paio di analisi del sangue e toglierti il dubbio, così che la tua ragazza non dubiti di te-
-Mi sembra più che ragionevole dubitare dopo che il tuo ragazzo ha baciato la sua ex- replicò Railey scattando sulla difensiva.
-Ero sotto quella droga- rispose l'altro.
-Non puoi saperlo-
-Mi credi?- le chiese avvicinandosi e accovacciandosi davanti a lei.
-Se anche ti credessi ciò non cambia le cose. Non so più cosa penso di noi due-
Nè rimase deluso.
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Golden
Fanfiction[IN REVISIONE] Railey White ha 19 anni abita a New York con la sorella minore e i genitori adottivi. Reduce da un passato difficile e da una perdita che l'ha segnata per sempre, è una ragazza schiva, fredda e con pochi amici. Trevor Clark ha 22 anni...