'Ho imparato a dire 'ci sono abituata', anche se non ero abituata a niente; e faceva male ogni volta, come se fosse stata la prima.'
-Sa per caso dove abita adesso?-
Willow, la donna si chiamava così, scosse la testa con una smorfia.
-Non di preciso, so soltanto che frequenta spesso il bar Neon Light sulla quarantasettesima, se sei fortunata lo troverai lì-
-E come faccio a riconoscerlo?- chiese alzandosi così come l'altra.
-E' un così bel ragazzo. Ha i capelli castani, tagliati non troppo corti e due occhi azzurri bellissimi. E' alto, molto e ben piazzato. Soprattutto lo riconoscerai per il tatuaggio che ha sul collo, un'aquila-
-Grazie mille Willow, non so come sdebitarmi-
-Non c'è di che, non devi sdebitarti, ho un bel lavoro una famiglia stupenda-
Railey la abbracciò velocemente e corse fuori, salì nell'auto e partì a razzo.
Mentre si fermava davanti al cosiddetto bar, a lei pareva più un club di spogliarelliste, le suonò il telefono.
Rispose a Tess.
-Dimmi-
'Dove sei? Non mi hai risposto per tutto il giorno, eravamo tutti preoccupati. Trevor ha dato di matto nella pausa'
-Uhm, ho dormito tutta la mattina- mentì.
'E ora dove sei? Sento delle auto'
-Sto cercando una persona, ti spiego dopo- agganciò senza sentire la sua risposta e si diresse velocemente all'interno del bar.
Mentre entrava capì che non si era sbagliata sul suo presentimento su quel posto.
-Ma che bello zuccherino che abbiamo qui- le si parò davanti un uomo che puzzava di alcool.
-Spostati- ordinò lei.
-Non me lo dai un bacio?-
-No, ma se vuoi un cazzotto o un calcio nelle palle ti accontento volentieri-
Lui tossì ridendo e se ne andò.
-Le hai le palle ragazza- le disse la barista, una donna dai capelli rossi, le labbra tinte di nero e le braccia coperte di tatuaggi.
-Sto cercando una persona, probabilmente puoi aiutarmi- disse toccandosi i capelli nervosamente.
-Non sei degli sbirri, vero?-
Railey negò con la testa e le passò un foglietto con scritto il nome del ragazzo.
La donna indicò con un cenno della testa un ragazzo seduto infondo al locale circondato da due ragazze identiche e bionde. Gemelle, pensò.
Si diresse a passo svelto verso di lui e si piazzò davanti al tavolino.
Era come lo aveva descritto Willow, un gran bel ragazzo.
Riconobbe l'acquila sul collo e ebbe la conferma che era lui.
-Sei Gabriel Smith?- chiese a voce abbastanza alta.
Lui alzò la testa dalle tette della BlondieOne mentre la BlondieTwo la squadrava.
-E tu che vuoi?- chiese appunto la prima
-Non ti riguarda e non parlavo con te- rispose secca.
Gabriel le sorrise.
-Chi mi cerca?- domandò togliendo le braccia dalle spalle delle ragazze e piegandosi in avanti.
-Railey White- rispose.
-Non so chi tu sia- disse lui facendo ridere le altre due.
-Perchè non te ne vai, non è un posto per te- gracchiò BlondieTwo.
-Nemmeno per te, un bordello magari ti si addice di più, o anche il marciapiede, ho sentito che fate grandi affari lì- replicò
Il ragazzo davanti a lei rise.
-Andatevene- disse poi alle due che si alzarono e se ne andarono lanciadole occhiate furiose.
-Dobbiamo parlare-
-Di cosa?- le fece cenno di mettersi a sedere me lei rimase in piedi.
-Di tuo padre-
Lo sguardo di Gabriel si rabbuiò, si alzò di scatto, la afferrò per un braccio e la trascinò in un vecchio ripostiglio.
-Come fai a conoscerlo?- sibilò guardandola.
Railey pensò che era molto simile a lei da incazzata.
-E' mio zio, o meglio, lo era- rispose.
-E' morto? Ha deciso di fare questo favore all'umanità?-
-Fai poco il simpatico, tuo padre ti amava- replicò
Lui rise senza allegria nella voce.
-Non mi avrebbe abbandonato-
-Ti ha abbandonato perchè tua madre non ti voleva e lui da solo non era in grado di prendersi cura di te, sapeva che avrei avuto le migliori possibilità in quell'orfanotrofio-
-Beh se sei mia cugina- fece le virgolette con le dita sull'ultima parola -vuol dire che aveva un fratello o una sorella, poteva darmi a loro-
-Non voleva che sapessero nulla- disse abbassando la testa.
-E perchè sei qui? Per convincermi a fare una bella rimpatriata con i miei zii e i miei cugini?- chiese con un ghigno.
-Beh credo che dovremmo andare al cimitero allora dato che sono morti- esclamò con un tono gelido che lo fece trasalire.
-Allora che vuoi da me?-
-Tuo padre mi ha detto di dirti che ti amava e di spiegarti perchè ti avesse abbandonato-
-Non mi frega un cazzo di lui- urlò Gabriel -mi ha abbandonato, mi ha fatto del male-
Railey strinse gli occhi cercando di non gridare.
-Lo ha fatto anche a me, ma l'ho perdonato-
-Eh povera, non ti ha portato al cinema dopo la morte di mamma e papà?-
Uno schiaffo fece girare la testa al ragazzo davanti a lei.
Gli voltò le spalle e uscì come una furia da quel porto.
Era incazzata, ma capiva che quello era solo un ragazzo ferito.

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Golden
Fanfiction[IN REVISIONE] Railey White ha 19 anni abita a New York con la sorella minore e i genitori adottivi. Reduce da un passato difficile e da una perdita che l'ha segnata per sempre, è una ragazza schiva, fredda e con pochi amici. Trevor Clark ha 22 anni...