Capitolo 57

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'Ricordo il giorno e l'ora in cui per la prima volta posai gli occhi su questo ragazzo che sarebbe stato fonte della mia più grande felicità e della mia più grave disperazione.'

-Penso dovrebbe parlartene Trevor, io non so come sono andate le cose- disse imbarazzato.

-Dimmi ciò che sai- lo pregò con lo sguardo e lui annuì.

-Innanzitutto quella ragazza, Mane, è la sua ex. Sono stati insieme per poco, circa due settimane e Trevor la usava solo ed esclusivamente per il sesso. Come sempre quando ha di meglio l'ha lasciata ma lei non ha accettato la cosa. Così gli ha promesso che nel momento giusto, si sarebbe rifatta viva e gli avrebbe rovinato la vita. Penso sia tornata perchè ha saputo di voi-

-Quindi è per questo che le doveva parlare-

William annuì e si passò una mano tra i capelli.

-Perchè vi stavate picchiando-

-Quando sono arrivato nella sala e li ho visti, beh erano in atteggiamenti poco adeguati...-

-Che vuoi dire?- chiese con un groppo alla gola e un'improvvisa voglia di piangere.

-Si stavano baciando- disse facendole girare la testa -sono corso, li ho staccati e mi sono subito incazzato con entrambi, ho gridato a Trevor che era un idiota e che lo saresti venuto a sapere. Lui è uscito di testa e mi si è avventato contro.-

Railey abbassò la testa mentre calde lacrime le solcavano il viso.

-Mi ha tradita- sussurrò.

-Railey ci deve essere qualcosa sotto, rifletti. Non è da Trevor-

Lo fermò.

-E' decisamente da Trevor. Lo hai detto tu stessa, quando ne trova una migliore abbandona quella precedente-

William scosse la testa.

-Con le solite che è abituato a farsi, ma tu sei diversa. Lui ti ama davvero-

-No, lascia stare William, grazie della sincerità- gli strinse una spalla e con poche falcate rientrò nell'auto.

Piombò un silenzio, Gabriel e Tess la guardarono e scoppiò a piangere appoggiandosi all'amica che la strinse.

Non sentì Gabriel imprecare e giurare di prendere a pugni il biondo, ne vide August stringere il volante dell'auto con tanta forza da far diventare le nocche bianche.

Nessuno fece domande.

August si fermò davanti a casa sua.

Railey scese di corsa, aprì la porta e constatò con sollievo che erano tutti a letto.

Sfrecciò nella sua stanza e si buttò sul letto singhiozzando.

Faceva così male da non lasciarla respirare.

Aveva passato gli ultimi tre anni a crearsi una bolla attorno a sé in cui non potesse entrare nessuno, una bolla anti dolore che le avrebbe permesso di non soffrire mai più.

Eppure Trevor Clark era riuscito ad entrarci, a scoprire i suoi punti deboli.

A diventare il suo punto debole.

E l'aveva ferita, così come avevano e avrebbero sempre fatto tutti quanti.

Perchè l'uomo non è in grado di non ferire le persone, l'uomo è una macchina capace solo di far male ad altri.

Sentì il letto piegarsi sotto il peso di qualcun altro.

Tess la abbracciò facendo posare la testa nell'incavo del suo collo mentre con la mano le accarezzava la schiena scossa dai singhiozzi.

Railey la strinse continuando a piangere e trattenendosi dal non urlare per il dolore che sentiva al petto.

Era come un buco nero che la stava uccidendo.

Con uno scatto si alzò facendo preoccupare anche Tess.

-Railey- mormorò quella vedendola lanciare fuori dall'armadio una felpa verde.

Capì solo dopo che felpa fosse.

La vide prendere un paio di forbici e iniziare a tagliarla con violenza, con gli occhi appannati dalle lacrime e il fiatone.

Sentì un improvviso dolore al pollice e vide che si era tagliata leggermente.

Lasciò cadere forbici e felpa e cadde a terra stringendosi le gambe al petto.

Era finita.

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