Cerco un modo per uscire, ma cavolo questa macchina non sembra avere pulsanti da schiacciare, insomma non è che mi aspettavo una macchina come la mia dove per tirare giù i finestrini c'è la manovella, ma almeno un pulsante per il finestrino dovrebbe esserci.
Una voce mi prende di soprassalto.
"Si può sapere che stai facendo?"
Emm....
"Volevo scendere" Replico. Mantieni la calma, guardalo negli occhi e non farti spaventare. Mi dico nella testa.
" Mmm, lo sai che ci siamo incontrati solo tre volte e mi hai fatto incazzare già troppo?" Mi dice tra il divertito e l'incazzoso ( insomma non so se incazzoso si può dire ma è proprio il termine che mi viene adesso).
"Lo sai che sei pazzo Si? Insomma non puoi rapirmi dal lavoro."
"Tieni questa è la tua roba " mi porge la mia borsa e la giacca oltre alla sacca dei vestiti.
"Non ti ho rapito dal lavoro, ho parlato col gestore gli ho fatto presente che non lavorerai più li e che può anche non disturbarsi a mandarti il pagamento." Mi dice mentre mette in moto la macchina e parte.Realizzo che non solo mi ha fatto licenziare ma neanche mi pagherà le due settimane di lavoro???
" COSA?" Urlo " Ma come ti permetti di prendere certe decisioni al posto mio?
Cazzo mi faccio un culo che neanche ti immagini per arrivare a fine mese e arrivi te e ti permetti di non farmi neanche pagare per il mio lavoro!?!?!""Se hai finito di sfogarti, scendi che siamo arrivati".
Neanche mi ero accorta che eravamo sotto ad un garage.
Apro la portiera, adesso si apre la bastarda."Dove siamo?" Chiedo un po sorpresa.
"A casa mia" replica tranquillamente.
"O meglio in una delle mie case" precisa.Mi guardo intorno, non so se seguirlo.
Ma lui mi toglie ogni dubbio, prende la mia mano e mi dirige verso l'ascensore.
Entriamo dentro e preme sull'ultimo bottone.
L'attico c'era da immaginarselo.
Lo vedo rilassarsi e chiudere gli occhi mentre si abbandona con la schiena contro il muro ed una dolce melodia esce dalle casse acustiche dell'ascensore.
Istintivamente mi sono allontanata da lui, gli ho urlato contro e lui non ha detto nulla, come se non gli importasse quello che ho detto.
É strano.
Ci fermiamo all'ultimo piano mi fa il gesto della mano di scendere prima di lui. Ormai ci sono.... scendiamo.
Mi sorpassa tira fuori la chiave magnetica ed apre la porta, stavolta non aspetta che io entri si avvia dentro a passo sicuro si ferma alla fine del piccolo corridoio e si toglie le scarpe.
"Non aver paura, non mordo" mi dice con un'espressione divertita.
" Ma togliti le scarpe e lasciale all'entrata".
Sparisce dal corridoio.
Ok entriamo, mi tolgo le scarpe e mi avvio dove ha girato.
Si sta versando quello che credo sia whiskey. "Posso averne un po?" Chiedo ho bisogno di bere.
" No " replica lui .
" No? Davvero?? Non ricevi molti ospiti è? Insomma chi è che rifiuta una richiesta di bere?"
"Se hai sete ho dell'acqua o un succo di frutta"
"Non voglio dell'acqua, voglio qualcosa di forte. E se non me lo dai te me lo prendo da sola, visto che come padrone di casa fai schifo".Neanche lo so in quale momento ero passata dal lei al tu ma al momento ero incazzata e non mi importava.
"Versati una sola goccia di alcool nel bicchiere Angelica e ti giuro che ti prendo a schiaffi sul culo fino a fartelo sanguinare."Cosa?? Sta scherzando questo qui.
Insomma mi sta sfidando. Io poi se mi vieti una cosa la faccio apposta... prendo il bicchiere, stappo la bottiglia e verso. Sto per portarmelo alla bocca ma non ci arriva, lo sento strapparmi il bicchiere dalle mani afferrarmi per il collo, e mentre si siede sulla poltrona mi tira giù e mi blocca sopra di lui. Non ho neanche il tempo di realizzare, ribattere, e tutto quello che vuoi che lo sento alzarmi la mia gonna nera e la sua mano che si abbatte sul mio culo.
Un'unico schiaffo mi fa lanciare un urlo.
"Chiedi scusa e promettimi che non berrai più" mi dice in modo calmo.
" Ma cos... Lasciami, vaffanc..." Non finisco la frase che altre due sculacciate mi troncano il respiro.
"Ultima occasione Angelica, chiedi scusa".
"Scordatelo Lasciami!" Urlo
E subito dopo una raffica di sculacciate mi fa urlare di dolore, non so quante sono ma sembrano sempre più forti. Cerco di divincolarmi inizialmente ma lui è forte riesce a tenermi bloccata con una sola mano, mentre l'altra la abbatte sulle mie chiappe, che sento sempre più in fiamme. Finché non ce la faccio più ed allora inizio a piangere e chiedergli, diciamo anzi a supplicarlo di fermarsi, ma lui non si ferma non lo fa finché non gli chiedo scusa e gli dico che non berrò più.
Un'ultima grande sculacciata si abbatte su di me e subito dopo mi lascia andare.
Scivolo per terra ai suoi piedi in un bagno di sudore e lacrime.
Non mi sento più il fondoschiena. Piango, piango appoggiata alla sua poltrona, un pianto liberatorio, un pianto che mi tenevo dentro da tanto.
Mi prende il mento e mi fa alzare lo sguardo, fino ad incastrarlo nei suoi occhi.
"Ti voglio Angelica, ti ho voluto dal primo momento che ti ho visto. Ho cercato di farmela passare, ma quando ti ho visto parlare con quel tizio.... Non ci ho visto più, non ho potuto starti ancora lontano".
"Te sei pazzo, lo sai?" Gli dico mentre con la manica della camicia cerco di asciugarmi le lacrime che ormai scendono incontrollate.
" Mi trascini via da un posto di lavoro, mi fai licenziare, per non parlare del fatto che gli dici anche di tenersi i miei soldi, mi porti a casa tua e solo perché "Oso" volere da bere il tuo prezioso alcool mi ritrovo col culo in fiamme a piangere e te adesso mi dici di volermi. Fai pace col cervello!" Cerco di rialzarmi ma le gambe non mi rispondono. Faccio perno sulle braccia per mettermi in piedi, ma sento una scarica che mi parte dal fondoschiena, l'adrenalina mi sta abbandonando."Hai bisogno di riposare" mi dice " domani ne parleremo con più calma".
"Si ho bisogno di riposare a casa mia, e non c'è bisogno di parlare di nulla, sarò anche senza soldi ma non mi faccio picchiare a piacimento dal mio capo, quindi mi licenzio, meglio andare a pulire le scale di qualche casa!"
Faccio per muovermi ma le gambe mi cedono.
Mi afferra al volo, e mi prende in braccio.
Cerco di protestare, ma non so perché inizio a vedere tutto buio.Sento la sua voce in lontananza " in questo stato non ci torni a casa, adesso riposa".
E cado in un profondo sonno.
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Io sono (Conclusa)
Romancehai presente quando pensi di non aver un ruolo nella vita? di sentirsi sempre esclusa, un pesce fuor d'acqua, sai di sentirti diversa, brutta, rotta... ecco questa è la mia storia Poi arriva lui e tutto cambia.... Attenzione verrà usato un linguaggi...