"Mammaaaa Daniel è cattivo!"
"Non è vero sono buono."O ti prego Dio, se devi prendermi fallo ora.
"Si può sapere che stai facendo?" Chiede Davide.
"Non si vede? Prego che mi prenda un colpo adesso."
"Ahaha sei sempre la solita."
"Mammaaaa."
"Emma quante volte ti dico di non urlare?"
"Ma mi ha preso la mia bambola."
"Daniel! Ridagliela."
"Non ho preso nulla io." Mi guarda con quel sorriso furbo."Davvero? Emma credo che se lui non ti ha preso la bambola te puoi non prendere le sue macchinine sai?" Sorrido a mia figlia.
Gli occhi le si illuminano e corre via.
"Noooo sento urlare va bene te la ridò"Rido.
Ma Davide mi guarda male.
"Che c'è?""Davvero me lo chiedi?"
"Si."
Sbuffa. "Angelica, non puoi educarli così, insomma io ti prendo una cosa ed allora te fai lo stesso?"
"Perché no? Insomma lei non ha toccato le macchinine e riavuto la sua bambola. Tutti felici."Scuote la testa. "Non smetterai mai di stupirmi."
"Lo so."
"Sai che stasera vengono Sara e Andrea a cena?" Chiede guardando il casino che c'è per casa.
"Si pure tua madre ed Henry con uno nuovo Tommaso mi pare si chiami."
"Sul serio? Con tutti questi giochi in mezzo?"
"Davide, guardami, va tutto bene calmati lo so che il disordine ti disorienta ma fai dei respiri profondi e fregatene."
"Non mi disorienta, e poi da quando sei nella mia vita sono nel caos più totale."
"Ahahah."
"Papà, papà ci racconti ancora di come hai fatto innamorare la mamma?"
"Certo." Gli dice prendendo Emma in braccio. Mentre Daniel si arrampica sul tavolo della cucina e mi guardano cucinare.
"Si ma voglio la storia in cui te eri un orco e lei ti ha trasformato." Reclama Daniel.
"Ahahah" rido.
"Non ero un orco." Li guarda male.
" C'era una volta una principessa..."
"Una bella, anzi bellissima principessa" lo correggo.
Sorride.
"Si bella, te l'hai imprigionata e fatta innamorare di te. Però lei si è vendicata tirandoti un calcio dove non batte il sole ed ha rigato la macchina del tuo tirapiedi."
Continua Daniel.
Io continuo a ridere mentre Davide mi manda uno sguardo omicida.
"Possibile che gli piaccia più questa versione?"
"Certo papà, ci piace anche quando lei ri pianta in asso come segretaria è si apre un negozio dove organizza eventi, diventa bravissima e chiede alla zia Elena e zia Elisa di aiutarla."
Precisa Emma.
"E già... questa versione piace anche a me, sapete bambini che sono molto orgoglioso della vostra mamma?"
Ci guardiamo e dopo 10 anni i nostri sentimenti non sono cambiati.
Lo amo da impazzire quest'uomo, nel senso che mi farà sempre impazzire per le sue manie di controllo, ma quando meno me lo aspetto gioca con me senza farci scoprire dai bambini, mi rendo conto che lo amo come un'adolescente.
Ed ora vederlo abbracciato ai nostri figli mi riempie il cuore di gioia, una gioia che provo dal primo momento che le sono caduta tra le braccia.
Mi ricordo la lotta anche per decidere i nomi dei bambini alla fine io ho scelto Emma e lui Daniel, tutti e due con i capelli neri come il padre e la bocca a cuore come la mia.
Si assomigliano molto ma non sono uguali Emma occhi neri è più bassina e Daniel occhi verdi è più alto.
Li guardo ed ora so che è il momento giusto per dirglielo."Ragazzi..." ho smesso di affettare le verdure.
Davide mi guarda.
"Ho una cosa da dirvi." Sospiro.
"Cosa?" Mi chiede preoccupato.
"Ecco ieri sono stata dal dottore."
"Stai male mamma?" Chiede Emma che già sta per mettersi a piangere.
"No, no anzi... Ma ecco... tra circa 7 mesi ci saranno due nuovi arrivi."
Davide sgrana gli occhi. "Davvero?"
Annuisco.
"Non ho capito." Mi fa Daniel.
"Mamma è incinta stupido!" Risponde Emma.
"Emma! Non dare dello stupido a tuo fratello." La sgrida Davide.
"Scusa." Gli dice usando un tono basso.
"Non vogliono i nostri giochi vero?" Si preoccupa Daniel.
Scoppiamo a ridere. "Sta tranquillo i tuoi giochi sono al sicuro." Lo rassicuro.
Sentiamo il campanello suonare. "Andiamo noi rispondono un coro."
Correndo via.
Li guardiamo mentre Davide si avvicina e mi abbraccia.
"Altri due è?"
"Già."
"Quante possibilità c'erano che da una coppia senza parenti con gemelli nascessero non una coppia ma due?"
Chiede.
"Non lo so sei te il matematico, per me è culo."
"Ahaha sono d'accordo con te stavolta."
"Ti amo." Gli dico.
"Anch'io piccola peste."
Mi accoccolo sul suo petto.
"Lo sai si che per i prossimi mesi non vai a lavoro?"
"Cosa?"
"Si e chiederò a Matt di accompagnarti quando vai a fare spesa."
"Davide non ricominciare."
"Te farai quello che dico io."
"No!"
"Cosa?"
"Ho detto no."
"Stasera ti becchi un sacco di sculacciate schiava. E domani compro una nuova catena."
"Padrone dei miei stivali te provaci ad ingabbiarmi e col cavolo che te la do ancora mi trasferisco da Henry."
"Attenta... stai attenta."
"Ti Castro!"
"Si provaci e io ti rinchiudo per sempre in casa..."
"Mi sembri come quei libri che leggo su wattpad dell'alfa che rapisce la sua compagna."
"Perché io sono un fottuto alfa!"
"Ahaha se se .... quasi quasi vado a rigare la tua macchina. Alfa... no padrone... o fa come ti pare." Urlo mentre scappo e rido.
"Non ci provare!" Grida infuriato mentre mi corre dietro.E gli ospiti che assistono alla scena allibiti sanno che ormai siamo irrecuperabili.
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Eccomi qui alla fine della storia ragazzi, grazie a chiunque l'abbia letta, spero che vi sia piaciuta, perché l'ho scritta di getto, una storia strana, ma per il quale spero che i protagonisti vi siano piaciuti, con le loro insicurezze, bagagli personali, con le loro manie ed il loro strano amore, ma dopotutto l'amore è amore non è strano o normale è solo amore.
Sto pensando di scrivere ancora, ma non so cosa ne quando, non ho idee al momento e non so neanche se leggereste ancora una mia storia quindi per ora troverò ispirazione e se volete lasciare un commento ve ne sarò grata ciaooooo
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Io sono (Conclusa)
Romanshai presente quando pensi di non aver un ruolo nella vita? di sentirsi sempre esclusa, un pesce fuor d'acqua, sai di sentirti diversa, brutta, rotta... ecco questa è la mia storia Poi arriva lui e tutto cambia.... Attenzione verrà usato un linguaggi...