Di nuovo si

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Sono passate due settimane e Davide ha preso sul serio la questione degli allenamenti. Dalla corsa siamo poi passati alla palestra. A quanto ho capito un suo amico ha una stanza attrezzata vicino all'appartamento dove viviamo e gliela presta ogni tanto.
Così ha preso a svegliarmi alle 5 di mattina, cosa che avrei evitato volentieri, ma quando si mette in testa una cosa ed inizia ad ordinare, è difficile dire no.
Insomma a volte ci provo ma mi ritrovo col culo dolorante a terra perché mi ci spinge per farmi uscire dal letto, quindi meglio assecondarlo.
Comunque non capisco lui come fa a non avere sonno.

In palestra ha iniziato a farmi saltare a corda, lo so che non dice nulla ma lo vedo guardarmi sconsolato perché non so saltare a piedi pari, ed ogni 3x2 mi impiccio nella corda.
Abbiamo iniziato ad usare il sacco, sono più che altro dei piegamenti, con lui che mi urla "schiva", ed io che devo abbassarmi per non farmi prendere.

Tutto questo comunque mi ha fatto pensare, si sta impegnando ad allenarmi per far in modo che sappia difendermi.

Mi ha addirittura concesso un'ora al giorno di libertà a patto che mi faccia accompagnare da qualcuno.
Sembra poca un'ora ma se penso che mi sveglio alle 5 fino alle 7 ci alleniamo.
Doccia lavoro, pranzo, un Po di riposo perché inizio ad essere stremata, la mia ora di svago, di nuovo lavoro, cena e letto... un'ora va più che bene.

Le mie giornate non so come sono diventate pienissime.

Stasera nessuno dei due aveva voglia di cucinare ed abbiamo preso la pizza.
Adesso ce la stiamo mangiando sul divano mentre guardiamo un film.
L'attimo fuggente - per una volta siamo stati d'accordo tutti e due sulla scelta.

"Amore.."
"Dimmi." Rispondo.
"Mi vai a prendere una birra?"
"Mmm no."
Mi guarda. "Come no?"
"No perché a me non vuoi darla quindi non la bevi neanche te!"
"Davvero?" Mi chiede con un sorriso.
"Si davvero." Confermo.
Si avvicina, mette una mano dietro la mia testa, tira leggermente i miei capelli ed avvicina le labbra al mio orecchio.
"Piccola schiava, come osi dire di no?" Cavolo quando usa la sua voce così roca e sensuale mi sciolgo.
Stavolta però mantengo il punto.
"Padrone non ti direi mai di no, ma sai non voglio cadere in tentazione, potrei andare in cucina prendere la birra e sai come sono maldestra... potrebbe inavvertitamente cadere nella mia gola..."
Mi guarda, alza un sopracciglio, lo fa sempre quando gli dico una cavolata, ed inizia a ridere.
"Ahahaha oddio Angelica, certo sarebbe pure possibile che lo fai per sbaglio conoscendoti...ahaha.."

"Va bene va, vado da solo."
"No!" Esclamo.
"No? Che vuol dire no? "
"Mi hai sentito non bevo io ... allora neanche te."
"Ang... Ang... ricordati una cosa mia piccola ribelle. Mai darmi ordini, o potresti ritrovarti col culo rosso per la tua insolenza."

"Non sono insolente!" Rispondo piccata. "Ma se desse fastidio anche a me?"
"Mmm ti da fastidio?"
"Non è questo il punto."
"E quale è allora?"
"Il punto è che te giudichi da una cazzata fatta a 15 anni. Ma sai si cresce, e non siamo tutti uguali. Poi sei ossessionato solo dal fatto che le donne non possano bere, ma non ci metti quello che succede a voi uomini? Le stronzate che fate da ubriachi?"
"Mmm ok ... te ne do atto ... Ma non è solo per quello che è successo."
"No? E cosa allora."
"Semplicemente non mi è mai piaciuto, le vedevo perdere la ragione, le inibizioni, le vedevo più volgari, è le donne non dovrebbero mai essere volgari."
"Mmm ok... arriviamo ad un patto."

Lo vedo toccarsi la fronte mentre la aggrotta. Mi piacciono le leggere rughe che gli si formano.
Sospira. " Un patto... che tipo di patto?"
"Vado in cucina, prendo la birra, la porto qui e ne bevo un sorso."
"Angelica...."
"Lasciami finire."
Mi fa cenno di continuare.
"Un solo sorso, poi sarà tutta tua. Berrò poco, ma lo farò ogni volta che prenderai una bottiglia. Avrò un bicchiere di vino al giorno, solo in tua compagnia."
"Come siamo passati da un sorso ad un bicchiere di vino al giorno?"

"Davide... non puoi proibirmi per sempre le cose. Soprattutto perché poi le farò di nascosto e ti arrabbierai, litigheremo, di brutto anche ed uno dei due farà qualche altra cavolata.
Fidati di me."

"Fidarmi di te.... sai che mi fido poco per natura delle donne."
Stavolta sono io a sospirare.
"Si ma se non c'è la fiducia, noi che siamo? Cosa facciamo insieme?"

Mi guarda in un modo molto intenso.
Credo che non si sia mai trovato di fronte a queste domande e soprattutto che non abbia mai avuto davvero bisogno di fidarsi di una donna visto che erano altro per lui.

"Mi fido di te, mi fido come non mi sono mai fidato prima. Vai."

Lo guardo, è davvero serio.
Mi alzo, vado in cucina prendo la birra e la stappo. Torno, mi siedo sul divano dove ero prima, mi guarda senza dire una parola. Porto la bottiglia alle labbra, e bevo.
Lo vedo stringere i pugni, so che vorrebbe togliermela ma non lo fa.
Mi stacco e si rilassa.
"Tieni." Gli dico passandogliela.
"Non è stato così terribile no?"
Guarda la bottiglia, beve e poi torna a guardarla.
"Dovrò abituarmi alle tue sfide. Sembrano piccole ma non lo sono."
"Lo so."
Mi accoccolo vicino a lui.
Mi accarezza i capelli.
"Mi fido di te, nonostante il tuo bipolarismo, e nonostante mi hai fatto soffrire."
Mi bacia la testa.
"Lo so amore, cercherò di migliorare per te."
"Mi basta che mi ami, non voglio che migliori, troveremo dei compromessi."
"Ahaha già andiamo avanti a patti.
Un'ora di uscita... un sorso di birra... Mi chiedo quale sarà il prossimo."
Sorrido, "non lo so ma ho voglia di scoprirlo con te."

Rimaniamo in silenzio. Interrotto solo dal vocio della tv. Ma non è un silenzio imbarazzante, capisco che nonostante tutto noi ci completiamo a vicenda, abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Delle nostre sfide, litigi, patti e del nostro cercarci.

"Davide..."
"Si piccola?"
"Si."
"Cosa?" Chiede.
"La domanda a cui dovevo risponderti."
"Quale domanda? Mi sono perso qualcosa?"
Mi sposto, lo guardo.
"Ho detto di si, di nuovo si, sempre si."

Spalanca gli occhi.
"Non prendermi in giro..."
"Mai su questo."
Mi attira a se con un sorriso splendente.
"O mia piccola ribelle, sarai mia per sempre. La mia schiava, la mia bambina.... la mia futura moglie."

"Mmm mio bel padrone bipolare... Mi rendi felice. Preparati perché come marito ti metterò a dura prova."
"Ahaha mi renderai l'uomo più felice della terra e non potrai più scapparmi."

Lo guardo.... "non ci contare troppo."

Mi stacco e scappo.
"Adesso ti prendo!!" Urla mentre le nostra risa riecheggiano nella casa.

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora