Erano passate quasi due settimane dall'incontro con il capo.
Lo avevo cercato per ringraziarlo, ed era cosi che avevo scoperto di avere anche una scrivania, proprio fuori dal suo ufficio.
Lui però non c'era, non era più tornato in ufficio da allora ed io continuavo il mio solito lavoro di immagazzinamento.Ormai le mie giornate erano diventate routine. Lavoro fino alle 18, uscita altro lavoro al ristorante.
Un ristorante di lusso, dove quelle come me possono solo sperare di lavorarci. Le mance però erano buone e a breve avrei preso il mio primo stipendio.
Stavo racimolando ogni soldo possibile per potermi trasferire.
Evitavo anche di pranzare per non spendere soldi.La sveglia mi avvertiva che la giornata era finita.
Almeno una parte.
Mi dirigo all'uscita, devo sbrigarmi o perdo l'autobus e dovrò farmela a piedi. Col traffico di Roma i mezzi non si sa mai quando passano.
Corro per le scale, sorpasso al volo il tornello di entrata e ... vado a sbattere."Stia più attento! Non lo vede che ero davanti a lei??" Dico furiosa.
Mi ha fatto cadere la borsa ed ora devo pure perdere tempo.
"Sa che non dovrebbe correre in questo modo?" Mi dice l'uomo mentre si abbassa per aiutarmi a raccogliere le mie cose.
Alzo lo sguardo, sto per dirgliene quattro ma la frase mi muore in gola.
Era lui, era il mio capo, Davide de Nittis.
"Emm scusi non avevo visto che era lei. Mi dispiace davvero non volevo urlare così...."
Mi guarda con quel sorriso strafottente, mi verrebbe da picchiarlo.
"Tranquilla, capitano a tutti questi momenti. Vedo che va di fretta, ha un appuntamento?"
"No, no nessun appuntamento stia tranquillo." Ma che dico?? Perché mi sono affrettata a dire No?? E poi stia tranquillo??? Come se gli importasse qualcosa, ok sono da ricovero.
" Bene, allora la lascio andare"
"Grazie arrivederci" mi allontano di fretta.
Cavolo che faccia da schiaffi che ha, ma ammetto che se lo può permettere.
Ho fatto in tempo a prendere l'autobus e sto pensando a lui, ma perché?? Cavolo perché penso a lui sempre. Perché nei film potrebbe succedere che lui si innamora di me e nella vita reale.... be nella vita reale lui starà di sicuro con una modella."Angelica me lo fai un favore?" Caty mi guarda con quei suoi occhioni dolci.
Caty è una mia collega del ristorante, in pratica una cameriera come me.
"Che ti serve stavolta?"
"Puoi prendere te i tavoli dispari?"
" chi c'è oggi che devi evitare?" Chiedo un po divertita, Caty è simpatica ma si è scopata mezzo ristorante e io devo correre ai ripari quando ho il turno con lei.
" Il tizio biondo, era cosi carino ma non mi va di parlargli "
" mmm, non so...." mentre faccio finta di pensarci mi gratto la testa con la penna. "Daiiii" un sorriso mi spunta.
"Ahaha ma ti pare che non faccio a cambio!"
Caty mi abbraccia "grazie! Sei la migliore!" Sì certo come no.
Faccio un respiro e vado a prendere le ordinazioni.
"Salve, benvenuti Al Monte, io sono Angelica e sarò la vostra cameriera per stasera"
Questa era la tiritera che il direttore di sala voleva che ripetevamo ad ogni tavolo. Diceva che in questo modo i clienti si sentivano più coccolati. Mah!
"Avete già deciso cosa ordinare?"
Mentre lo dico alzo gli occhi dal taccuino e lui era li e mi fissava.
Cazzo....
"Io prendo un insalata. Senza olio, sale ed aceto" mi risponde una donna bella bionda, con un leggero accento straniero forse francese.
" va bene e lei signore?" Cerco di essere il più professionale e distaccata possibile.
" vorrei vederla nel mio ufficio domani, e nel frattempo mi porti una bistecca al sangue"
"Emm, ho fatto qualcosa che non dovevo signore? Non credo che abbiamo la bistecca signore."
Sono preoccupata e se vuole licenziarmi?
"No, stai tranquilla e al cuoco digli che è per me"
"Va bene" mi allontano un po tremante, speriamo davvero che non voglia licenziarmi.
Dopo mezz'ora arriva un altro tavolo mi avvicino solita tiritera.
"Angelica?" Mi domanda un ragazzo del tavolo, ma che è stasera? Incontro tutta gente che mi conosce?
" Si?" Mi rivolgo al ragazzo.
"Andrea ti ricordi?"
"O si, adesso si. Hai già deciso cosa vuoi prendere?"
Me lo ricordo che si lo stronzo, mi piaceva pure, ma a quanto pare non ero alla sua altezza, ha sempre pensato che ero una facile perché gliel'ho data al primo appuntamento e non so neanche io il perché.
Siamo usciti per un po insieme, lui si è bellamente divertito e quando gli ho chiesto di farla diventare qualcosa di più.... bè mi ha velatamente detto che ero una puttana e che non dovevo aspettarmi di più.
Poi dopo un anno si fa risentire per non so cosa, magari si aspettava che pendessi dalle sue labbra e ci cascassi per altro divertimento.... stronzo.
Rimane un po di sasso per la mia freddezza, continuo a non dargli spago, prendo le ordinazioni e vado in cucina.
"Caty sappi che mi devi un favore grosso come una casa stavolta! " gli dico furibonda.
"Perché che è successo?" Mi chiede allarmata.
" Per coprire le tue cazzate mi sono ritrovata a servire il mio capo ed uno stronzo di quasi ex. Quindi la prossima volta che decidi di andare con qualcuno fa che non sia qualcuno che mangia qui!" Gli sputo in faccia le parole a raffica. E non aspetto neanche che mi risponda prendo la porta ed esco ho bisogno di aria.
Inizio a sudare, ho il fiatone, mi fa male il petto, ma che cavolo ho?
Cavolo e se fosse un attacco di panico?
No Angelica te non soffri di attacchi di panico, e non iniziare adesso!!!
Calmati! Ok il mio mantra: calmati, calmati, calmati.... appoggio la testa al muro mi piace è freddo.
"Stai bene?" La voce mi arriva alle spalle. E ti pareva che non doveva rompere!
Mi sforzo di riprendermi, non voglio farmi vedere in questo stato specialmente non dà lui.
"Si Andrea grazie. Adesso torno dentro"
Lui mi trattiene per un polso.
"Aspetta, volevo parlarti"
Io no....
"Adesso sto lavorando"
"E quando? Ti ho scritto ma non rispondi"
Mi esaspera. "Si può sapere che vuoi? Insomma che ti aspettavi dopo il modo in cui mi hai trattato?"
"Perché in che modo ti avrei trattato?"
Cioè davvero? Mi sta prendendo per il culo?
"Andrè mi hai praticamente detto che ero solo una con cui divertirsi perché sono venuta subito a letto con te, io poi! Che in vita mia l'ho fatto solo con 3 persone! E dopo un anno ti fai risentire, che è non hai trovato nessuna che te la desse in questo periodo? È quindi hai pensato ma si sai che c'è me ne frego che l'ho trattata da schifo e vedo se ci sta! Be sai che c'è?? Ma VAFFANCULO!"
É rimasto a bocca aperta. Con la sua mano che stringe ancora il mio polso.
Subito dopo la sfuriata sento una voce alle mie spalle.
"Toglile immediatamente le mani di dosso".
Il mio capo, Davide de Nittis era dietro di me, incazzato nero, la sua voce era diventata bassa e profonda.
Vedo un Andrea sconcertato per quello che gli ho detto, forse non si aspettava che avrei tirato fuori le palle, visto che di solito sono una persona dolce che non risponde mai; ma stavolta ne avevo fin sopra i capelli.
Ma subito dopo lo vedo ricomporsi e rispondere all'uomo dietro di me.
"Lei non si immischi in faccende che non la riguardano" gli dice quasi cercando di tenere il suo stesso tono di voce, ma ci riesce poco sembra più una gallina starnazzante.
"Stai bene?" mi chiede un po preoccupato.
"S-si credo di sì ". Anche se dal modo in cui mi guarda non sembra così convinto.
Si gira verso Andrea e con un semplice gesto della mano gli fa staccare la sua mano dal mio polso, e me lo ritrovo inginocchiato ai miei piedi con il suo braccio dietro la schiena.
"Tutto quello che riguarda lei è affar mio, quindi ora chiedile scusa o ti spezzo il braccio". Il tono usato era calmo, basso, ma minaccioso.
" Io.... haaa ... Ok ok scusa scusa". Sembrava quasi che si stesse per mettere a piangere.
"Ok va bene... lascialo adesso però non fargli male" non ho mai sopportato la violenza.
Ci guardiamo, il mio era più uno sguardo di supplica.
Lo lascia li per terra dolorante, mi prende per lo stesso polso con cui mi teneva Andrea e mi trascina via.
"Te vieni con me, non lavorerai mai più qui dentro". Mi parla come se non ammettesse repliche.
Non so perché non sono in grado di ribattere.
Apre la portiera della sua auto e mi ci infila a forza dentro.
"Cos.. aspetta! Non puoi decidere Te!" Cerco di dirgli.
"Sta qui è aspetta! E non azzardarti a scendere dalla macchina se non vuoi farmi incazzare!" Mi guarda con gli occhi che sembrano due fessure per quanto è arrabbiato. Ok sto buona.
Mi fa mezzo paura, dovrei chiamare la polizia?? Cazzo il mio cellulare.
No, ok sarà pure il mio capo ma sembra matto! Io scendo. Apro la portiera e... cos... aspetta non si apre. Mi ha chiuso dentro!!!
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Io sono (Conclusa)
Любовные романыhai presente quando pensi di non aver un ruolo nella vita? di sentirsi sempre esclusa, un pesce fuor d'acqua, sai di sentirti diversa, brutta, rotta... ecco questa è la mia storia Poi arriva lui e tutto cambia.... Attenzione verrà usato un linguaggi...