Io padrone te schiava

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Ore 6:00 a.m.
La sveglia suona.

"Mmmm. Sveglia maledetta finiscila!!"
" Lo sai che non si spenge solo perché la insulti vero?" Mi domanda Davide ancora ad occhi chiusi.
"Uff ci stavo provando con la forza del pensiero."
Apre gli occhi e sorride.
"Solo te riesci a farmi essere felice di prima mattina." Afferma.
Mamma mia come è bello! Ed è qui accanto a me, ancora non ci credo.

"Chiudi gli occhi." Dico.
"Mmm perché?" Chiede dubbioso.
"Non ti fidi di me?" Domando innocentemente.
Mi guarda come per dire no, ma li chiude.
Mi metto sopra di lui gli prendo le braccia e le tengo ferme. Poi inizio a baciarlo.
" Cambiamo le regole." Sussurro.
Apre gli occhi. È divertito.
"Che regole vuoi cambiare?"
"Io sarò la padrona e te lo schiavo."
"Ahahaha.... " ride e mentre ride si libera dalla mia pessima stretta e ribalta la situazione facendomi aderire al materasso stringendo i miei polsi ed allargandomi le gambe infilandosi tra loro.
"Non accadrà mai piccola." Mi sussurra mentre con la mano libera inizia a giocare con i miei capezzoli.
"Regola numero uno. Io sono il padrone e te la schiava." E mentre lo dice prende il capezzolo tra le dita e tira.
"Ahhh! Fa male!".
Tira di nuovo.
"Fa male ... cosa?"
" ahh fa male Padrone!" Smette e lo bacia, lo lecca, lo succhia.
"Bene schiava."
Mi libera.
Hhhh sono eccitata.
"Spogliati" ordina mentre lui si toglie i pantaloni del pigiama mostrando la sua erezione.
"Giocheremo più tardi. O rischiamo di fare tardi ed oggi non posso permettermelo." Mi dice mentre mi allarga le gambe ed infila due dita dentro mostrandomi quanto sono bagnate. Me le infila in gola senza dire nulla ed io le succhio come se fosse il suo membro.
"Ora ti scoperò, brutalmente senza farti venire, dovrai imparare a godere solo quando voglio io."
Non attende una mia risposta. Direi anche che sono ancora impegnata a succhiare.
Si posiziona tra le mie gambe punta la cappella all'entrata e spinge.
"Ahhh... mmm....ahhh....m...le...."
Mi sta usando come si usa una bambola gonfiabile, non che sappia come si usa.... Ma sono lì solo per il suo piacere. Fa male entra ed esce velocemente. Mi sbatte con foga e cattiveria... Mi ha infilato quattro dita in gola.... e nonostante questo trattamento io sono sempre più bagnata e grondante.
Poi lo sento, un fiotto caldo che inonda le pareti dell'utero.
E lui che si rilassa soddisfatto..
Mica io.

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È arrabbiato.
Uno dei suoi dipendenti ha fatto un errore con i soldi di un cliente e lui sta cercando di rimediare.
Ha detto che lo distraggo troppo e mi ha spedito a mettere a posto l'archivio.
A me non dispiace ci sto bene la sotto è tranquillo.

"Angelica amore devi aiutarmi!"
Urla Henry in preda al panico.
"Hen che succede?"
"Ho fatto un macello ho sbagliato a spedire i rendiconti al capo era un file diverso... oddio se li vede sono fottuto.
Ti prego ti prego aiutami..."
È disperato ma io che posso fare?
"E come dovrei aiutarti?"
"Be sei la sua ragazza No? Entri gli fai due moine e quando non guarda cancelli la mia mail."
"Cavolo.... la vedo complicata...."
"Ti pregooooo" no in ginocchio no è!?!?!?
"Ok, ok .... "
"Aspetta...."
"Cosa ?"
"Cos'è questo?" Indica prendendomi la mano ed indicando l'anello.
"Emmm volevo invitarti a pranzo e dirtelo..."
"Oddio si, cosa, Si." Sgrana gli occhi e lo vedo che sta per iniziare a saltare.
"Henry! Ok si mi ha chiesto di sposarlo ed ho accettato ma prima risolviamo questa faccenda ok?"
Annuisce serio.
"Non voglio che il mio testimone venga licenziato."
"Testimone?" Grida di felicità.
Sorrido di rimando, ed ero io che pensavo di essere pazza.

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"Angelica non dovevi essere di sotto?"
"Mi mancavi." Cerco di essere il più sensuale possibile, cioè mi sembro idiota ma vabbè ci provo.
"Davvero?" Sembra stupito.
"Si davvero." Dico di rimando mentre mi metto seduta in braccio a lui.
"Mmm, piccola devo lavorare...."
Inizio a baciarlo sul collo, salgo fino a raggiungere l'angolo della bocca.
Non è indifferente al mio tocco, e insinua le sue dita nella mia intimità.
Mi scosta le mutandine ed inizia a giocare col clitoride.
Mi sto eccitando troppo, sospiro di piacere, sto per venire e poi... si ferma.
"Continua ti prego." Cavolo mi accorgo che lo imploro sempre di più, giorno dopo giorno.
"Amore mio..." mmm quanto adoro il suo tono roco.
".... sei in punizione." Conclude.
"Che? Perché?"
Sorride.
"Come se non ti conosco. Allora cosa hai in mente?"
"Non puoi mancarmi?"
"Sei te, e so che non me lo diresti mai."
"Uff..."
"Di al tuo amichetto che ho trovato il file." Si sta trattenendo dal ridere?
"Non sei arrabbiato?" Chiedo
"Ahahaha direi che mi ha risollevato la giornata invece... ma gradirei che non facesse più questi errori."
" Mmm quindi mi hai preso in giro." Adesso sono incavolata.
"Io? Sei te che sei entrata qui dentro con la scusa di fare cosa? Cancellare le prove?"
"Beeee... ecco.. si però te mi hai preso in giro, quindi scordati la punizione!"
Mi alzo e mi blocca contro di lui.
"Non credo che sei nella posizione di dettare legge. Quindi adesso ti infili qui sotto e mi fai un bel lavoretto con la bocca." Che cosa? È pazzo! Lo guardo ad occhi sgranati.
Toc toc.
"Davide scusa se..."
" Non si usa più bussare?" Chiede tra l'arrabbiato ed il sorpreso.
Io colgo l'occasione di alzarmi e correre alla porta.
"Angelica!" Esclama
"Vado a pranzo con Henry ci vediamo dopo." Prima che possa controbattere mi sono già chiusa la porta alle spalle.
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"Dobbiamo pensare al vestito, alle scarpe, le bomboniere, le partecipazioni..."
" Henry!" Lo richiamo all'attenzione ma lui sta sproloquiando e non mi sente... l'ho perso... Adesso chi lo regge più??
"Henry calmati mica ci sposiamo domani." Dico sconsolata.
"Giusto quando vi sposate?" Chiede, mentre scrive non so cosa su un foglio.
"Già quando ci sposiamo?" Chiede una voce conosciuta.
Mi volto e lui è li che mi guarda, con quello sguardo di chi dice, sei scappata te la farò pagare.
"Mmm non lo so il prossimo anno?" Propongo.
"Vuoi farmi aspettare un anno?" Chiede sorpreso.
"Sai so che ci vuole molto per organizzare un matrimonio." Sono obiettiva.
" Mmm Henry.."
Lo chiama Davide.
Aveva cercato di non guardarlo tutto il tempo.
"Si..." sussurra.
"Sono disposto a dimenticare il tuo... incidente se aiuti Angelica ad organizzare il matrimonio per giugno."
"Cosa giugno??" Cioè tre mesi? Ok sto entrando nel panico.
Gli occhi di Henry si illuminano.
"Certo!! Sarò felicissimo di farlo! Certo tre mesi sono pochi.."
"Sono sicuro che ci riuscirete, fate una lista di quello che serve, ai documenti penserò io."
Henry felicissimo come un bambino ricomincia a scrivere.
"Hhhh sei un sadico, torniamo di sopra e cambiamo la punizione mi infileró sotto il tavolo un cambio di questo." Dico indicando Henry che scrive freneticamente.
"Ahahaha piccola, davvero vuoi aspettare un anno?"
" be non lo so, non ci avevo pensato, insomma non credevo di dover decidere così in fretta...."
"Mi dispiace tesoro, non voglio costringerti a fare nulla che non vuoi. Specialmente un passo così importante. Se non ti senti pronta aspetterò."
"Hhhhh non sarò mai pronta per te. Quindi va bene giugno... sempre se riusciamo ad organizzarlo."
"Fidati ci riusciremo!" esordisce Henry.
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Ho voglia da questa mattina.
Ho una voglia incredibile.
Ed ora sono in ginocchio ai piedi del letto. Con un completino di pizzo nero con lo sguardo basso e i suoi occhi puntati contro.

Lo sento muoversi, si sta avvicinando.
"Guardami."
Alzo lo sguardo e lui è la a piedi nudi con i pantaloni neri slacciati, la camicia mezza sbottonata e la cravatta allentata.
"Ho un regalo, ma non so se te lo meriti."
"Un regalo padrone?"
Sciaff... ahh
"Ti ho detto che potevi parlare?"
"N-no padrone scusa." Lacrime di dolore mi scendono.
"Mmm non dovrei dartelo perché sei impertinente, ma per oggi farò un eccezione."
Si abbassa e mi mette davanti un pacchetto nero.

"Aprilo."
Lo prendo me lo rigiro tra le mani che cosa può avermi regalato?
Lo apro e... una coda.  Davvero mi ha regalato una coda?

Davide

La guardo, è titubante.
Ho il dubbio che non abbia capito cosa è, anche se so che la voleva. Lo avevo capito quando gli ho fatto la battuta della coda.

"P-padrone..."
"Si?"
"Cosa dovrei farci?"
Mi piace la sua ingenuità.
"Te lo infili nel culo e ci vai in giro a 4 zampe." Lo so sono brutale anche nelle parole, ma so che gli piace.
"Ah..."
"Qualche problema?"
"È che ... insomma ecco..."
È diventata tutta rossa.
"Parla, quale è il problema?"
"È che ..." ha abbassato lo sguardo.
"Io sono vergine."
"Davvero?" Non ci avevo pensato non mi sono dedicato granché al suo culo.
Sta annuendo.
Mi viene già duro a pensare che sarò il primo e l'unico.
"Bene stasera allora ti svergino il culo."
Ecco i suoi occhi che si sgranano.

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora