Nubilato vs Celibato 2

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"Che dovrei fare?" Esclamo.
"Un giro sulle montagne russe." Ripete Sara.
"No no no, io la sopra non ci salgo, voi siete matti."
"Cos'è Mash già ti arrendi?" Sorride spavaldo Davide.
Lo guardo male, sono tra lo spaventato e il furioso.
Sospiro "Non te la darò vinta, ma non lamentatevi se poi vomito."
Ci incamminiamo così verso il mio patibolo.

"Ok, no ho cambiato idea, facciamo che hai vinto te." Sto quasi piangendo per la paura.
"Ormai non puoi più scendere." Ribadisce Davide vicino a me.

Mi guardo intorno le cinture si sono chiuse. Siamo in alto, un senso di oppressione mi invade, il mio cuore si fa sempre più accelerato, inizia a mancarmi l'aria. Mi sento svenire.

"Ehi piccola!" Si gira verso di me.
Ho le lacrime agli occhi.
"Voglio scendere." Ma ecco che la macchina delle torture parte.
"No no no voglio scendere!!!!"
"Angelica calmati." Allunga un braccio e mi stringe la mano.
"Ho paura." Sussurro.
"Guardami, guarda me. Non guardare da nessun'altra parte."
Faccio come dice, cerco di non pensare che stiamo volando a svariati metri da terra, rimango tutto il tempo a fissarlo, stringo i denti così tanto da farmi male, il vento mi schiaffeggia il viso, mentre per gli altri questo senso di adrenalina può essere fantastico, per me no. Non provo nessuna libertà a fare una cosa del genere. Il cuore mi sale fino in gola, sento il conato alla bocca dello stomaco, il mio cervello è andato in tilt, e finalmente ci fermiamo. È finita. Voglio scendere.
"Apriti maledetta." Cerco di muovere le sbarre che mi bloccano.
Sono nel panico più totale.
"Aspetta, aspetta. Ecco si sono aperte."
Mi aiuta a scendere.
Non sento più le gambe. Mi aggrappo a lui con tutta me stessa.
"Non voglio più farlo. Mai più." Ribadisco.
"Ok piccola, ok." Mi dice mentre mi stringe a se.
Scendiamo da quel trabiccolo infernale e finalmente tocco la terra ferma.

Sara mi corre incontro. "L'hai fatto veramente! Ci sei riuscita!" Ride.
"Che ti ridi." Neanche il tempo di finire la frase che mi giro piegata, e rimetto tutta la colazione.
"Però la futura sposina qui non regge le forti emozioni è??" Scherza Andrea.

"Andrè lasciala stare dai. Il giro lo ha fatto anche con l'attacco di panico. Direi che è stata più che coraggiosa per i suoi standard." Mi difende Davide, mentre mi passa un fazzoletto.
Lo prendo mentre gli faccio il dito medio.
Scoppiano a ridere tutti.
"Altroché, dovete sapere che non sono mai riuscita a farcela salire." Li informa Sara.

"Va bene, dopo che quasi mi uccidete, diteci che dobbiamo fare."
"Oh!! Dai io volevo fare un altro giro!" esclama Henry.
Lo guardo male. "Uff ok, come non detto."

"Va bene questo è il primo indovinello che vi porterà a fare il secondo gioco."
Specifica Elena.
" che divertente dall'alto scendere
velocemente innaffiato di tutto punto.
Con giro rapido si torna in cima ed in un attimo giù come prima!"

Guardo Elena. "Ma chi se li è inventati questi indovinelli? Manco rima fanno."

"Ehi! Mi sono impegnato sai?" Mi rimprovera Stefano.
"Andiamo bene!"
Sorrido e corro. Davide mi raggiunge " Ti senti meglio?"
"Si!"
"Bene, ma questo lo farai?"
"Si per questo non ho problemi!"
Sorrido.
"Bene. Allora corri pivella, che arrivo prima Io!" Grida mentre ride.
"Ehi!!!" E scatto dietro di lui.

"Sono fradicia!!!"
"Mica solo te sai?" Mi fa notare Elisa mentre strizza i suoi capelli.
Scoppiamo a ridere tutte e due mentre guardiamo Henry che cerca di risistemarsi i suoi capelli.
"Sembra un pulcino!!"
"Ahahah vero!" Rispondo.

"Lo rifacciamo? Propongo col sorriso a trentadue denti.
"Si!" Esclama e ci dirigiamo per rimetterci in fila.
"Ehi! Non ho capito questo si e lo shock No??" Borbotta Henry.
"Se vuoi andare vai."
Rispondo.

"Hhhh ok faccio questo." Si arrende.
Seguite da tutto il gruppo, attendiamo nuovamente di inzupparci di nuovo, sulle piccole montagnette piene d'acqua dove sfreccia una barca.

"Lo sai che sei davvero bello così?" Sussurro a Davide non facendomi sentire dagli altri.
Mi guarda. "Così come?"
"Così.- accenno con la mano al suo fisico- con la maglietta incollata ai tuoi addominali, i capelli bagnati... sembri un fotomodello..."
Ride. "Esagerata, è solo perché mi ami tanto che mi vedi così."
"Sarà... Ma le ragazze che si girano a guardarti la pensano come me." Ribadisco voltandomi a guardare male le altre.
"Sono tutte meglio di me... Sono tutte più belle." Un velo di tristezza si posa sullo mio sguardo, si stancherà di me.
"Angelica devi smetterla di paragonarti alle altre, ognuno è bella a modo suo, e di sicuro te lo sei molto di più di loro."
Ultimamente mi sento sempre più confusa, stralunata, triste e senza speranza più del solito.
Non capisco cosa mi sta succedendo.
"Ho un sacco di problemi..."
"Si tesoro ne hai tanti perché te li crei."
"Non scherzare, non è che sia così facile per me."
"Basta Angelica, Io Ti amo, amo te, non la bionda o la rossa o la mora."
Mi dice indicandomi tre ragazze a caso.
"Amo te con tutte le tue imperfezioni, perché sono quelle che ti rendono vera, ti amo quando la mattina non mi parli se prima non hai fatto colazione, ti amo quando ti rannicchi vicino a me cercando calore e mi geli, ti amo quando discutiamo dei libri che leggiamo, o quando mi rubi le olive, ti amo quando ti impunti come una bambina impunita, o quando mi chiedi il latte col cacao."
Sospira.
"Ti amo così tanto che darei la mia vita per te."
Lacrime di felicità scendono a rigare le mie guance.
"Anch'io ti amo così come sei... bello e bipolare."
"Ahahahah, sei incredibile... Ti faccio una dichiarazione d'amore in piena regola ed io sono bipolare. Ahaha ti amo anche per questo."

"L'hai ripresi?" Chiede Elena.
"Certo tesoro, con chi pensi di parlare?" Risponde Andrea.

Li guardiamo.

"Si può sapere che state facendo?" Chiedo.
"Nulla." Mentono sorridendo.
Decido di lasciare stare.

"Ok bei ragazzi e ragazze!" Ci richiama Elisa.

"Prossimo indovinello.
Finto alchimista, finto medico, finto nella finzione, finto nella fuga, ma troppo non si può scappare, la prigione lo chiama la prigione lo reclama."

"Mmm un aiuto?"
"No no nessun aiuto."

"Dai piccola è facile." Sorride Davide.
"Hai già capito?"
Annuisce.
"Uff... aspetta c'è una giostra col suo nome ci Sono!"

"Bene! A questa vince chi ci arriva prima." Chiarisce Elena.
Sara mi fa vedere la mappa, ed iniziamo a correre, loro sono già andati.

"Uffa!!!" Esclamo vedendoli già là.
"Siete lente!" Ci prende in giro Stefano.
Gli faccio la linguaccia e senza aspettare vado a posizionarmi per entrare.

"Pronti per un altro indovinello?" Chiede Elena che senza aspettare risposta pronuncia.
"Ali di fata, unghie di rana, che la magia qui ci richiama, posso tutto, vedo tutto dall'alto fino al basso conosco tutto."

Mi Guardo intorno.
"Io non lo faccio!" Esclamo.
"Andiamo Ang! È bello!!" Mi sprona Henry.

"No no no." Ribadisco mentre vi dirigiamo verso la torre.

La guardo, sbianco, mi gira la testa, mi aggrappo ad Andrea vicino a me.
"Ehi! Neanche sei salita che già ti senti male?"
"Questo non lo faccio neanche se mi costringete."
"Non ti costringe nessuno, ma se non lo fai perdi. Perché poi sarà dura recuperare."
"Non mi importa."

Davide assiste al nostro battibecco.
"Non fa niente, recupererà lo so, dai andiamo noi." Richiama Andrea.
"Ok."
"Emm la non vengo neanche io." Gli dice Elisa.
Annuiscono e vanno a fare la fila.

Ci andiamo a sedere su una panchina, ed attendiamo che ritornano.

"Grazie." Mi dice Elisa.
"Di cosa?" Chiedo.
"Di tutto questo, di avermi invitato, sai non ho molte amiche."
Sorrido. "Se è per questo neanche io."
Rimaniamo un Po in silenzio.
"A guardarci da fuori sembriamo un gruppo di amici che si conoscono fa tanto, ed invece... l'uomo che sto per sposare lo conosco da solo 4 mesi, i suoi migliori amici li ho conosciuti stamattina, Matt è uno stronzo a cui ho imparato a volergli bene, te bè sei diventata mia amica solo da ieri... direi che siamo strani ma ci siamo tutti trovati." Concludo.
"Ahaha hai ragione."

Li vediamo tornare. Sembrano dei bambini non glieli daresti mai 40 anni. Si danno spintoni e continuano a scherzare.
"Non sapete che vi siete perse!" Urla Andrea.
"Lo so, lo so." Sorrido.

"Bene ragazzi andiamo a pranzo?" Esordisco, io ho una fame!.
Il consenso è generale.
Mentre andiamo, sento i ragazzi che parlano di una seconda tappa per la caccia. Ancora non è finita.

Un sorriso mi spunta chissà che si saranno inventati stavolta.

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora