Vincerò io

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Sono seduta alla scrivania ma non riesco a lavorare, continuo a pensare ad Elena.
"Angelica!" Sento una voce imperiosa richiamarmi.
"Si? Dimmi." Parlo calma.
"Si dimmi? Sul serio? Arrivi e non mi dici nulla?"
"Che ti devo dire? Sono arrivata e mi sono messa a lavorare."
"Che so! Ei tesoro sono tornata volevo darti un bacio prima di mettermi a lavorare... sai cose così!" Mi dice mimando la mia voce.

Mi alzo, faccio il giro della scrivania, cammino verso di lui e gli dico.
"Ei tesoro sono tornata, adesso baciami."
Ride. "Sai che dovevi essere te a volermi baciare vero? Almeno nella mia immaginazione."
"Mmm nella mia invece io ti ordino di baciarmi." Rispondo sensulamente, o almeno spero di essere sensuale.
"Ahaha, ti bacio solo perché ne ho voglia." Sussurra tirandomi a se. "Non perché me lo ordini."

Detto questo mi bacia. Lecca le mie labbra, le dischiudo e trova l'accesso con la lingua, sento il suo sapore di menta misto a tabacco.
Mi ritrovo a pensare che non mi è mai piaciuto il sapore delle sigarette, ma non so perché con lui mi piace anche questo, mi piace il suo sapore.
Le nostre lingue giocano a rincorrersi ed intrecciarsi, mentre le nostre labbra si toccano, si scaldano, sento un leggero pizzicare dovuto alla sua barba ispida.
Stamattina stava per radersi ma glielo ho impedito, mi piace di più il suo aspetto trasandato, da cattivo ragazzo, che poi trasandato non lo è mai, sempre impeccabile, sempre perfetto.

Inizia a mancarmi l'aria ma non voglio staccarmi dalla mia fonte di vita.
Purtroppo però veniamo interrotti, dietro di me sento qualcuno tossire.
Sicuramente per richiamare l'attenzione.

Davide si stacca, guarda nella direzione della persona che ha tossito.
"Si?" Chiede.
"Emm mi scusi signor De Nittis non volevo interromperla.... "
"Non fa niente mi dica."
Cerco di riandare al mio posto ma mi blocca, mi tiene ancorata a se.
Guardo la ragazza, ho capito che è una ragazza dalla voce ed ora sono girata verso di lei.
È davvero bella, alta, magra, forse troppo magra per i miei gusti, credo che porti una prima o seconda scarsa di seno, ha un tailleur blu con la gonna che le arriva poco più su del ginocchio, uno spacco laterale fa intravedere il pizzo delle calze autoreggenti.
Capelli a caschetto biondo platino.
Troppo vistosi per me, ed occhi azzurri.
"Si, ho letto l'annuncio sono qui per il posto come sua segretaria."

Cosa? Forse ho capito male...
"Di che parla?" Chiedo.
Davide sorride. Si lecca le labbra.
"È arrivata con mesi di ritardo mi sembra, ho già una segretaria."

Guardo la ragazza è spaesata.
Lei guarda me, è incredula, non pensava che fossi io.

"Ma... io l'annuncio l'ho letto ieri guardi."
Porge il foglio degli annunci a Davide.

Leggo anche io.
"Cercasi ragazza/o tuttofare, per l'azienda De Nittis sita in Roma. Rivolgersi al responsabile della direzione per lasciare il curriculum, in via...."
"Non mi sembra che qui si faccia riferimento ad una segretaria signorina, ma ad un tuttofare, come è arrivata alla conclusione che servisse una segretaria e soprattutto a me?"

"Ah em oh... ecco dopo aver letto l'annuncio ho cercato informazioni e molte di queste riguardavano la sua ricerca di segretarie, mi scusi ho capito male."

"Non fa niente, comunque se vuole lasciare il curriculum, all'entrata lo può lasciare al servizio informazioni, sono loro che si occupano di queste cose."

"Si grazie, mi scusi ancora, non credevo che per essere la sua segretaria dovevo essere brava anche in altre cose." Lancia la frecciatina, guardandomi disgustata.

"Che ?? Ma come si..."
"Calmati piccola." Mi blocca Davide.
Vedo che se la sta spassando.
"Calmarmi? Davvero? Sta str..."
Mette una mano sulla mia bocca.
"Shh lasciale parlare sono solo invidiose di te amore."

La ragazza se ne è andata.
"Comunque è una stronza, potevi anche difendermi."
"E per Cosa? Ha ragione sai?"
"Parli sul serio?"
"Ahaha ma certo devi essere brava anche in altre cose non solo a rispondere al telefono, ma ti ricordo che sei stata l'unica a riuscire a mettere a posto l'archivio? Che anche se non parli inglese e francese sei riuscita a farti capire dalle mie filiali? E che sei sempre pronta con tutti i fascicoli che mi servono durante le riunioni anche quelli che non ti avevo chiesto?"
"Emm be se la metti così... comunque sai che lei si riferiva ad altro vero?"

"Ahaha lo so, ma per quello devi essere brava mica come segretaria, ma come mia futura moglie."

"Già... cazzo!!!" Esclamo.
"Che succede?"

"Come che succede!? Davide manca solo un mese!!!"
"E quindi? La chiesa e il ristorante sono prenotati, i documenti compilati, tra due giorni andiamo al comune a firmare, le bomboniere le stai finendo... che poi potevamo comprarle anche se quelle sono bellissime, ma ti saresti risparmiata un sacco di lavoro. I fiori li hai scelti.."
"Emm ecco..."
"Che cosa c'è?"
"Non ci sono andata. A no? E che hai fatto scusa?"
"Non ti arrabbiare...."
"Dovrei? Che hai combinato?"

"Volevo conoscere una persona senza di te."
Mi guarda sospettoso. "Chi?"
"Elena." Pronuncio il suo nome a bassa voce.

"Mmm - sospira - te l'avrei fatta conoscere sai? Non devi aver paura di dirmi le cose."
"Si ma era una cosa che dovevo fare da sola."
"Ok... quindi? Che ne pensi?"
"Di Cosa?"
"Di me Angelica. Dopo quello che ti ha detto... vuoi davvero ancora stare con me?"

"Di questo sei preoccupato? Del fatto che lei mi abbia fatto cambiare idea?"

Rimane in silenzio, va verso la mia scrivania e si siede. Si prende la testa fra le mani appoggiando i gomiti sulle gambe.

Mi avvicino, mi inginocchio davanti a lui. E gli prendo le mani.
"Guardami Davide." Lo fa, alza lo sguardo verso di me.
"Tra un mese ci sposeremo, e non voglio che ci siano dubbi tra noi."
Gli dico.
"Certo."
"Ok... perché so che sembra una cosa all'antica, so che al giorno d'oggi non si crede più in niente, e che la prima cosa che si dice è ma si sai? Io ci provo, male che vada c'è il divorzio."

Davide mi guarda con stupore. "Anche io sono all'antica su questo per me il matrimonio deve essere uno solo, il divorzio non è contemplato nel mio vocabolario. E se non sono sicuro al cento per cento, non ci provo, per questo a quasi 41 anni stavo da solo."

Rido. "Ahaha sei un vecchietto allora! Vabbè mi accontenterò di te decrepito!! Ahaha"
"Ahaha se se decrepito non ci sono proprio, ti ribalto quando voglio signorina."

"Mmm non aspetto altro!" Gli dico rubandogli un bacio.

"Comunque sul serio voglio che te sia sicuro di me, come io lo sono di te."

"Davvero sei sicura di me? Anche dopo aver parlato con Elena? Sai che non la abbandonerò mai?"

"Davide lo so. Non sei così cattivo come credi. L'hai aiutata, adesso lei è felice e indipendente.
Se ho avuto paura di te? Si. Non lo nego.
So che non lo fai con cattiveria.
So che il tuo problema è il controllo completo, sempre.
E so che ogni piccola cosa per te è una sfida.
Ma, adesso so che non mi farai più del male, accetterò il fatto che sei autoritario e che lo sarai sempre perché è il tuo carattere, come te accetterai il fatto che la maggior parte delle volte non ti darò retta."
"A no? Non mi darai retta?" Chiede alzando un sopracciglio.
"Certo che no!" Esclamo ridendo.
"Anzi sappi che non appena la storia con la mia famiglia si sarà conclusa, riprenderò ad uscire da sola, e mi comprerò una macchina."

"Scordatelo."
"Amore mio, io ti amo, ma non farò tutto quello che vuoi o che pretendi, se provi ad incatenarmi ancora giuro che te le taglio, ma voglio passare il resto della mia vita con te."

"Hhhh, piccola peste, dovrò prepararmi ad una vita di sfide con te, e dovrò stare anche attento alle mie parti basse, Ahaha, comunque si ti comanderò e punirò sempre, ma lo giuro, non ti incatenerò più, non ti farò mai più del male in questo modo, e si voglio anch'io passare il resto della mia vita con te."

"Bene. Adesso che abbiamo chiarito.... la prossima volta che non mi difendi davanti ad una che mi insulta, sappi che te la farò pagare cara."

"Ahahahaha va bene, va bene!!!"

"Ti amo."
"Anch'io."

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora