Viaggio di nozze

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Mi sono svegliata da due giorni e già vorrei rimettermi a dormire.

"Sara te non stai bene." Sospiro.
"Che c'è? Mi piacciono questi fiori!!"
"Si posso capire un vaso di fiori ma venti no."

"Sei antipatica lo sai? Mi stavi più simpatica da svenuta."
"Ahahah anche te."

"Ang..."
"Si?"
"Devo dirti una cosa."

"Cosa? Che hai fatto?"
"Nulla!! Solo..."
"Solo?"
"Io e Andrea..."
"O Mio Dio!!! Davvero?"
"Si" le si illuminano gli occhi.
"Sono felice! Certo con Andrea..." Mi viene da ridere.
"Che ha?"
"Ahahah nulla! Ma è molto... come dire." Penso alla parola giusta.
"Borioso."
"Ahahah si un pò, ma mi fa morire dal ridere il suo atteggiamento."
"Sono davvero felice per te." Che bello la mia amica con un amico di Davide.

"E mi sono pure trasferita a Roma."
"Davvero? Ed il lavoro?"
"L'ho lasciato, quando mi avevano chiesto di scegliere tra il venire dalla mia migliore amica per starle vicino ed il rimanere là... bè ho scelto te."
"Tesoro." Mi viene da piangere adesso.
Sara se ne accorge e mi abbraccia.
"Sei mia sorella, non ti lascerò mai sola."
"Ti amo."
Ed ecco che tutte e due ci teniamo strette con le lacrime agli occhi.

"Devo preoccuparmi di qualcosa?" Chiede una figura davanti al mio letto.
Ci stacchiamo dall'abbraccio.
"Davide! Perché di che devi preoccuparti?"
"Non so, la ami." Mi dice con enfasi.
Noi ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
"Ang credo che adesso puoi anche dirglielo."
"Dici?"
"Si si."
"Che mi dovete dire ragazze?"
"Noi... Siamo lesbiche, si non sai quante volte lo abbiamo fatto."
Poi come due ragazzine mettiamo la bocca a culo di gallina e ci passiamo la lingua sopra facendo versi strani.
"Mlmlmlmlmlml"
"Idiote tutte e due. Ahaha."
Scoppiamo a ridere tutti e tre.
È in quel momento che capisco di essere felice, felice di essere qui, tra le persone che mi vogliono bene, ed al quale io voglio bene.

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Due mesi dopo.

"Sicura di stare bene?"
"Davide smettila."
"Che c'è, mi preoccupo." Si incupisce.
"Preoccuparsi va bene, ma non chiedermelo ogni cinque minuti. Sei esagerato."

"Non sono esagerato, e poi continuo a pensare che il viaggio di nozze dovevamo rimandarlo."
"Cosa? Scherzi? E quando avresti voluto farlo scusa? Tra poco ci saranno i bambini e di sicuro non avremmo potuto."
"Avremmo aspettato."
"Si certo, in più davvero devi lavorare?"
"Amore sono solo due giorni, il tempo di sistemare un paio di cose, poi Parigi non l'hai mai vista è perfetta per il viaggio di nozze."
"Si lo so, e sono felice di vederla, ma avrei preferito una meta che non conoscevi neanche te."
"La prossima volta ti porto in America."
"Davvero?" Ecco ora sono felice.
"Si America, Inghilterra, Cuba... visiteremo di tutto, un viaggio all'anno, due se ci sarà possibile con marmocchi al seguito."
"Ti amo!!" Esclamo, ho sempre voluto viaggiare.

"Adesso però riposati, manca ancora un'ora all'atterraggio."
Annuisco e mi appoggio sulla sua spalla.

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"Non voglio rimanere in camera!"

"Angelica ti prego..."
"No!"
"Angelica, è solo per questa mattina, poi dopo pranzo andremo in giro."
"Non mi interessa, io in camera non ci rimango."
"Non farmi arrabbiare, non te ne puoi andare in giro per Parigi da sola, non conosci neanche la lingua, se ti perdi che facciamo? Per non parlare del fatto che quelli che hai li dentro sono i miei figli."
"Guarda che  la so leggere una cartina."
"Basta! No!" Se ne va sbattendo la porta.
Se crede davvero che me ne stia buona qui ad aspettarlo non mi conosce.

Finisco di prepararmi prendo il cellulare, la mia borsa con la cartina ed esco.

Annuso l'aria. "Mmmm che bello Parigi!"

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora