Luce

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Cosa c'è dopo la morte?
Tante persone se lo chiedono.
Secondo i buddhisti ci si rincarna a seconda di come ti sei comportato bene. Del tipo che se hai rubato, ammazzato o altro potresti reincarnarti in uno scarafaggio.
Secondo i Cristiani si va all'inferno, purgatorio o paradiso a seconda dei peccati commessi.
Per gli atei non c'è nulla. Muori e basta, nessuno spirito, nessun'anina che abbandona il corpo.

Ed Io?

Una luce, pace.
È facile andare avanti, andare nella luce, nella pace.

Quando sei morto non hai più problemi, non senti più nulla, non c'è più la disperazione che ti ha accompagnato in tutti questi anni, il dolore, che ormai faceva parte di me.

La pace è bella, non è più straziante.

Prima ero rotta, faticavo a rimettere sempre insieme i miei cocci. Reinventarsi, reincollarsi ancora, ancora, ancora...

Distruzione contro pace.
Pace contro distruzione.

Non avevo il mio posto nel mondo, un pesce fuor d'acqua che faticava a rimanere a galla.
Ma...
C'è un ma?

Pace, Pace, pace.

E se lottassi? Per chi? Per cosa?
Ti odiano, sei nata per sbaglio.

La luce vai incontro alla luce e tutto si sistema, vai incontro alla luce e tutto finisce.

Vado o Non Vado? Questo è il problema.

Amleto cosa avrebbe fatto?

Non sono Amleto.

Ero stata ricomposta, prima di questo sai?
Davvero?
Si da lui.

Lui chi?
Lui.

Il mio psicopatico, bipolare amore.
Lui.
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Davide

La corsa all'ospedale, era stata sfrenata.

Non può lasciarmi, non deve adesso che l'ho trovata.

Me l'hanno portata via, in una barella.
Non mi hanno fatto entrare.

"Signore c'è qualcuno che vuole chiamare?"
Mi guardo le mani sporche di sangue, il suo sangue.
"Signore?"

Mi giro verso la donna mi sta parlando, cosa dice?
"Signore, forse ha un parente che vuole avvertire?"
Per la prima volta in vita mia non so che fare. Mi sento spaesato, senza forze. " Io..." prendo il cellulare dalla tasca. "Potrebbe chiamare mia madre?"
Lei mi guarda. "Certo." Prende il cellulare, cerca il numero.
Chiama.

"Pronto Davide."

"Emm signora, sono un'infermiera del San Filippo Neri, la sto chiamando da parte di suo figlio."

"Oddio cosa? Sta bene vero? Mi dica che sta bene..."
"Si signora è qui vicino a me, non si preoccupi, è sua moglie, lei..."
"Angelica! Cosa è successo ad Angelica!"

Le prendo il cellulare dalle mani.
"Mamma."
"O mio Dio Davide, che è successo?"
"Puoi per favore chiamare Matt e venire qui tutti e due?"
"Certo, certo, arriviamo subito."

Riattacco.
"Le serve qualcosa?"
Scuoto la testa, mi serve lei, solo lei.

Un'ora dopo sono tutti qui mia madre, Matt, Henry, Elena ed Elisa.

Mia madre mi viene incontro.
"Davide, cosa è successo?"
La abbraccio ed inizio a piangere.
"Non dovevo lasciarla sola, è colpa mia, non l'ho protetta."
"Che vuol dire? Dove è?" Chiede Henry.
"Di chi è il sangue?" Elena diventa pallida.
"È... è suo, suo fratello, l'ha picchiata, ero uscito, io ... io... voleva la vernice colorata... l'ho lasciata da sola..."
Mi accascio su una sedia.

Io sono (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora