Henry e Sara mi guardano estasiati.
"Allora? Lo deve allargare secondo voi?" Chiedo ai due con le bocche aperte.
Siamo nell'atelier a provare il vestito."Ma che scherzi! Stai benissimo" dichiara Henry.
"Approvo." Concorda Sara.
Sospiro, se dicono che sta bene magari è vero... forse mi sto facendo troppe paranoie."Noi andiamo a scegliere l'intimo per sotto." Ripetono in coro.
Sorrido. Si sono conosciuti solo ieri e già sono pappa e ciccia.
Li lascio fare tanto so di non poter competere con loro.
Mi guardo ancora una volta allo specchio mentre la sarta finisce di mettere le spille alla gonna per la lunghezza.Guardo i ricami delle perle sulla gonna sperando che non gli succeda nulla, maldestra come sono.
Sento un rumore, alzo lo sguardo e sbianco.
Mio padre mi sta guardando.
Non posso crederci, non voglio crederci...."E così ti sposi. Quando l'ho saputo mi sono fatto una risata." Mi dice mentre si avvicina.
Sono bloccata. Lo guardo avvicinarsi ed io non riesco a muovermi. Erano anni che non lo vedevo, da quando me ne sono andata da casa.
Ed ora lui, il mio terrore, la mia paura più grande era lì davanti a me."C-che ci f-fai qui?" Cavolo Angelica non balbettare mi dice la mia voce.
"Hai picchiato tua madre. Sei scappata da tuo fratello."
"Perché continuate a cercarmi? Non mi avete mai voluto. Mi avete cacciato, fatto del male..... lasciatemi in pace!" Dal balbettamento sono passata ad urlare. Bene, io una mezza misura no!
Mi guarda disgustato, con un ghigno che gli deforma il volto.
Sto stringendo i pugni fino a conficcarmi le unghie nella pelle.
Non riesco a reagire, un fremito percorre tutto il mio corpo.
Lo vedo come a rallentatore, non riesco a difendermi, tutto, tutto quello che mi ha insegnato Davide, non prevede nulla sulla paura che ti blocca.
Una mano che si alza, ed uno schiaffo che mi arriva in pieno volto.
Barcollo, la testa mi gira.
"Puttana!!!" Urla.
"Sei solo una puttana, devi pagare per averci rovinato la vita!" Continua a colpirmi, mi strappa il vestito.
Cerco di ripararmi dai suoi colpi. Eccola li di nuovo, la fragile ragazza, che si sente fuori posto, rifiutata, brutta, rotta....
Si ma chi è l'artefice del mio malessere? Loro, solo loro, sempre loro.... È lui soprattutto lui che si è portato via la mia purezza.
Sento delle urla, e come da una trans mi riscuoto.
"IO NON SONO UNA PUTTANA!" È mi abbatto su di lui. Lo graffio, sul viso, sul collo, lo colpisco, come non ho mai osato fare. "VOI DOVETE PAGARE! NON IO, VOI NON MI FARETE PIÙ SENTIRE INADEGUATA O ALTRO! BASTA! VI DICO BASTAAAA!" Gli sono a cavalcioni sopra e lo colpisco con tutta la forza che ho.
Mi sento presa per le spalle, e trascinata via.
"Lasciami, lasciami deve pagare!!!"
"Basta Angelica!" Mi riscuote Henry.
Due uomini stanno portando via mio padre di forza, cerca ancora di scagliarsi contro di me.
Sara mi corre incontro e sconvolta mi abbraccia.
Ed è lì che scoppio in un pianto liberatorio.
Non so per quanto rimango seduta per terra avvolta dal suo abbraccio."Il mio vestito.... è rovinato..." sussurro.
"Si aggiusterà." Mi conforta Sara.Sento un trambusto.
"Dove è?" Chiede una voce a me familiare.
"Angelica!" Guardo un Davide sconvolto.
Mi viene incontro a passo svelto, e si abbassa alla mia altezza. Ha quasi paura a toccarmi.
"Oddio cosa ti ha fatto. Da dove viene tutto questo sangue?" Sfiora il mio viso, mi alza le braccia.
Mi studia.
"Davide...." sospiro.
Mi scruta. E mi abbraccia.
"Non ti lascerò più sola, mai più." Mi dice mentre aumenta la sua stretta.
"Da-davide... Mi fai male così."
"O piccola scusa scusa..." si allontana di poco.
Abbasso gli occhi.
"Non dovevi vedere il mio abito... ma tanto ormai è rovinato..."Si gira, cerca la sarta che si è seduta sul divanetto e guarda sconvolta una chiazza di sangue per terra.
"Si può fare qualcosa?" Chiede alla donna.
Lei volge lo sguardo su quello di Davide poi sul mio. Sospira.
"Non lo so, se lo deve togliere."
Annuisco.
"Ok! Forza tutti fuori!" Annuncia Sara.
"Io non me ne vado." La guarda strano Davide.
"Si invece!" Si inpunta Sara. Che non ammette repliche.
Mi viene da ridere. Ha le mani poggiate sui fianchi e batte il piede a terra in un movimento nervoso.
"Ok ... ok, me ne vado ma ti aspetto fuori."
Non aspetta una risposta e se ne va.
Mi alzo lentamente, la donna si avvicina, mi aiuta, non dice una parola e quasi con timore mi tocca ed inizia a slacciare il mio corpetto.
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Io sono (Conclusa)
Romancehai presente quando pensi di non aver un ruolo nella vita? di sentirsi sempre esclusa, un pesce fuor d'acqua, sai di sentirti diversa, brutta, rotta... ecco questa è la mia storia Poi arriva lui e tutto cambia.... Attenzione verrà usato un linguaggi...