‹‹Cam sbrigati, muoviti, svegliati, datti una mossa!›› inizio ad urlare quando suona la sveglia. ‹‹Cavolo, Sid! E stai tranquilla!›› mi rimprovera alzandosi. ‹‹Scusami, ho una gara oggi. Non sto più nella pelle!›› mi giustifico. Controllo il telefono per vedere se ci sono nuovi messaggi e ne trovo uno da parte di Patty che ci dice quali body indossare e quando. Oggi, a quanto sta scritto, è il turno del body rosa. Sfrutto il tempo in cui mia sorella dorme ancora per prepararmi: metto il body e poi mi pettino. Faccio una coda alta che fisso con un elastico nero e del gel. Per le gare di solito mi trucco e perciò metto un po’ di mascara e un rossetto molto simile al colore del body. ‹‹Le maglie della nazionale che ci ha dato Patty dove sono?›› mi chiede Cam dalla camera. ‹‹Ora te le prendo.›› gli rispondo dal bagno dove mi stavo truccando. Vado verso l’armadio e tiro fuori le magliette e la mia tuta. ‹‹Tieni.›› dico lasciando la sua sul letto. ‹‹Caspita, stai proprio bene Sid.›› dice Cam mentre cerco un paio di scarpe in quel casino che chiamiamo armadio. ‹‹Grazie ma, se mi aiutassi a trovare le mie scarpe… ma dove sono finite?›› dico alzandomi sulla punta dei piedi per arrivare allo scaffale più in alto. ‹‹Emh… genio, guarda che sono lì…›› dice lui trattenendosi a stento dalle risate. Mi giro verso la direzione che indica e vedo le mie scarpe appoggiate dietro la porta. Lasciamo perdere, forse è meglio. Indosso in fretta i pantaloni della tuta, le scarpe e la maglietta della nazionale. ‹‹Sei agitata percaso?›› mi chiede Cam osservando i miei movimenti frenetici. ‹‹Assolutamente no.›› mento continuando a correre da una parte all’altra della stanza.
Adelaide si sveglia non appena io e Cam abbiamo finito di prepararci. ‹‹Ciao, ciao piccolina!›› la saluta Cam. Lei lo saluta con la mano, ancora mezza addormentata. ‹‹Sbrigati, Ad!›› le urlo mentre continuo a mettere roba in borsa (paracalli, polsini, fasce a caso, elastici e roba inutile). ‹‹Fai con calma, tua sorella è su di giri.›› le dice Cam. Per fortuna Adelaide si prepara in fretta così che per le 7 siamo nella hall dell’albergo. Pochi secondi dopo, compaiono vicino a noi Sharon, Nash e i due Taylor seguiti da Jenna e sua mamma, Carly con il fratello, Samantha con la sua migliore amica e infine Julia, acompagnata dalla nonna. Patty scende le scale insieme ai miei genitori e a quelli delle altre ragazze. Per la prima volta vedo anche la mamma e il papà di Sharon che sono arrivati stanotte. ‹‹Buongiorno, ragazze belle!›› ci saluta Patty con un grande sorriso, poi tira fuori un foglio e inizia a controllare se ci siamo tutte. ‹‹Siete pronte?›› chiede quando finisce. Faccio un respiro profondo: sono super tesa. Cam, senza farsi vedere, mi prende una mano e me la stringe come per dire “andrà tutto bene”. ‹‹Andiamo! Oggi vi voglio super concentrate, dovete vincere tutto ragazze! Dai che siete le migliori degli Stati Uniti!›› ci incoraggia Patty.
L’arena è completamente diversa da come era ieri. Mi sembra di essere in un altro posto: gli attrezzi, tutti nuovi e già montati, sembrano mai usati; i posti sembra che siano il doppio di quelli di ieri e le luci che vengono da fuori illuminano tutto l’interno. Io e Sharon entriamo tenendoci per mano e saltellando come malate mentali. ‹‹Allora, le mie fantastiche atlete vanno di là. Tutti i meravigliosi accompagnatori che mi hanno dato il permesso e la possibilità di portare in gara queste ragazze, lì.›› dice Patty indicando le due diverse direzioni. Oggi gareggieremo solo sulla trave e Patty ha fatto in modo che tutti i posti a sedere che ha preso per i nostri accompagnatori e famiglie siano tutti vicino alla trave. Non so se sia un bene o un male, a dir la verità. ‹‹Buona fortuna Sid! Sarai fantastica come al solito!›› mi incita papà. ‹‹Vai sorellona! Spacca tutto!›› saltella Adelaide. ‹‹Noi saremo lì, in prima fila! Non possiamo essere più fieri di te!›› dice mia mamma indicando i posti. ‹‹Non vedo l’ora di vederti vincere, Sid! So che sei bravissima e sono sicuro che il tuo esercizio saraà il migliore. Buona fortuna!›› mi dice Cam abbracciandomi. Purtroppo non riesco a vedere la reazione dei miei genitori a questo abbraccio improvviso, ma sono certa che papà sia rimasto stupito e la mamma stia già organizzando il matrimonio.
‹‹Che bello, che bello, che bello!›› urla Sharon mentre disfa la sua borsa. ‹‹Sono strafelice di essere qui – caspita, sono le nazionale! – ma ho anche paura di deludere i miei e soprattutto…›› dico. ‹‹Caaam….›› mi fa eco Sharon. ‹‹No, non è vero, intendevo… non lo so, chi cavolo potrei intendere? Va bene, okay, ho paura di deludere Cam.›› ammetto arrossendo. ‹‹Due minuti alla sfilata!›› dice patty irrompendo nello spogliatoio. Ansia, ansia, ansia. ‹‹Oggi trave, domani volteggio e corpo libero, dopodomani parallele. Non c’è l’all around. Oggi: Sidney Villa, gareggi per prima; Sharon Smith, per terza; Jenna McCoy, per quarta; Carly Ferguson, sesta; Julia Martinez, decima; Taylor Adams sei undicesima e infine… Samantha Spencer dodicesima. Chiaro?›› spiega Patty. Per prima? Io per prima? Stiamo scherzando, devo aprire veramente le nazionali? ‹‹Figo, apri le gare Sid!›› dice Carly entusiasta mentre ripiega i pantaloni della tuta. Probabilmente sono sbiancata, me lo sento. ‹‹Sidney, ti prego, mettiti un po’ di fondotinta, mi sembri un fantasma. Sei più bianca di un vampiro.›› dice Sharon passandomi un tubetto di fondotinta. ‹‹Sharon, è il mio colore di pelle naturale.›› dico seccata facendola ridere. Allora, non è proprio proprio il mio colore naturale, sono sbiancata un po’, okay, ma anche normalmente non sono molto diversa.
Due minuti dopo, usciamo per sfilare. Ci mettiamo in una fila indiana in ordine d’altezza e io sono la prima (la più bassa, che gioia). Mentre camminiamo lungo la pedana per andare a posizionarci sotto la bandiera del nostro stato, mi guardo intorno. Lo stadio è completamente pieno, tranne per due posti: quello di Adelaide e quello di Cam. ‹‹Tutto okay?›› mi chiede Sharon notando la mia espressione confusa e afflitta. Faccio cenno di si con la testa, anche se non è per niente vero. ‹‹Lo so che Cam e tua sorella non ci sono, ho visto che guaradvi in quella direzione.›› dice sharon abbracciandomi quando rientriamo negli spogliatoi. Non capisco come sia possibile, un minuto fa erano lì. Cam e mia sorella sono le persone a cui tenevo di più far vedere la mia gara. ‹‹Non buttarti giù, arriveranno.›› mi rassicura Taylor mnetre Sharon controlla che arrivino. ‹‹E’ arrivato, Sid! Ci sono entrambi! Si stanno sedendo ora.›› mi avvisa la mia amica qualche minuto dopo. Tiro un sospiro di sollievo. Menomale! Mi affaccio dalla porta dello spogliatoio per controllare di persona e vedo Cam e mia sorella, seduti vicini, che mi sorridono.
‹‹Sidney, preparati. Tre minuti giusti e tocca te.›› dice Patty. Tolgo la tuta e la maglietta rimanendo solo con il body di gara, con l’aiuto di Sharon metto dele bende sulle caviglie e sui polsi che servono ad evitare di spaccarsi qualche tendine durante i salti, poi seguo Patty portando fuori fino alla nostra postazione anche la tuta. ‹‹Sei pronta? Hai bisogno della magnesia per la trave? Hai ancora due minuti.›› dice Patty. Prendo un cubetto di magnesia e lo strofino su tutta la trave e sui piedi per non scivolare. Non appena finisco, sul tabellone di fianco al banco dei giudici appare il mio nome. ‹‹Vai, Sidney! Dimostrami tutto ciò che sai fare! Buona fortuna, cara!›› mi incita Patty. La ringrazio con un sorriso e mi preparo per l’esercizio.
Salgo in pedana e faccio il saluto ai giudici sorridendo, poi rifaccio lo stesso verso il pubblico. Mi rigiro verso la trave e ci appoggio delicatamente le mani. Un ultimo respiro profondo e prendo lo slancio per salire in trave. Salto sopra di quest’ultima e atterro su di essa in spaccata centrale. Ripeto il saluto e riappoggio le mani sull’attrezzo mettendomi a cavallo della trave. Lancio le gambe tesissime in avanti per prendere la spinta necessaria per poi fare una rovesciata in avanti. Arrivo in piedi e parto con l’esercizio: faccio un giro su me stessa tenendo la gamba tesa attaccata al naso, la metto giù e con l’altra mi tocco la testa all’indietro. Con una rovesciata indietro mi porto all’inizio della trave da dove poi, aiutata da una rincorsa, faccio un flick avanti e una rovesciata senza mani. Il pubblico applaude e io mi cimento nel prossimo elemento: un salto avanti teso. Dopo averlo fatto ed essere arrivata in fondo alla trave, faccio un paio di mosse con le braccia per aggiungere eleganza al tutto. Riprendo con i salti e faccio due ruote senza mani, una verticale con sforbiciata seguita da un salto mortale all’indietro. Faccio altri movimenti con le braccia e altri salti fino ad arrivare all’ultimo elemento: l’uscita. Mi posiziono su un estremo della trave, tiro a me tutta la sicurezza che ho in corpo e mi lancio verso l’altro estremo correndo. A metà della trave faccio una rondata per girarmi all’indietro (visto che la mia uscita sarà all’indietro), faccio due flick consecutivi che mi portano alla fine della trave e da lì faccio un salto bello alto, porto le gambe al peto tenendole dritte e roteo all’indietro per tre volte di fila, dando così vita ad un bellissimo salto indietro carpiato. Attero con i piedi uniti e riesco a fermare il salto perfettamente, senza neanche muovere mezzo passo di esitazione. Rimango nella posizione di arrivo per qualche centesimo di secondo, poi mi volto verso i giudici facendo il saluto e sorridendo.
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RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...