SESSANTUNO

510 21 0
                                    

‹‹Come siamo carine… sei sicura che stai per prendere un volo intercontinentale?›› commenta Cam appena esco. Sorrido e faccio una giravolta su me stessa per fargli vedere come sono vestita. ‹‹Sembri pronta per una sfilata di moda.›› continua Cam sorridendo. ‹‹Non esagerare adesso.›› gli dico sorridendo. Cam ha l’aria del tipico turista che parte per le Hawaii, solo molto più figo. Ha una camicia hawaiana azzurra con i fiori gialli con i primi tre bottoni slacciati, dei jeans lunghi neri strappati e un paio di scarpe da tennis. Gli mancano solo la ghirlanda e il cappello di paglia. Mentre ci studiamo a vicenda, sentiamo il rumore di un’auto che parcheggia. ‹‹E’ Nash. Vai a prendere le valigie, io vado a prendere le mie.›› dice Cam. Faccio come mi ha detto e torno in casa per poi uscire con uno zaino in spalla e il trolley rosa. Cam esce di casa nel momento esatto in cui lo faccio anche io. Lui, a differenza di me, ha due valigie abbastanza grandi e un borsone su cui c’è appoggiata una felpa bordeaux che sembra essere pesante, di sicuro non adatta alle Hawaii. ‹‹Ciao ragazzi!›› ci saluta Nash. ‹‹Ciao Nash!›› lo saluto quando raggiungo la sua macchina. Nash apre il bagagliaio e carica la mia valigia e quelle di Cam mettendole sopra alla sua e a quella di Sharon. Salgo in macchina e mi siedo nel sedile posteriore. ‹‹Sid! Vado in Tennesee! Passerò una settimana intera con Nash, appiccicata a Nash, vicino a Nash!›› esclama Sharon nel vedermi. ‹‹Ma è fantastico! Però quando torno mi piacerebbe ritrovarlo vivo… Ricordati che anche lui ha bisogno di aria per vivere.›› rispondo ridendo. Spesso e volentieri Sharon abbraccia Nash talemnte forte da non farlo respirare. ‹‹Vedrò cosa riuscirò a fare…›› aggiunge lei ridendo. Cam sale in macchina e si siede dietro con me. ‹‹Buongiorno!›› dice Cam rivolto a Sharon. ‹‹Ciao hawaiano!›› lo saluta Sharon. ‹‹Certo che con un hawaiano così… Sid, hai visto i… i…›› dice Sharon rivolta a me mentre fa segno di guardare i bottoni della camicia di Cam slacciati. ‹‹Sarebbe uno spreco non far vedere quanto sono bello…›› dice Cam passandosi una mano nei capelli. ‹‹Sid, bisogna dargli ragione…›› continua Sharon con un sorriso che non lascia intendere nulla di buono. ‹‹Okay, basta, basta.›› dico tappando la bocca a Sharon. ‹‹Abbotonati la camicia, almeno forse Sharon la smette.›› dico allacciando i bottoni della camicia di Cam. ‹‹Almeno smetti di sbavare…›› continua Sharon ridendo. ‹‹Sharon! Guarda che dico a Nash che preferisci Cam a lui!›› la ricatto. ‹‹La smetto, la smetto. Scusa.›› si arrende Sharon divertita. Scoppiamo tutti a ridere fino a che non sale in macchina Nash. ‹‹Perché state tutti ridendo? Mi sono perso qualcosa?›› chiede Nash sospettoso. Cam scuote la testa. ‹‹Assolutamente no, amico…›› dice per poi scoppiare a ridere seguito da me e Sharon.
Nash mette in moto e si dirige inizialmente verso il centro. Secondo i miei calcoli, ci vorrà mezz’ora per arrivare. Cam piano piano avvicina la sua mano alla mia, in modo che nessuno, a parte io, possa accorgersene. Sento le dita di Cam sfiorare le mie e poi la sua mano si posa sulla mia. Gli sorrido. ‹‹Cosa sta succedendo là dietro?›› chiede Nash guardandoci dallo specchietto. ‹‹Niente, perché?›› chiedo con fare innocente. ‹‹Non state litigando… Cosa alquanto strana. Percaso ieri sera è successo qualcosa di cui non non siamo al corrente? Ad esempio un bacio rubato… vi siete messi insieme…›› dice Nash. ‹‹No. Lo sai che ti dico sempre tutto.›› ribatte Cam diventando leggermente rosso in viso come me. ‹‹Mh… voi due non me la raccontate giusta…›› continua Nash fissandoci dallo specchietto, poi si volta verso Sharon e ritorna a guardare la strada. Sharon, quando meno ce l’aspettavamo, si gira verso di noi e vedo la mano di Cam che tiene la mia. ‹‹Aaaaaaaaaaaaaaaaaa!›› urla Sharon. Nash per lo spavento inchioda. ‹‹Cosa ti prende?! Vuoi farmi fare un incidente?›› chiede arrabbiato Nash a Sharon. ‹‹Sidney e Cam si tengono per manooooo! Lo sapevo, lo sapevo!›› urla ancora Sharon saltellando sul sedile. Nash si volta per controllare di persona e sorride, senza commentare, poi ritorna a guidare. ‹‹Sharon, scusa se te lo chiedo ma… quanti film mentali ti sei fatta su me e Sidney?›› chiede Cam. ‹‹Film? Solo film? Questa ha ideato intere serie tv a più stagioni su di noi!›› rispondo io al suo posto. ‹‹Ma la cosa preoccupante è sapere da quando vanno avanti.›› dice Nash. ‹‹Non so se lo voglio sapere, mi fa già abbastanza paura così.›› dice Cam. ‹‹Dal primo giorno che Sid è arrivata, quindi più o meno quattro mesi. Ogni giorno invento tre episodi diversi!›› racconta Sharon soddisfatta. Okay, questo fa davvero paura.
La macchina di Nash continua a correre lungo la strada. Per un po’ guardo fuori dal finestrino, ma ben presto mi viene sonno e mi ritrovo appoggiata alla spalla di Cam a dormire. ‹‹Sid… Sid… sveglia, siamo arrivati.›› mi sussurra dolcemente Cam. Mi alzo con il collo dolorante. Ho dormito per venti minuti tutta storta. Scendo dalla macchina massaggiandomi il collo e, mentre Nash scarica le valigie, faccio un paio di rovesciate per sgranchire la schiena. Ognuno prende le proprie valigie e aspettiamo che Nash consegni al proprietario del parcheggio le chiavi della macchina e la prenotazione. ‹‹Fatto. Ora dobbiamo prendere il treno.›› dice Nash. Non sapevo che il LAX avesse un treno per raggiungere i vari terminal. Quando sono arrivata mi ha portata a casa un taxi che mi aspettava direttamente all’uscita del mio terminal, quando siamo andati a Huston il pullman ci ha lasciati sempre davanti al terminal. Seguo Nash che è davanti. Cam cerca di affiancarlo mentre io rimango dietro con Sharon. ‹‹Sei contenta di tornare a casa?›› mi chiede. ‹‹Si, è da un po’ che non vedo la mia famiglia.›› rispondo senza particolare entusiasmo. ‹‹Sid… lo so che forse non è un buon momento, però volevo chiedertelo prima di partire: cos’è successo ieri tra te e Cam?›› mi chiede Sharon dopo una lunga pausa di silenzio. ‹‹In che senso?›› le chiedo mentre saliamo sul treno e ci sediamo abbastanza distanti dai ragazzi per non essere sentite. ‹‹Tra di voi c’è qualcosa di diverso… qualcosa in più. E’ da un po’ che litigate molto meno, vi abbracciate più spesso e uscite insieme, ma questo ci può stare. Siete amici, molto amici. Ma oggi sembra che ci sia qualcosa in più dell’amicizia, persino Nash se n’è accorto.›› spiega Sharon. Mi rassegno. Non volevo dirle cosa era successo, non so perché, volevo aspettare ancora un po’, ma Sharon è decisa a scoprirlo. ‹‹ti racconterò meglio quando torniamo, però devi sapere due cose. Siamo saliti sulla ruota insieme e abbiamo visto i fuochi d’artificio. Mi ha raccontato che di solito si guardano con una persona speciale ed è per questo che ha portato me. Io mi sono girata verso di lui e lui mi ha quasi baciata. Per davvero questa volta! Poi siamo stati interrotti prima di riuscirci dal proprietario della ruota.›› inizio a raccontare. ‹‹Giuro che se lo vedo lo tiro sotto con un carro armato!›› si lamenta Sharon. ‹‹Sharon, metti da parte un secondo i tuoi istinti omicidi. È successa un’altra cosa. Stavamo tornando alla macchina e io mi sono fermata a guardare l’oceano e mi è venuta in mente la partenza di Cam e tutto e mi sono messa a piangere. Cam mi ha abbracciata e dopo un po’, mentre stavamo guardando insieme l’oceano, mi ha dato un bacio. Qui però!›› esclamo indicando l’angolo della bocca. Sharon per poco non tira un urlo. ‹‹Sappi che quando torni hai tante cose da raccontarmi. Capito?›› mi dice alzandosi per scendere. ‹‹Capito.›› affermo seguendola.
Finalmente ci ritroviamo nel terminal giusto. Prima di proseguire, Cam e Sharon si avvicinano ad uno dei nastri per caricare le valigie. Cam carica entrambe le valigie, mentre Sharon solo una. Io e Nash ne abbiamo una a testa e rimaniamo ad aspettarli in un angolo. ‹‹Hai solo una valigia?›› mi chiede Nash. ‹‹Si, tanto ho lasciato alcuni vestiti in Italia. Poi non starò tanto.›› rispondo. ‹‹Magari Sharon ragionasse così… Si è portata due valigie, uno zaino e la borsa!›› si lamenta Nash. Cam e Sharon ci raggiungono. Guardo bene Sharon e mi accorgo che, oltre al bagaglio a mano, ha davvero lo zaino e la borsa. Cam sistema il suo borsone sulla spalla e tende la mano verso di me. ‹‹Andiamo?›› chiede. Afferro la mano e iniziamo a dirigerci verso i gate. Attraversiamo un corridoio pieno di negozi e giungiamo in una sala gigantesca che conterrà almeno una ventina di gate. Lascio la mano di Cam e vado a controllare gli orari dei voli e il gate dalla quale partiranno. Ce ne sono tantissimi in partenza e faccio fatica a trovare quelli giusti. Il primo che incontro è quello di Cam. Lui sarà il primo a partire tra noi 4. Dopo un po’ toccherà me e subito dopo Nash e Sharon. Ritorno dai miei amici. ‹‹Honolulu al gate 14 alle 11 in punto, Milano al gate 15 alle 11.45 mentre Nashville al gate 8 alle 12.25.›› riferisco, poi guardo l’ora sul cellulare. Sono le 8.30. Ho ancora 2 ore e mezza da passare con Cam. Andiamo a fare i controlli e solo in quel momento mi rendo conto di aver dimenticato a casa entrambi gli orsacchiotti che mi ha regalato Cam. Una volta passati, decidiamo di fare colazione. ‹‹Dove volete andare?›› chiede Sharon. ‹‹Uno vale l’altro.›› risponde Cam, così andiamo a sederci ad un tavolino di un bar davanti al gate 14.
‹‹Cappuccio e brioche al cioccolato per Sidney, caffè e ciambella per Nash e milkshake per Sharon.›› dice Cam appoggiando le varie cose sul tavolo. ‹‹Sharon, lasciatelo dire, sei un maiale! Come fai a berti un milkshake la mattina?›› dice Nash. ‹‹Ci vuole allenamento, sai com’è…›› risponde Sharon iniziando a bere il suo milkshake alla fragola con panna. Cam si siede di fianco a me e appoggia davanti a sé un cappuccino e una brioche alla crema. Tutti iniziano a fare colazione tranne io, che continuo a fissare quello che ho davanti. ‹‹Sid, stai bene?›› mi chiede Sharon. Annuisco. ‹‹Perché non mangi niente?›› mi chiede Nash preoccupato. ‹‹Non ho fame.›› mi limito a dire. ‹‹Mangia qualcosa, ti farà stare meglio.›› prova a dire Sharon. Scuoto la testa. La mia voglia di mangiare penso sia già tornata in Italia e mi aspetta là. ‹‹Oh mamma, Sid. Non puoi star male adesso che iniziano le vacanze.›› dice Sharon alzandosi dalla sedia preoccupata. ‹‹Non sta male, tranquilla Sharon.›› la tranquillizza Cam. ‹‹E’ solo poco contenta di non rivedermi più per non si sa quanto.›› spiega Cam. Sharon fa una faccia del tipo “perché non ci ho pensato prima”. ‹‹Sid, però Sharon ha ragione. Devi mangiare qualcosa. Se no mangio io questa buonissima brioche al cioccolato… anzi no! Mi sembra Nutella… ancora meglio…›› dice Cam allungando una mano verso la mia brioche. Prima che possa afferrarla gli blocco il polso. ‹‹Non ti azzardare. Se c’è la Nutella è mia.›› metto in chiaro, poi la prendo e inizio a mangiarla. Improvvisamente mi sento molto meglio. Tutto merito della Nutella, lo sapevo che era miracolosa.

RIGHT NOW (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora