Mi risveglio nella stessa identica posizione che avevo quando mi sono addormentata. Sono ancora sul prato di casa mia in costume, coperta solo dal telo da spiaggia. ‹‹Buongiorno.›› mi saluta Cam. Lentamente mi giro per poi ritrovarmi abbracciata a lui. ‹‹Non te ne sei andato?›› chiedo ancora assonnata. ‹‹Mi avevi detto di difenderti dagli scarazanzare e io sono rimasto.›› mi ricorda. Gli sorrido per poi abbracciarlo ancora. ‹‹Che ore sono?›› chiedo ricordandomi che oggi ho scuola. ‹‹Sono le 6. È presto.›› risponde Cam. Mi giro di nuovo verso la piscina. Sento Cam alzarsi e allora decido di fare lo stesso. Mi metto prima seduta e aspetto un po'. Cam allunga la mano verso di me come per aiutarmi ad alzarmi. La afferro e lui mi tira su, solo che non si ferma quando sono in piedi. Continua a tirarmi e mi fa roteare verso la piscina per poi farmi finire in acqua. Di nuovo. ‹‹Ma vai a quel paese!›› gli urlo dall'acqua gelida delle 6 del mattino. ‹‹Scusami, dovevo farlo!›› si giustifica ridendo. Esco dalla piscina e mi dirigo verso casa per andare a vestirmi e asciugarmi.
‹‹Perché non metti questo? O questo? No! Questo! Anzi, mettili tutti insieme!›› esclama Cam frugando nel mio armadio peggio di Sharon. ‹‹Li metterei, peccato che sono un paio di pantaloni, una gonna, un vestito e una maglietta.›› gli faccio notare. ‹‹Come sei esigente... uffa...›› si lamenta Cam. Mi avvicino a lui e gli sfilo dalla mano l'appendino con su i miei pantaloni neri. ‹‹Ora, per favore, vattene.›› dico spingendo Cam verso la porta della camera. ‹‹E se non volessi?›› risponde lui. ‹‹Potrei buttarti giù dalla finestra.›› rispondo. ‹‹Va bene, me ne vado.›› dice Cam chiudendosi fuori da camera mia. Metto i pantaloni insieme ad una camicia a quadretti rossa, metto le All Star che mie rano mancate tantissimo ed esco in corridoio. ‹‹Come sto?›› chiedo a Cam. ‹‹Bene, peccato che ci hai messo quasi mezz'ora per vestirti.›› dice lui. Guardo l'orologio sulla parete: ha ragione. Ops! Scendo le scale per preparare la colazione. ‹‹Cosa vuoi da mangiare?›› chiedo mentre prendo dalla credenza due tazze. ‹‹Quello che c'è mi va bene.›› risponde lui sedendosi al tavolo. Inizio a preparare un tè caldo e dei pancake con la nutella.
Metto in tavola la colazione e non faccio in tempo a giararmi per prendere lo zucchero che Cam si è già appropriato del mio pancake e lo sta mangiando insieme al suo, come se fosse un panino. ‹‹Perché mi guardi?›› mi chiede prima di concludere i due pancake. Rimango senza parole e senza colazione. ‹‹Sono bello, vero?›› continua. ‹‹Ti sei mangiato la mia colazione!›› dico guardando i piatti vuoti. Cam guarda anche lui entrambi i piatti e poi me, che continuo a fissarlo incredula di essere rimasta senza colazione. ‹‹Si, ho capito. Mi trovi bello.›› dice senza muoversi di un millimetro. Mi sbatto una mano sulla fronte perché si, è bello, ma no, non ha capito una mazza. ‹‹Lasciamo stare. Mi accompagni a scuola?›› chiedo prendendo i piatti dalla tavola. Cam annuisce e si alza da tavola. Va verso le scale e inizia a salirle, diretto proprio verso camera mia. ‹‹Dove stai andando?›› gli chiedo. ‹‹A vetsirmi.›› risponde lui convinto. ‹‹Ti ricordo che questa è casa mia e i vestiti sono miei e soprattutto sono da femmina.›› gli ricordo. ‹‹Lo so, ma so anche che io ti ho prestato una camicia e non me l'hai più restituita. Quindi prenderò quella dato che stamattina qualcuno ha bagnato la mia maglia cadendo in piscina.›› si lamenta Cam. Ma se ha fatto tutto lui?! Mi ha buttata lui in piscina ed è stato lui a lasciare la maglia sul prato.
Cam torna in cucina con indosso la camicia che mi aveva prestato e il costume, un abbinamento parecchio ridicolo. ‹‹Prendi la cartella, io intanto vado a casa a prendere la macchina›› dice Cam. Non capisco il perché sia andato in camera mia a riprendersi la camicia quando poteva comodamente tornare a casa dieci minuti e cambiarsi. Ci deve essere qualcosa sotto. Decido di andare a controllare che tutto sia in ordine. Ho paura a salire le scale, cam potrebbe aver messo in piedi in cinque minuti uno dei suoi soliti scherzi. Salgo lentamente le scale tenendomi al muro, in modo che se sulle scale c'è un qualcosa di strano io non cada. Arrivo al secondo piano e, prima di entrare in camera, mi affaccio dalla porta. Guardo bene a destra e a sinistra poi, una volta convinta che sia tutto a posto, entro per controllare meglio. Cammino prestando attenzione a ogni passo che muovo, pronta a qualsiasi cosa: una pozza d'olio, una botola segreta... Arrivo davanti all'armadio e decido di controllare quello visto che la camicia si trovava lì. Apro le ante in fretta e mi butto all'indietro sul letto coprendomi il viso con il braccio, come se dovessi sopravvivere ad un esplosione. Quando mi accorgo che Cam non ha fatto esplodere niente, con cautela mi avvicino all'armadio e noto che, sopra ai miei vestiti completamente in disordine, c'è un pacchetto rosa con dei nastri gialli. Lo prendo e lo appoggio sul letto. Disfo i fiocchi e strappo la carta rosa. Rimane una scatola blu scuro, simile a quella di Swarosky ma più grande. Che questa volta Cam abbia deciso di farmi un regalo? Rassicurata dalla mia idea, sollevo il coperchio della scatola convinta di trovare una collana o un braccialetto. Non appena il coperchio viene tolto, dalla scatola saltano fuori tantissimi coriandoli seguiti da tre serpenti di carta.
Salto per aria e inizio ad urlare, colta alla sprovvista dal contenuto del pacchetto. ‹‹Sorpresa!›› esclama Cam comparendo sulla porta di camera mia con il cellulare in mano. ‹‹Io ti odio!›› esclamo prima di cadere sdraiata sul letto. ‹‹Almeno hai letto il bigliettino?›› chiede Cam senza smettere di filmarmi. Lo guardo di sbieco e mi rialzo, mi metto in ginocchio vicino alla scatola per prendere il biglietto sul fondo. ‹‹Se metto la mano dentro trovo dei serpenti veri che mi mangiano?›› chiedo arrabbiata. ‹‹No, non penso.›› dice Cam restando sul vago. Gli lancio un'ultima occhiataccia e metto la mano nella scatola e prendo il biglietto. ‹‹"Te l'ho fatta ma ti voglio bene. Si, i tuoi vestiti te li ho messi in disordine io perché non sapevo come far stare in piedi il pacchetto e si, ti sto facendo un bellissimo video per Instagram." Prova solo a postarlo che vedi.›› mi lamento dopo aver letto il biglietto. ‹‹Cosa vedo?›› chiede Cam con tono di sfida. Bello, non so cosa rispondere. Cosa vede? ‹‹Vedi... vedi... beh, ecco, emh... vedi una me arrabbiata!›› dico alla fine in mancanza di idee. ‹‹Aiuto, che paura!›› dice Cam ridendo. ‹‹Va bene, vedrai una me arrabbiata ora.›› affermo. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso di lui con la faccia più arrabbiata che riesco a fare. La scena è ridicola, una ragazza alta poco più di un metro e un tappo camminare incavolata verso un ragazzo più grande e più alto di lei. ‹‹Io so come vincere contro una Sidney arrabbiata.›› dice Cam sorridendo. ‹‹E' impossibile, sono arrabbiatissima, niente mi può far cambiare idea ora.›› dico incrociando le braccia al petto. ‹‹Ah si? Ne siamo sicuri?›› chiede Cam cercando qualcosa nella tasca del costume. Quando trova quello che cerca mi si avvicina, ma io faccio finta di essere ancora arrabbiata e giro la testa dall'altra parte. In relatà sono solo curiosa. ‹‹Tieni.›› dice. ‹‹Cosa?›› chiedo senza degnarlo di uno sguardo. ‹‹Se ti giri magari vedi cosa ho in mano.›› mi suggerisce Cam. Lo ascolto e, non appena mi accorgo che in mano tiene una scatoletta verde acqua con la scritta Tiffany's in argento, mi passa ogni arrabbiatura, vera o falsa. ‹‹E' per me?›› chiedo sottovoce. Quasi non ci credo che Cam mi stia facendo un regalo. ‹‹E per chi se no?›› risponde lui. Prendo la scatoletta dalle mani di Cam ma, prima di aprirla, mi viene un dubbio. ‹‹Qui non ci sono serpenti di carta o cose simili, vero?›› chiedo sospettosa. ‹‹Probabilmente è uno dei pochi regali seri che ti farò.›› dice Cam. Sollevo il coperchio e, appoggiata sopra un cuscinetto nero, c'è una collana argento con un piccolo diamante come ciondolo. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso, è bellissima. ‹‹Ti piace?›› mi chiede Cam. ‹‹E' meravigliosa, grazie.›› dico ancora incredula del regalo. Era una delle ultime cose che mi sarei aspettata. Io l'ho detto, Cam sa sempre come sorprendermi. ‹‹Vuoi metterla?›› mi chiede sorridendo, probabilmente contento che il regalo mi sia piaciuto. Annuisco convinta e la tolgo dalla scatoletta. solo nel momento in cui la osservo per bene mi accorgo che, di fianco alla chiusura, c'è una specie di medaglietta sottile e piccolissima. Su una delle due facce c'è la marca della collana, Tiffany, sulla secnda ci sono incise due lettere: C e S. ‹‹Stanno per Cameron e Sidney.›› mi spiega Cam prendendo la collana. Sorrido mentre lui me la allaccia, poi mi giro verso lo specchio pr vedere come mi sta. ‹‹Ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che tu sia pazzo. Un giorno mi butti in piscina e il giorno dopo mi difendi dalla preside, un giorno mi prendi in giro e quello dopo mi inviti al ballo della scuola, un giorno mi rubi la colazione e subito dopo mi regali una collana con un diamante.›› dico fissando la collana. ‹‹Cerco di rimediare a quello che faccio. Guarda che le Sidney arrabbiate sono pericolose.›› dice Cam facendomi ridere. Mi giro verso di lui e lo abbraccio. ‹‹Io ti a... ti voglio bene!›› dico mentre lo abbraccio. Per poco non mi lasciavo scappare qualcosa di troppo, menomale che mi sono fermata in tempo. ‹‹Anche io ti avoglio bene!›› dice Cam ridendo.
STAI LEGGENDO
RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...