Sorpassiamo il muro di palme e ci ritroviamo in uno spiazzo di prato interrotto da questo enorme “buco” di metallo da dove ogni dieci secondi salta fuori uno skater bravissimo che fa qualche salto spettacolare. Rimango a bocca aperta davanti alla bravura di questi ragazzi e ragazze. ‹‹Dobbimo stare qui a guardare queste schifezzine o facciamo qualcosa?›› si lamenta Cam. Schifezzine? ‹‹Come scusa? Questi farebbero schifo?›› ribatto scioccata. Se questi fanno schifo io sono alta. ‹‹Sono più bravo io.›› si atteggia lui. Ecco, mi sembrava. Mi era un po’ mancato il Cam sono-bravo-solo-io a dire la verità. ‹‹Dimostramelo.›› dico stando al gioco. Cam non ribatte e si lancia verso quello che ho definito “buco” (chiedo scusa a tutti gli skater per la mia ignoranza in materia) e salta sul suo skateboard. Si butta giù facendo scorrere le ruote sulla parete metallica fino ad arrivare dalla parte opposta, risalire l’altra parete e, tenendo lo skate con una mano, fare un salto per cambiare direzione. Ripete di nuovo la stessa cosa cambiando tipologia di salto. Tutti quelli che erano in pista si spostano per lasciarlo passare.
Quando Cam ha finito il suo spettacolino (che mi ha lasciata senza parole) torna da me e, con un movimento svelto del piede, fa alzare lo skate in modo da prenderlo. ‹‹Allora? Cosa ne dici?›› mi chiede. Ci metto un po’ prima di rispondere e alla fine mi esce solo un “wow”. ‹‹Bene, ora provi tu!›› aggiunge sorridendo. Io? Io? Che barzelletta! So fare due cose nella vita: ginnastica e mangiare. ‹‹Vieni, non è difficile. Ti tengo.›› mi rassicura allungando una mano. Dopo qualche secondo di esitazione cedo e afferro la sua mano. Cam mi trascina in uno spazio pianeggiante di cemento che ha solo qualche rampa per fare i salti. Lo guardo come per dirgli “sei pazzo?”. ‹‹Come ti ho detto, è abbastanza facile, serve solo equili… ah, già, te non ne hai di equilibrio!›› mi prende in giro. Lo fulmino con lo sguardo. ‹‹Possiamo iniziare?›› taglio corto. Cam annuisce e cerca di trattenersi dal ridere, poi mi fa segno di salire sullo skate. Una volta che sono sopra, lui mi mette le mani sui fianchi e io mi appoggio le mie sulle sue spalle. ‹‹Ora, con il piede, ti dai una spinta.›› dice lui e io eseguo. Lo skate inizia a muoversi e Cam mi segue camminando veloce. Facciamo un po’ di prove e io, in ognuna di esse, finisco per perdere l’equilibrio e cadere su Cam.
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RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...