CINQUE.

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Passiamo una prima palestra dove ci sono tutte le ginnaste del corso base e promozionale, tra cui scorgo Michelle dentro un vistosissimo body rosa confetto con le paillettes. Mi lancia un’occhiataccia che io ignoro.

Io e Patty entriamo in una porta e davanti mi ritrovo una palestra enorme e bellissima, il sogno di ogni ginnasta: c’è una parte dove fare riscaldamento, una parte con le piscine dei cubi di spugna dove ci sono anche gli attrezzi. Ci sono ben cinque travi alte, tre travi basse, quattro coppie di parallele e due pedane da volteggio più un trampolino enorme e due strisce di corpo libero.

‹‹In agonistica siete in sette. Ci dividiamo sempre in due gruppi per poter potenziare il lavoro, uno da quattro e uno da tre. Ho già tutti i moduli che mi servono per ammetterti al corso, me li ha forniti tua madre via posta. Ah, ho anche tutto ciò che serve per farti passare di livello, nel caso passassi le nazionali. Ora preparati che partiamo con l’allenamento.›› spiega Patty accompagnandomi di nuovo in spogliatoio.

Appena entro trovo Sharon intenta ad aprire il suo armadietto.

‹‹Sidney!›› esclama appena mi vede.

Ci salutiamo con un abbraccio e, dopo esserci preparate, entriamo in palestra. Attraversiamo la palestra più piccola e sbuchiamo in quella più grande, la nostra. Lì ci sono già tutte e cinque le altre ragazze.

Iniziamo a fare riscaldamento tutte insieme e io intanto studio le loro facce: hanno più o meno tutte la mia età e sono anche più o meno al mio stesso livello, quindi non dovrei avere problemi a seguire l’allenamento. Forse sono solo un pelino più brave, ma roba da poco.

Finiamo il riscaldamento e Patty ci divide nei due gruppi: fortunatamente io capito con Sharon in quello da tre. La terza ragazza si chiama Taylor e sembra simpatica.

Dopo le presentazioni, Patty manda me, Sharon e Taylor alla trave.

Da quello che ho capito, che min ha spiegato Patty su in segreteria, mi allenerò cinque giorni a settimana (dal Lunedì al Venerdì) per ben tre ore al giorno. Inoltre ho capito che la lezione è suddivisa in due parti: la prima si fa riscaldamento tutte insieme, mentre nella seconda ci si divide in gruppi e si passa agli attrezzi. Ogni giorno uno diverso.

Per mia fortuna, oggi sono alla trave, la mia specialità. Adoro la trave e devo dire che è l’attrezzo dove riesco meglio.

Taylor salta su sulla prima trave alta e Sharon la segue, prendendo quella a fianco. Io salgo sulla trave dopo di quella a fianco a Sharon: tante volte, quando provo esercizi nuovi, divento pericolosa.

‹‹Ragazze, fate prima tutti i salti, poi le ruote, verticali e rovesciate, dopo salti avanti e indietro. Fatemi anche sia le entrate che le uscite, già che ci siete. Poi se rimane tempo fate un paio di travi. Se avete bisogno sono di là a volteggio. Buon lavoro!›› dice Patty andando dall’altra parte della palestra per seguire le quattro ragazze che stanno facendo volteggio.

‹‹Cosa vuol dire “fate un paio di travi?”››  chiedo.
‹‹Vuol dire che devi fare come se fossi in gara, una simulazione di gara, tipo. Devi fare quello che vuoi basta che lo estendi su tutta la trave. Entrata, circa una decina di elementi e uscita.›› spiega Taylor.
‹‹Facciamo a gara? Facciamo tutte e tre le stesse cose e la prima che cade nei cubi fa una penitenza!›› propone Sharon.

Taylor si mostra d’accordo e decido di prendere parte anche io a questa gara.

‹‹Sharon Alice Smith, ancora queste gare? ›› chiede divertita Patty.
‹‹Patty! Ti avevo detto di chiamarmi solo per nome!›› si lamenta Sharon.

Iniziamo la gara e la prima a cadere è proprio colei che ha dato l’idea. La seconda a cadere sono io mentre faccio il salto avanti.

‹‹Sidney e Sharon Alice Smith, andate a prendere di là nell’altra palestra tre bastoni, per piacere?›› chiede Patty.

Io e Sharon andiamo nell’altra palestra a recuperare i tre bastoni ma, prima di arrivare alla scatola, ci imbattiamo in Michelle che urla e frigna dicendo di essere caduta perché io e Sharon l’abbiamo distratta aprendo la porta.

Senza degnarla di uno sguardo, prendo tre bastoni e torno nella mia palestra, seguita a ruota da Sharon.

‹‹A cosa servono?›› chiedo mentre risalgo sulla trave.
‹‹Di sicuro preferisci non saperlo. Preparati e basta.›› mi avvisa lei sapendo già della tortura che ci aspetta.

Quando siamo tutte e tre sulla trave in verticale, Patty ci appoggia il bastone sul retro ginocchio e noi lo dobbiamo stringere, tenendolo fermo in quella posizione. In poche parole serve a farci sbilanciare.

Fortunatamente la tortura finisce presto e Sharon si scorda anche che dovevamo fare una penitenza.

Alle sei di sera, quando l’allenamento finisce, finalmente posso tornare a casa. Recupero tutta la mia roba che avevo lasciato in spogliatoio e mi avvio verso casa.

Appena esco dalla palestra, davanti ad essa, trovo parcheggiata una macchina tutta nera con appoggiato sul cofano Cam. Sono un po’ sorpresa nel vederlo qui, ma ripensando a quello che mi ha detto Nash prima, sarà qui per riportare a casa Michelle. Cam sta guardando il suo cellulare mentre io guardo lui.

È davvero un bel ragazzo, e… no, niente, non mi piace.

Riprendo a camminare, ma lui mi sente e alza lo sguardo.

‹‹Buonasera tuffatrice!›› mi saluta.

Non ne posso più di questo nome e penso anche di aver perso la pazienza. Lascio cadere il borsone ai miei piedi e lo guardo male per qualche secondo.

‹‹Ti ho detto che mi chiamo Sidney e che faccio la ginnasta! Non la tuffatrice!›› dico spazientita.
‹‹Lo so come ti chiami, ti ho anche detto che hai un bel nome. Ma continuo a preferire tuffatrice.›› dice lui ridendo.

Purtroppo Cam ha la risata contagiosa e inizio a ridere anche io.

Alla fine ci ritroviamo a rincorrerci per tutto il parcheggio mentre il sole tramonta.

Sembra una scena romantica con l’atmosfera del video di “See you again”. Poi ci siamo noi due che roviniamo la scena rincorrendoci.

‹‹Okay, okay, la smetto!›› dice Cam fermandosi di nuovo davanti alla sua macchina.
‹‹Devo andare ora… ci vediamo domani.›› dico prendendo il borsone da terra.
‹‹Aspetta.›› mi ferma lui. Eseguo il comando e mi blocco nel punto in cui mi trovo.

Cam si avvicina e mi abbraccia.

Rimango sorpresa, ma non riesco a staccarmi perché mi rendo conto di adorare il suo abbraccio.

Intanto arriva anche Sharon e non oso immaginare i suoi pensieri quando ci vede abbracciati.

‹‹Volete un passaggio?›› ci chiede Cam mentre sulla soglia della palestra compare anche Michelle.

La Barbie, che vede me e Sharon vicine al “suo” Cam, si arrabbia e attacca con le scenate.

RIGHT NOW (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora