Anche il giardino è addobbato a tema: sugli alberi e sulle palme sono state messe delle lucine bianche, in un angolo si allunga un’altra tavolata coperta da una tovaglia violetta (dove non vorrei finire sotto ancora) su cui poggiano vari bicchieri riempiti di cocktail e cose simili, è stato creato un piccolo palco illuminato da riflettori colorati e, sotto un salice, sono state appese delle laternine. Il giardino è cosparso di gente e ci sono anche molti professori. Davanti al salice c’è una lunga fila di persone che vuole scattarsi una foto e, tra di loro, ovviamente c’è Michelle con le sue tre amiche. Nella fila, dopo un po’, scorgo anche Nash e Sharon che si tengono per mano. Hanno solo una coppia davanti, così obbligo cam ad aspettare che facciano la foto. Come avevo immaginato, la foto viene super carina: Nash, seduto su un ramo dell’albero, tiene sulle ginocchia Sharon nel suo bellissimo vestito blu e si guardano negli occhi sorridendo. Quando si alzano, Sharon mi vede e mi corre incontro. ‹‹Sid! Come sta andando?›› mi chiede tutta entusiasta. ‹‹Tralasciando che sono finita con Cam sotto ad un tavolo… fila tutto liscio.›› dico ridendo. Sono sicura che quando, domani mattina, ripenserò a questo ballo, farò fatica a crederci. ‹‹Io non ti faccio domande perché ho paura delle risposte…›› dice Sharon annuendo e sorridendo per far finta di aver capito. ‹‹Vado a ballare con Nash, domani ti racconto! Ah, stasera faresti meglio a non allontanarti troppo da Cam se non vuoi che le altre te lo rubino… lo stanno mangiando con gli occhi!›› mi sussurra Sharon. Mi giro a guardarlo e mi accorgo che, si, varie ragazze lo stanno guardando come se fosse un dio, ma lui sta guardando me. ‹‹Pensavo che lo sapessi già, ma a quanto pare hai bisogno di controllare. Cam ha occhi solo per te-e!›› dice Sharon come se fosse stanca di ripetermelo. Alle sue parole divento un po’ rossa e sorrido perché, in questo momento, sembra vero. Mi rigiro per accertarmi che la visione di prima non sia stata frutto della mia immaginazione. Cam mi sta ancora guardando nonostante si sia messo a parlare con Nash. ‹‹Non ti fidi, eh?›› si lamenta Sharon. ‹‹No, è che non ne sono sicura! Ci sono miliardi di altre ragazze e lui dovrebbe proprio guardare me? Già tanto che mi considera anche se sono alta la metà di lui!›› ribatto. ‹‹Va bene, adesso ti dirò una cosa a cui non crederai mai. Puoi andare a chiedere a chiunque e te la confermerà: Cam potrebbe venire al ballo con duecento ragazze tutte insieme. Ammettiamolo, è bello, simpatico e piace a tutte. Ma lui al ballo non ha mai portato nessuna. Nessuna! Sei la prima ragazza che Cam porta al ballo, non è cosa da poco! Sei anche l’unica ragazza con la quale abbia piacere ad uscire!›› dice Sharon. Davvero? Davvero?! Dopo quesa potrei quasi prendere in considerazione la prima ipotesi di Sharon, quella che forse a Cam piaccio, ma non voglio inventarmi cose.
Prima che possa rispondere, vedo Sharon annuire a qualcuno dietro di me. ‹‹Ci vediamo domani, Sid! Vado a ballare con Nash.›› mi dice per poi andare dal suo ragazzo. A questo punto mi giro per scoprire chi ho dietro e trovo Cam. Faccio un paio di passi indietro per non essergli totalmente appiccicata. Intanto, la musica, che fino ad adesso era accesa ma con un volume piuttosto basso, inizia a farsi sentire. La canzone che parte la riconosco subito, è Spectre di Alan Walker, una delle canzoni più belle mai fatte da un DJ secondo me. ‹‹Emh… ti va di… di… ballare?›› mi chiede Cam allungando una mano verso la mia. Guardo prima la sua mano e, quando ci appoggio sopra la mia e lui me la stringe, alzo lo sguardo verso di lui e annuisco con convinzione. Prima di trascinarmi in pista, Cam si piega leggermente per darmi un bacio sulla guancia, poi ci lanciamo nel centro del giardino per ballare. Cam, mentre cerchiamo di prendere il via e andare a ritmo, mi mette un braccio intorno alla vita per stringermi a sé. Iniziamo a ballare sotto il cielo stellato di una Los Angeles notturna sorridendoci a vicenda. ‹‹Mi piace ballare con te.›› esclama Cam poco prima che la canzone finisce. ‹‹Sei brava e quando balliamo insieme mi diverto.›› confessa. Improvvisamente mi tornano alla mente le immagini del compleanno di Cam, la prima volta che abbiamo ballato insieme sulla spiaggia. Sorrido al solo pensiero.
Non ci fermiamo nemmeno quando Spectre finisce per lasciare il posto a For You di Rita Ora e Liam Payne, All Night dei The Vamps, She Will Be Loved dei Maroon 5 e Photograph si Ed Sheeran. Mentre l’ultima canzone della lista sta andando, Cam mi sfiora volontariamente il ciondolo che mi ha reagalato e mi sorride. D’istinto, ci appoggio anche io sopra la mano e lo stringo per qualche centesimo di secondo, poi riprendiamo a ballare. La musica più movimentata (senza contare Photograph), lascia il posto a Mad World di Jasmine Thompson, molto più lenta e tranquilla ma allo stesso tempo bellissima. ‹‹Sei stanca?›› mi chiede Cam più o meno a metà canzone. ‹‹Un pochino… ci fermiamo per qualche minuto?›› chiedo. ‹‹Certo.›› risponde Cam portandomi fuori dalla pista. Ci sistemiamo ovviamente vicino al tavolo. Non si sa mai, magari questa volta arriva un piccione carnivoro che decide di mangiarci e noi per salvarci dobbiamo buttarci ancora sotto al tavolo. Purtroppo sul tavolo c’è solo da bere e i cocktail fanno schifo ad entrambi, così non possiamo fare altro che stare tranquilli senza mangiare. Dopo alcune canzoni, ne parte una particolare, che rappresenta tanto per me: Right Now degli One Direction. Su questa canzone ho fatto l’esercizio al corpo libero che mi ha fatto vincere l’oro a Houston. ‹‹Non possiamo non ballarla questa!›› dice Cam prendendomi per mano già pronto a tirarmi di nuovo in pista. ‹‹Questa è la nostra canzone! Vieni!›› continua. Mi lascio trascinare. Ha ragione, ormai è la nostra canzone e, a dirla tutta, una più bella non potevamo sceglierla. È la mia canzone preferita e non posso non ballarla con il mio ragazzo preferito.
Ci mettiamo a ballare nel centro del giardino, sotto gli occhi di felici o invidiosi di tutti. Tantissimi altri studenti intorno a noi stanno ballando, ma l’attenzione è chiaramente rivolta su di noi. Ogni tanto guardo Sharon, a lato dello spazio riservato al ballo, che mi scatta una serie infinite di foto, talmente tante che a un certo punto mi ritrovo a dubitare che la memoria del suo cellulare sia di soli 64 gigabyte. ‹‹Mi sembra che la tua amica con i capelli rosa ci stia facendo un servizio fotografico…›› nota Cam mentre volteggiamo. ‹‹Ora i capelli ce li ha blu.›› lo correggo. ‹‹almeno dille di mandarti quelle venute meglio, così poi tu le mandi a me.›› dice Cam. ‹‹Se il mio cellulare è in grado di contenere i sedici miliardi di foto che sta facendo, volentieri.›› concludo ridendo. Il mio cellulare intanto sta iniziando già a soffrire al solo pensiero di ricevere così tante foto. Sull’ultima frase della canzone, mentre io e Cam stiamo ancora ballando, iniziano a scoppiare i fuochi d’artificio. Cam si blocca di colpo e io con lui. Ci immobilizziamo nel centro del giardino, ancora abbracciati, per ammirare il meraviglioso spettacolo di luci e colori. La prima esplosione colora il cielo di rosso, la seconda di bianco, la terza di rosa e così via. Uno scoppio più bello e sonoro del precedente. Non avevo mai partecipato ad un ballo della scuola, tantomeno ad un ballo di Natale, ma posso dire con certezza che secondo me uno migliore di questo non esiste. Mi sembra quasi di essere in un film americano, di vivere il sogno di ogni ragazza americana. Sono ad un bellissimo ballo, ho un bellissimo vestito, sono insieme alla mia migliore amica e, cosa più importante, sto abbracciando il ragazzo migliore che esista al mondo, il mio Cam. Il mio per modo di dire, visto che non è mio. Mio sta per il mio vicino di casa, il mio più grande fan e il mio grande amico. Se dovessi fare una lista delle cose più belle che possono succedere nella vita, questa sarebbe la terza, appena sotto a vincer le Olimpiadi. Al primo posto? Conoscere qualcuno come Cam.
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RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...