CINQUANTAQUATTRO

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Dopo l’ora di spagnolo ci incontriamo anche con Nash davanti all’armadietto di Sharon. Mentre parliamo, scorgo in lontananza Michelle. Faccio finta di non vederla ma è troppo tardi, sta già venendo verso di noi. ‹‹Aloha, amici!›› ci saluta mettendo un braccio intorno alle spalle di Nash. Nessuno di noi la saluta. Rimaniamo fermi a guardarla male. ‹‹Allora, siete pronti per la partenza del vostro amichetto Cam?›› continua Michelle. Avrei solo voglia di tirarle un pugno in faccia, ma ho paura che non si faccia niente a causa della maschera di fondotinta che porta. ‹‹Vattene via, gallina!›› le dice Sharon con tono fermo. ‹‹No, voglio restare. Rilassatevi, voglio scambiare solo due parole!›› ribatte la bionda.Penso di non sopportarla. ‹‹Ho riflettuto a lungo sulla messa in scena che avete fatto te e Cam in palestra… ci ero quasi cascata, peccato che poi stamattina ho visto quel bellissimo moretto accompagnarti a scuola.›› inizia Michelle. ‹‹Se sei qui per dar fastidio puoi anche andartene.›› la interrompe Nash. ‹‹No, volevo solamente fare i complimenti alla piccola Sidney per la recita, sei stata davvero brava. Ho solo una considerazione: un po’ stupido da parte tua fingere di litigare con quello che forse è il tuo fidanzatino, non credi?›› continua Michelle. ‹‹L’ho fatto solo per riavere le mie chiavi di casa. Un po’ stupido da parte tua fingere che non ti avremmo scoperta.›› ribatto. ‹‹Te le avrei ridate comunque. Se lo avesse scoperto mia madre non sarebbe finita bene. È pur sempre reato, è un furto.›› spiega Michelle. Penso che fin’ora sia  la cosa più intelligente che abbia detto da quando la conosco. ‹‹E in ogni caso… non è un po’ brutto usare il proprio ragazzo per riavere un mazzo di chiavi?›› continua a blaterare Michelle. ‹‹Io non ho usato nessuno, è stata una sua idea condivisa pienamente anche da me. Eravamo d’accordo. E poi Cam non è il mio fidanzato.›› dico scandendo bene le parole dell’ultima frase. ‹‹Ah, allora forse non ti è nemmeno dispiaciuto che l’ho baciato. Ah, già! Lui ha baciato me.›› dice Michelle. A questo punto davvero vorrei picchiarla. Ho tanat pazienza, ma ho anche un limite e lei lo ha superato. Cerco di trattenermi e stringo i pugni per non perdere il controllo e tirarle una sberla. ‹‹Qui si mette male.›› sussurra Sharon a Nash. ‹‹Ho sentito che il caro vecchio Cam ti ha regalato una collana con un diamante, un normalissimo regalo da semplici amici, no? Sei sicura che non sia il tuo fidanzato?›› va avanti Michelle. Stringo ancora di più i pugni ringraziando di aver tagliato le unghie recentemente, almeno evito di infilzarmi da sola. ‹‹Cameron non è il mio ragazzo. Noi non stiamo insieme.›› ripeto. ‹‹Allora non dev’essere un problema se io e lui passiamo un po’ di tempo insieme, dico bene?›› riprende Michelle. ‹‹Cosa vuoi dire?›› chiedo confusa. ‹‹Che mia mamma ha prenotato due settimane alle Hawaii per Natale. Nella casa di fianco a quella dei genitori di Dallas.›› afferma. Non ci credo, non posso crederci e non voglio crederci. Michelle, l’arrogante e antipatica Michelle, che passa due settimane alle Hawaii insieme al ragazzo che mi piace. ‹‹Spero di divertirmi alle Hawaii… buone vacanze anche a te che sarai dall’altra parte del mondo, piccola Sidney!›› conclude Michelle togliendo il disturbo.
In questo momento vorrei solo rincorrere quella rompiscatole, tirarle una sberla e gridarle in faccia che la detesto. ‹‹Nash, vai nella mai classe e dì che mi sono sentita male e Sidney mi ha accompagnata in bagno. Ci troviamo nel bagno del secondo piano.›› dice velocemente Sharon a Nash prima di prendermi per un polso e trascinarmi via. Continuo a fissare Michelle arrabbiata mentre Sharon mi porta verso il secondo piano. ‹‹Dove stiamo andando?›› chiedo cercando di non pensare a quello che mi ha appena detto Michelle. ‹‹In bagno. Per tutta l’ora. Non preoccuparti, ho già inventato la bugia che Nash è andato a dire nella nostra classe per farci saltare l’ora.›› mi rassicura Sharon. Arriviamo nel bagno del secondo piano e Sharon chiude la porta a chiave. Se qualcuno che sta facendo lezione al secondo piano deve andare in bagno… affari suoi. Sharon si siede per terra mentre io prendo posto sul lavandino. ‹‹Devi lasciare perdere quella pettegola di Michelle. È stordita peggio di un’oca!›› dice Sharon. ‹‹Lo so che devo lasciarla perdere, ma come faccio se mi viene a dire che passerà due settimane in simbiosi con Cam mentre io sarò dalla parte opposta del mondo su un altro continente?›› chiedo esasperata. ‹‹Secondo me Cam non la fa nemmeno avvicinare.›› risponde lei. ‹‹E come fai ad esserne così sicura?›› chiedo di nuovo. ‹‹Ma cavolo, Sid! Diciamo tanto di Michelle ma anche te sei stordita come non so cosa! Gli piaci, Sid! Non vedi come ti guarda ogni santa volta che gli passi davanti? Non ti sei mai accorta di quanto sia felice quando è con te?›› spiega Sharon. ‹‹Sha… ma anche gli amici sono felici di stare insie…›› non faccio in tempo a finire la frase che mi interrompe. ‹‹Posso raccontarti una cosa di Cam? Sai da quanti anni non toccava più uno skateboard prima che portasse te a Venice Beach? Quattro anni. Quattro anni. Hai presente quanti sono quattro anni? E soprattutto, sai cosa vuol dire riprendere in mano una cosa che non facevi da quattro anni e avevi promesso a te stesso di non farla mai più? Tu hai detto “vorrei imparare ad andare sullo skateboard” e Cam, dopo quattro anni che non ne vedeva uno di skate, ti ha portata a imparare lo skateboard.›› racconta. ‹‹Sharon, ma…›› di nuovo vengo interrotta. ‹‹Ti ha invitata al ballo di Natale. Cam al ballo di Natale è sempre venuto da solo come al prom di fine anno. Ti ha portata a Malibu. Ti ha accompagnata ai nazionali in Texas. Stamattina ti ha regalato una collana con un diamante. Gli amici non fanno queste cose. Magari un amico ti può invitare al ballo o portare in spiaggia, ma di certo non si presenta come tuo accompagnatore ad una gara di ginnastica dall’altra parte del Paese e tantomeno ti regala un diamante.›› continua Sharon. Non so cosa rispondere, fare o dire. Ha ragione, eppure io continuo ad essere convinta che non ce l’abbia. È vero, Cam ne ha fatte un sacco per me, di tutti i tipi, eppure continuo a credere che siamo solo amici. Nel frattempo che ripenso alle parole di Sharon, bussa alla porta qualcuno. ‹‹Bagno fuori servizio, usate quello del piano di sotto!›› urla Sharon per farsi sentire. ‹‹Sharon, sono io.›› risponde la persona dall’altra parte della porta. ‹‹Ah, scusa Nash! Arrivo.›› risponde Sharon alzandosi dal pavimento. Va ad aprire la porta e fa entrare Nash. ‹‹Giuro che se oggi vedo Michelle la mando al pronto soccorso.›› si lamenta Nash chiudendo la porta alle sue spalle. Vedendo Nash mi viene un’idea. Lui è il migliore amico di Cam, quindi lui sicuramente saprà se a Cam piaccio o no. ‹‹Nash, percaso Cam ti ha mai detto se gli piaccio?›› chiedo. Nash viene colto lla sprovvista dalla mia domanda. Sono sicura che non se l’aspettava. ‹‹Come mai questa domanda?›› chiede a sua volta Nash. ‹‹Perché non ci sto capendo più niente.›› ammetto. Nash si siede sul pavimento di fianco a Sharon prima di rispondere. ‹‹Sid, io adesso non vorrei rovinare tutto. Vorrei poterti dire di si. Non sto nemmeno per dirti di no. Cam di solito mi racconta sempre tutto, ma tutto tutto. Mi parla sempre di te, degli scherzi che ti fa e mi chiede consigli su dove portarti il weekend, ma non mi ha mai detto se gli piaci o no. Ho provato a chiederglielo varie volte e come risposta ho sempre ottenuto un cambio di discorso improvviso.›› spiega Nash.un po’ me lo aspettavo, però sentirmelo dire in faccia è diverso. ‹‹Ma una persona non è costretta a rispondere con un si o con un no ad una domanda. Può anche non rispondere come ha fatto Cam. Conosco Cam da quando sono nato e capisco benissimo quando una persona gli piace o meno. Questa volta ci sto mettendo un po’ a capirlo anche se sono abbastanza convinto che tu gli piaccia –è quattro mesi che parla solo di te- però sono sicuro di una cosa: non ha mai voluto tanto bene ad una persona come ne vuole a te.›› continua Nash.
Quest’ultima frase mi fa sorridere e arrossire allo stesso tempo. Spero davvero che sia come dicono i miei due amici. La campanella suona dando inizio all’ultima ora di lezione. ‹‹Su, è ora di andare. Non vorrete perdervi l’ultima ora di lezione dell’anno. Domani c’è la festa per l’ultimo giorno prima di Natale!›› esclama Nash.


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