Subito dopo la scuola, io e Sharon ci fiondiamo in stazione. ‹‹Che vestito hai in mente di comprare?›› chiedo a Sharon mantre aspettiamo il treno che ci porterà a Pasadena nel giro di un’ora. Io e sharon stiamo andando lì perché c’è uno dei migliori negozi di vestiti per il prom, che nel nostro caso è il ballo di Natale. ‹‹Qualcosa di bellissimo!›› risponde lei entusiasta. Nash l’ha invitata ufficialmente stamattina e da allora non riesce più a contenere l’entusiasmo. ‹‹Te invece? Sicuramente qualcosa di bellissimo, stai andando al ballo di Natale con Cameron Dallas! Non è uno qualunque, è il ragazzo più desiderato della scuola nonché il tipo che ti piace!›› esclama lei tutta felice. ‹‹Si, Sha, stai tranquilla. Questo è il nostro?›› chiedo indicando un treno che arriva dal fondo delle rotaie. ‹‹Si, è il nostro. Non vedo l’ora di fare shopping da California’s! ci sono stata l’anno scorso e ho preso un vestito per il ballo di fine anno stupendo!›› mi racconta. ‹‹ah si? Con chi sei andata al ballo?›› chiedo curiosa. Questa mi mancava. ‹‹Sono andata con un certo Tyler, un ragazzo bruttissimo senza speranze di avere una ragazza. Era disperato e io pure, così siamo andati insieme. Poi l’ho abbandonato in mezzo alla folla e ho ballato con un tipo abbastanza carino che poi ha cambiato scuola.›› spiega Sharon. Saliamo sul treno e treviamo subito i nostri posti. Mettiamo le cartelle nel portabagagli sopra le nostre teste e durante il viaggio non facciamo altro che chiacchierare, parlare di Cam e Nash, decidere che tipo di vestito prendere e di come esiliare la famiglia di Michelle da Los Angeles. In 50 minuti giusti il nostro treno raggiunge la città di Pasadena. È bello vedere dell case e degli edifici dopo aver passato quasi un’ora sulle rotaie in mezzo al deserto californiano interrotto solo da un paio di fattorie. Io e Sharon scendiamo dal treno in fretta con ancora gli zaini pieni di libri in spalla. ‹‹Allora… secondo Google Maps c’è un Mc Donald’s a circa dieci minuti da qui, un Burger King a venti mentre… hei! C’è un KFC!›› esclama Sharon senza staccare gli occhi dal suo cellulare. ‹‹E dov’è il KFC?›› chiedo sperando che sia molto vicino. ‹‹Emh… No, scherzavo non c’è. Non capisco perché Google lo segni sotto Pasadena mentre il più vicino è a Los Angeles.›› si lamenta lei. ‹‹Mc Donald’s?›› chiedo. ‹‹Mc Donald’s!›› conferma Sharon.
Dopo aver mangiato come due elefanti da Mc Donald’s, ci fermiamo davanti ad un edificio dalla facciata bianca splendente e il tetto rosso scuro. Non riesco a capire se è il municipio o altro. Sharon prende di nuovo il telefono e controlla la strada per California’s, il negozio dei vestiti dove mi vuole portare. Camminiamo lungo una strada circondata dalle palme fino ad arrivare ad un incrocio. Lì, seguendo le indicazione della mia amica, giriamo a destra e finalmente vediamo l’insegna del negozio, elegante, rosa e luminosa proprio come me l’aspettavo. A vederlo da qui, California’s mi sembra un paradiso: le vetrine, da cui scendono dei led rosa chiaro, sono riempite da alcuni manichini che indossano dei vestiti meravigliosi. ‹‹Non mi avevi detto che mi portavi nel paradiso dei vestiti!›› dico mentre varchiamo l’ingresso del negozio. Se fuori era bellissimo, dentro è stupendo. Migliaia di vestiti divisi per colore ricoprono le pareti della botique, il pavimento bianco e lucido si intona alla perfezione con la luce leggermente rosata che proviene dal grosso lampadario al di sopra della mia testa. Alla fine di ogni gruppo di abiti, ci sono dei piccoli corridoi che conducono a delle salette divise dal resto con delle tende di raso bianche o rosa. ‹‹Buongiorno signorine, posso esservi utile?›› ci chiede un ragazzo alto e magro che porta un paio di occhiali rotondi abbastanza ridicoli. ‹‹Certo! Stiamo cercando un vestito per il prom, in particolare il ballo d’inverno, quello di Natale, della nostra scuola.›› risponde Sharon entusiasta. ‹‹Perfetto. Se volete date pure un’occhiata in giro e scegliete i modelli che più vi piacciono. Una volta fatto, venite pure a cercarmi. Sono Phil.›› si presenta il ragazzo stringendoci la mano ad entrambe. ‹‹Anche se avete bisogno di un qualsiasi consiglio, chiedete pure a me. Se mi trovate impegnato, chiedete alla mia collega Sarah.›› dice Phil indicando una ragazza un po’ grassottella e riccia impegnata a rimettere a posto un abito verde. Io e Sharon annuiamo per poi lanciarci alla ricerca del vestito perfetto. Fortunatamente abbiamo deciso di venire subito, così c’è poca gente. A sentire i discorsi di due clienti abituali che sono di fianco a me, questo posto è sempre strapieno.
‹‹Che ne dici di questo? E di questo? Oddio, questo non l’avevo visto? Sid, quale provo?›› ripete Sharon per quella che dovrebbe essere la terza volta. ‹‹Non lo so, sono indecisa anche io! Li adoro tutti, ma di certo non posso passare il resto della mia vita a provarli purtroppo!›› rispondo frugando tra il gruppo di vestiti azzurri. ‹‹Chiamo il tipo di prima, magari ci consiglia qualcosa.›› propone Sharon. ‹‹Sicura?›› chiedo. Di solito, quando vado nei negozi e mi faccio consigliare dal commesso maschio, finisco per comprare una schifezza. ‹‹Mhhh… si, si, mi è sembrato abbastanza gay per aiutarci a scegliere un vestito…›› puntualizza Sharon. ‹‹Sharon! Vai a chiamare Phil e stai un po’ zitta ogni tanto!›› la rimprovero ridendo. Dopo pochi secondi, Sharon se ne torna seguita da Phil. ‹‹Prima di tutto, dovete scegliere due o tre colori su cui restare. È inutile guardarli tutti, non finirete mai se no.›› dice Phil. ‹‹Io allora rimarrei sul blu, l’azzurro e il verde acqua.›› decide Sharon. ‹‹Perché non fucsia o rosa? Almeno starà bene con i tuoi capelli.›› chiedo indicando le sue punte fucsia. ‹‹Ah già! Mi ero dimenticata di dirtelo, domani vado a tagliare i capelli e cambio colore… al posto che le punte fucsia faccio i colpi di sole azzurri!›› mi racconta lei. Sharon senza capelli rosa non è più Sharon, che tristezza. Sono però sicura che starà bene ugualmente. ‹‹E te, signorina?›› Phil si rivolge a me. ‹‹Io starei sul rosa, l’azzurro anche io e il rosso.›› dico. ‹‹Ora dovete scegliere il modello: corto, lungo, aderente, non aderente, con i brillantini, senza…›› continua Phil. ‹‹Io lo vorrei corto, però mi piacerebbe provarne uno anche lungo. E con i brillantini.›› dice Sharon. ‹‹Io invece vorrei un vestito lungo e anche io con i brillantini ovviamente. Poi mi piacerebbe con una gonna che scende morbida.›› dico. ‹‹Va bene. Vi faccio accomodare nella saletta qui a fianco. Cinque minuti e torno da voi.›› dice Phil scomparendo. Io e Sharon ci sediamo su delle poltroncine bianche davanti al camerino che ci ha indicato Phil.
Dopo esattamente cinque minuti di attesa, il ragazzo ricompare con un sacco di abiti in mano. ‹‹Sharon, vuoi iniziare te?›› chiede Phil. Sharon annuisce e Phil le lascia alcuni vestiti, poi le dice di vestirsi e, quando è pronta, di chiamarlo per farsi allacciare il vestito. ‹‹Questo è il primo. Che ne dici Sid?›› mi chiede Sharon uscendo con un vestito corto blu scuro. ‹‹Mmh.. non mi convince. Ti ci vedo di più con l’azzurro.›› ammetto. Dopo quasi un’ora che Sharon prova vestiti su vestiti (e io mi sento la suocera odiosa della sposa che boccia tutti i vestiti alla futura nuora), arriva il mio turno. ‹‹Ti ho portato alcuni vestiti corti, solo da provare. Se poi ti piacciono ben venga, se no rimani su quelli lunghi. Ho pensato che una gonna leggermente sopra il ginocchio potrebbe farti sembrare molto più alta.›› spiega Phil. Wow, mi sono appena presa della bassa da un commesso. Provo un’infinità di vestiti anche io e, dopo un’altra ora, io e Sharon rimaniamo indecise tra due vestiti. Lei è indecisa tra un abito azzurro lungo di tulle che ha una scollatura a cuore e una cintura di brillantini in vita e un vestito di raso sempre lungo e azzurro con una cintura sottile dello stesso materiale ma argento. Io sono indecisa tra un vestito corto di pizzo rosa smanicato o un bellissimo vestito uguale al primo di Sharon ma in versione rosa e fucsia. Riproviamo per l’ennesima volta entrambi i vestiti. ‹‹Ho avuto qui diverse spose, una marea di ragazze che cercavano il loro vestito perfetto, ma nessuna di loro ci ha mai messo quanto voi due!›› ci dice Phil ridendo. Saranno ormai tre o quattro ore che siamo qui. Sharon prova il primo vestito e tiene in mano l’altro. ‹‹Sidney, quale cavolo compro? Sai cosa mi sembra? Hai presente Twilight?›› mi chiede Sharon. Annuisco. ‹‹Mi sento Bella di Twilight che non sa chi scegliere tra Edward e Jacob!›› continua. ‹‹Dai, scegliere il vestito è più drastico che scegliere tra un vampiro e un lupo!›› dico ridendo. ‹‹Hai ragione, comunque… questa è una cosa seria: Edward o Jacob. Chi scegli?›› mi chiede Sharon bloccandosi all’improvviso e rivolgendomi un’occhiata inquisitoria. ‹‹Edward ovviamente!›› rispondo. Va bene tutto ma io sto con i vampiri, Edward è bellissimo fantastico. ‹‹Basta, non possiamo più essere amiche. Jacob tutta la vita! Mi deludi così, Sid.›› dice Sharon fingendosi offesa e indignata.
Riprovo anche io i vestiti e, più li provo, più mi sento indecisa. ‹‹tu cosa dici, Sha?›› chiedo. ‹‹Mi piacciono entrambi, però a pensarci bene preferisco quello lungo. Con quello corto poi ti si vede ancora il segno di Cam il livido e i vari altri lividi che solo tu sai farti.›› mi prende in giro. ‹‹Scherzi a parte, ti preferisco con quello lungo. Hei, prendiamocelo uguale! Tu prendi quello lungo e io prendo lo stesso ma azzurro!›› propone Sharon. ‹‹Si! Bella idea! Vai, affare fatto. Prendiamo questi!›› confermo e sento Phil tirare un sospiro. Sicuramente starà pensando “hei, ce l’hanno fatta davvero! Hanno comprato un vestito!”. Phil, dopo che abbiamo pagato, ci sistema i vestiti in una specie di pacchetto che ha lo scopo di non farli rovinare, poi ce li mette in due borse separate che ci consegna. Io e la mia migliore amica, ora che siamo felici e abbiamo il vestito uguale, usciamo dal negozio per la gioia di Phil. Sono al settimo cielo, ho comprato il vestito più bello di tutta America: è lungo, di tulle, è rosa con dei riflessi fucsia, ha i brillantini, ha lo scollo a cuore con anche lui i brillantini e una cintura di brillanti. Di vestiti più belli non ne esistono, di questo sono sicura.Vestito di Sidney
Vestito di Sharon
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RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...