‹‹Sidney, sbrigati a uscire da quel bagno! Devi assolutamente vedere una cosa!›› mi urla Sharon. E che cavolo, non si può neanche fare una doccia in pace in questa città? Ho fatto venire Sharon per prepararci insieme per il ballo di Natale, non per mettermi fretta. ‹‹Cosa c’è di così importante da vedere?›› chiedo uscendo dal bagno avvolta nel primo asciugamano che ho trovato, uno tutto rosa con su le faccine di Hello Kitty, altamente imbarazzante. ‹‹Bell’asciugamano, Sid.›› dice Sharon osservando il fantastico asciugamano di Hello Kitty. ‹‹Arriva al punto. Cos’è questa cosa che devo assolutamente vedere?›› chiedo con una nota di curiosità nella voce. Sharon passa direttamente ai fatti. Gira il suo cellulare verso di me. Sulla homepage di Instagram è comparso il video che abbiamo fatto io e cam in spiaggia a Venice Beach.
‹‹Ah, si, lo so che Cam l’ha postato.›› dico sorridendo alla visione di una me che ride alle facce idiote di Cam mentre tenta di parlare. ‹‹Devi leggere sotto, genio!›› esclama Sharon tutta entusiasta indicandomi la didascalia sotto la foto di Cam. La leggo con attenzione: “La vita è migliore se si ride. Tutto è migliore quando sono con te”. Rimango a fissare la frase e non faccio neanche caso a quello che mi sta dicendo Sharon. Ritorno sul pianeta Terra solo quando sento l’asciugamano scivolare e alla velocità della luce lo fermo. ‹‹Mi sembra che il post ti sia piaciuto. Cam quando vuole sa essere davvero tenero. Si vede che ti vuole bene.›› dice Sharon. Sorrido alle sue parole. ‹‹Bene, ora datti una mossa amica mia. Il ballo è tra due ore!›› esclama Sharon. Stacco gli occhi dal telefono per guardare l’orario: ha ragione, mancano solo due ore e io sono qui con i capelli bagnati e un’asciugamano di Hello Kitty addosso.
‹‹Almeno sai a che ora passa a prenderti Cam?›› mi chiede Sharon. Oh, cacchio! Non so nemmeno se mi porta Cam! In teoria, se fossimo due individui del genere umano normali, il ragazzo dovrebbe accompagnare la ragazza al ballo. Noi siamo strani, quindi non so che caspita faremo. ‹‹Immagino che tu e Cam non vi siate neanche lontanamente messi d’accordo…›› deduce Sharon guardando la mia faccia. Annuisco. ‹‹Dai, dai, non è la fine del mondo. Vai a prendere il vestito e mentre fai le scale lo chiami e glielo chiedi… ah! E non cadere dalle scale.›› si raccomanda Sharon. La prima parte mi sembra fattibile, la seconda no. Seguo comunque il suo consiglio, anzi, il suo ordine e, mentre faccio il numero di Cam, sempre con il mio bellissimo asciugamano addosso, salgo le scale verso la vecchia stanza dello zio, dove ho messo il vestito. Mentre aspetto che cam mi risponda, apro la finestrella per far uscire la polvere e l’odore di chiuso che si respirano in quella stanza. ‹‹Pronto?›› risponde Cam quando apro le ante dell’armadio. ‹‹Sono Sidney.›› rispondo. ‹‹E sei in ritardo.›› commenta lui. ‹‹E non so come arrivare a scuola per il ballo.›› continuo mentre prendo il vestito. ‹‹Ti ci porto io. Non ti lascio a piedi, tranquilla. O forse si…›› dice Cam. ‹‹Provaci e domani potresti ritrovarti già alle Hawaii.›› lo minaccio. ‹‹Ma secondo te ti lascio davvero a piedi? Fatti trovare pronta per le otto e mezza. Ti aspetto sotto casa.›› conclude lui. La risposta alla prima frase per me è si, ma non voglio dargli idee strane. Quello è capace di lasciarmi davvero a piedi. ‹‹Ci vediamo dopo!›› lo saluto. ‹‹Si, a dopo… bell’asciugamano, comunque. Hello Kitty ti dona!›› aspetta un attimo… come fa a sapere che sono in giro per casa conciata come mia sorella dopo la doccia? ‹‹Ti vedo dalla finestra, genio della lampada!›› mi prende in giro. Mi ero completamente scordata dell’esistenza di un balcone da cui si può vedere dentro la mia finestra. Mi giro verso quest’ultima e vedo Cam appoggiato alla sua ringhiera con il telefono all’orecchio che ride. ‹‹Vai a prepararti invece che star qui a ridere di me!›› lo sgrido mentre mi nascondo dietro all’anta dell’armadio. Lo guardo malissimo e lui alza le mani in segno di resa, poi mi fa l’occhiolino e rientra in casa.
Ritorno al piano di sotto dove Sharon è già pronta per indossare il suo vestito azzurro. Appoggio il mio sul letto e corro ad asciugarmi i capelli. Ho un’ora esatta per essere presentabile. Perché Sharon è così organizzata e veloce? In meno di un’ora si è fatta la doccia, lavata i capelli e truccata. Io? Sono qui da un’ora e mi sono solo fatta la doccia e asciugata i capelli. ‹‹Sbrigati, Sid! Mi chiedo fino ad adesso come hai fatto senza di me?›› si lamenta Sharon prendendo spazzola e elastici per sistemare questo nido di vespe che chiamo capelli. ‹‹Menomale che esisti!›› rispondo facendola ridere. In men che non si dica, Sharon mi pettina i capelli, mi fa una treccia che sembra quasi una coroncina perché prende solo una parte di capelli e lascia tutti gli altri sciolti, dove mi fa i boccoli e fissa il tutto con la lacca con i brillantini. È la pettinatura più bella che qualcuno mi abbia mai fatto. Tutti meritano un’amica come Sharon: gentile, simpatica, pazza, solare, geniale e bravissima a fare i capelli. ‹‹Ora ti trucco. Ti prego non fare come l’ultima volta che ti ho messo l’eyeliner e tu ti sei sfregata gli occhi quando era bagnato!›› si affretta a dire Sharon. Con i trucchi non ho un bel rapporto… li uso pochissimo. E se poi mi prude un occhio che ne so che devo aspettare che l’eyeliner sia asciutto! ‹‹Non farmi sembrare una Barbie che di Barbie ne abbiamo già una.›› la avviso. E l’unica Barbie che abbiamo basta e avanza. ‹‹Ho già in mente cosa fare… pensavo ad un ombretto sfumato, un po’ di mascara, la matita e il rossetto.›› spiega la mia amica. ‹‹Che colori?›› chiedo. Non vorrei ritrovarmi con un vestito rosa e un makeup verde. ‹‹L’ombretto volevo farlo sfumare dal bianco all’argento e il rossetto rosa. Così rimane in tinta con l’abito.›› dice come se fosse la cosa più naturale del mondo. Accetto e Sharon inizia ad armeggiare con scatolette di ombretti e vari rossetti. Fortunatamente, il risultato è più che perfetto. Indossiamo entrambe il vestito e Sharon mette anche le scarpe. Io mi rifiuto di metterle fino a che non sono al piano terra dove non posso in alcun modo cadere dalle scale. Indosso alcuni braccialetti argento, degli orecchini dello stesso colore e mi metto alla ricerca di una collana che non trovo. Ne farò a meno.
‹‹Sbrigati, sbrigati, sbrigati!›› urla Sharon correndo giù dalle scale. ‹‹Ma Cam mi ha detto tra dieci minuti!›› mi lamento cercando di non inciampare nel vestito. ‹‹Okay, ma Nash è qui fuori da venti!›› dice continuando a correre. ‹‹Sono a posto? I capelli, il vestito… tutto a posto?›› mi chiede quando arriva alla porta. La controllo velocemente e le liscio un po’ la gonna del vestito e le metto a posto i ciuffi blu dei capelli. ‹‹Tutto a posto, stai benissimo!›› confermo. Ci abbracciamo e Sharon esce. Davanti al cancelletto, Nash la sta aspettando. Ha uno smoking nero e un camicia bianca insieme ad una cravatta dello stesso colore del vestito di lei. Se io non li conoscessi, a vederli insieme vestiti così, direi che sono la coppia più bella del mondo, cosa che penso davvero. Mi godo la scena da dietro la porta. Sharon va incontro a Nash sorridendo, lui rimane a bocca aperta e, quando si riprende, la saluta con un bacio e le regala un bellissimo bracciale che a vederlo da qui mi sembra d’oro. La risposta non tarda ad arrivare perché, quando salgono in macchina e si allontanano da casa mia, Sharon mi invia una foto del barcciale. È d’oro, come dicevo io, ed è formato da una catenella e una targhetta su cui c’è scritto “Nash + Sharon”. Nash è troppo carino.
Dieci minuti dopo, Cam mi scrive di uscire perchè è davanti al cancelletto. Mi tolgo già dalla mente la scena di Nash e Sharon, convinta che a me Cam riserverà una magnifica torta in faccia come minimo. Prima di uscire mi controllo allo specchio: capelli in ordine, trucco anche, vestito perfetto e cellulare senza un posto… cosa?! E io dove lo metto il cellulare? Sharon, che è più furba di me, si è portata una borsetta. Io, che di borse non ne ho a meno che non contiamo quella della ginnastica (che non mi sembra il caso), non so cosa fare. Intanto che infilo le scarpe, mi arriva un messaggio di Cam che mi dice di muovermi perché lui è in attesa da trentadue secondi. Mando mentalmente a quel paese Cam e gli scrivo che non so dove mettere il telefono. Mi risponde subito dicendo che mi faccio troppi problmi e che il cellulare me lo terrà lui. Esco di casa e devo ammettere che sono davvero, davvero, davvero tanto emozionata. È il mio primo ballo della scuola e per di più ci sto andando con il ragazzo che mi piace, nonché mio grande amico e campione segreto di skateboard. Quando vedo Cam perdo qualche battito: è assolutamente meraviglioso. Lo è sempre, ma stasera ancora di più. Indossa una camicia bianca infilata nei pantaloni neri eleganti, le All-Star uguali a quelle che avrei tanto voluto mettere questa sera e tiene in mano una giacca nera. I capelli scuri gli ricadono sul viso e, solo quando alza lo sguardo verso di me, mi accorgo che è felicissimo di vedermi ma nache completamente sorpreso dal mio vestito. ‹‹B-buonasera, S-sid.›› mi saluta. Non l’ho mai visto così impacciato, ma devo dire che stasera io non sono da meno. ‹‹Ciao, Cam.›› dico cercando di non balbettare. Rimaniamo qualche istante a fissarci sorridendo, poi Cam rompe il ghiaccio che si è improvvisamente creato. ‹‹Sei bellissima stasera.›› mi dice diventando rosso. ‹‹E tu sembri un principe.›› dico. ‹‹Vorrà dire che tu sarai la mia principessa per questa sera.›› aggiunge lui. Da piccola il mio sogno era quello di diventare una principessa e, finalmente, sento che stasera lo sarò.e il mio principe sarà il migliore del regno.
‹‹Ho una cosa per te.›› dice Cam all’improvviso, poi si toglie la giacca dal braccio scoprendo l’altra mano dove tiene stretta una scatolina bianca e blu scuro con delle scritte argento. ‹‹Questa è per te, spero ti piaccia.›› dice porgendomi la scatolina. La apro con cura e trovo dentro una collana argento con il ciondolo a forma di cuore. La rigiro tra le mani sorridendo. È bellissima. ‹‹Grazie Cam, è fantastica!›› esclamo abbracciandolo. ‹‹Figurati. È una di qulle collane dove puoi mettere la foto nel ciondolo. Aprila.›› mi spiega. Faccio come mi ha detto e dentro nel cuore c’è una foto di me e lui, una delle tante scattate a Malibu.La fisso con la bocca aperta e devo fare un grande sforzo per non saltare in braccio a Cam e dirgli che è la persona migliore del mondo. ‹‹Vuoi che ti aiuto a metterla?›› mi chiede. Annuisco e gliela passo. Cam fa girare la catnella intorno al mio collo e la allaccia, poi mi da un bacio sulla guancia. ‹‹Pronta per il ballo?›› mi chiede. ‹‹Prontissima.›› confermo.
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RIGHT NOW (in revisione)
Fanfiction"Dear me, one day I'll make you proud". Sidney, una ginnasta sedicenne italo-americana, dopo le mille delusioni avute dal suo sport in Italia, decide di trasferirsi a Los Angeles nella casa dove abitava la madre con la sua famiglia per avere nuove o...