Capitolo 2

8.1K 247 15
                                    

"Approooofittatriiiceeeee" le urlai forte e lei dallo spavento fece un salto indietro sbattendo con la macchina e mettendosi una mano sul cuore, si gira e mi fulmina.. letteralmente..

Quegli occhi visti con la luce della luna sono qualcosa di stupendo, ti fanno perdere in una foresta verde e piena di luce, i suoi capelli lisci e neri, quelle labbra carnose, che solo a vederlo ti manda in tilt il cervello, quelle gambe lasciste scoperte da una gonna molto aderente .. cazzo nel locale non avevo ben focalizzato.

"CRISTO SANTOO!" cerca di regolarizzare il respiro "ma tu stai male!"

"Abbastanza, ma dato che potrei infettarti..." faccio una pausa alzando le birre e mostrandogliele " io e le mie amiche andremo da un'altra parte" faccio per voltarmi e andare, ma lei richiama la mia attenzione

"Non ti muovere o ti uccido! Sono qui ad aspettarti e fai la simpaticona?!" Dice sospirando

"Si, le simpaticone hanno sempre un fascino in più"

"Questo dovresti farlo dire alle altre"

"Lo hanno fatto, sto solo ripetendo" le strizzo l'occhio e lei di rimando li alza verso il cielo

"Okay dai, andiamo a bere queste birre" le dico

"Dove?" chiede semplicemente

"Da me" sbarra gli occhi e io rido di gusto "dai scherzavo, andiamo qui vicino, ma poi se vuoi andiamo da me" continuo a ridere, ma vedo lei che si è bloccata per qualche momento, come se stesse riflettendo

"Ohi, tutto okay?" le chiedo

"Andiamo da te" dice secca

"Come?!" Vedi che scherzavo non dobbiamo per forza andare da me"

"Ti tiri indietro?!" alzò il sopracciglio rivolgendomi anche un sorriso malizioso e giuro sulla cosa più sacra che stavo per appiccicarla su quell'auto e appropriarmi delle sue labbra.

"Lo dico per te ragazzina, mai andare nella tana del lupo" le sorrido con un ghigno soddisfatto

"Lo so, infatti oggi vado nel recinto della pecorella" mi disse passandomi vicino e strappandomi una delle birre dalle mani.

Rimasi immobile per pochi secondi e un sorriso a 32 denti si formò sul mio viso.
Questa ragazza mi aveva appena accesa, il suo essere stronza, ma stronza forte, era una cosa che mi intrigava molto, tanto che non so fino a che punto le convenisse venire davvero da me.

"Stanzetta dove vai?!" La chiamai rimanedo sempre ferma dandole le spalle.

"Da te" rispose ovvia

"Da me non si va da li, la mia macchina é da questa parte" dissi girandomi e indicandole il punto, non smettendo di avere un sorriso stampato in faccia.

Lei alzò gli occhi al cielo e venne verso me "qui o li sempre recinto resta" disse ridendo.

Mi provocava e come se mi provocava, voleva tenermi testa, anche se devo ammettere che sapeva farlo benissimo.

"Ricordati che il recinto viene chiuso, potrei decidere di non farti uscire più" le dissi andando verso la macchina. Le aprì la portiera della macchina "madame" feci un inchino, lei salì e io feci il giro e salì nel lato guida.

La guardai era stranamente silenziosa, poi si girò di scatto

"Allora per il recinto?!"

"Sempre dritto" le dissi ridendo e rise anche lei. "Ah comunque io sono Alex"
"Andrea" ci stringemmo la mano.

Durante il viaggio, di qualche decina di minuti, lei cambiò 8mila stazioni, nessuna canzone le piaceva, come se quella ascoltata al locale non le fosse bastata.
Ma la lasciavo fare e commentavo semplicemente le canzoni o le canticchiavo.

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora