Capitolo 57

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"Mica stupida la sorellina" disse Lucas, il fratello di Andrea, non appena arrivammo davanti l'ingresso di casa mia "hai trovato proprio un buon partito... in tutti i sensi" sorrise da ebete e subito Andrea lo spintonò stufa dei continui apprezzamenti che venivano fatti dalla sua famiglia nei miei confronti

"Non è casa mia... è casa dei miei" sottolineai

"Ma un giorno lo sarà" mi rispose lui

"Si vede che siete fratelli... mi avete dato la stessa risposta" scoppiammo a ridere

"La tua famiglia ha davvero una bellissima casa tesoro" disse la madre di Andrea che ci aveva appena raggiunti insieme al padre, la nonnina e Nicole.

Eravamo venuti con due auto e ovviamente la nonnina era voluta venire con me e la nipote.

"Grazie, ma credo che sia arrivato il momento di entrare" dissi sorridendole

"E di conoscere i miei mancati suoceri" aggiunse la nonna

"Nonna!" intervenne esasperata Andrea "ho parlato con il muro!" continuò riferendosi a tutto il discorso che aveva fatto alla nonnina mentre eravamo in viaggio verso casa dei miei. L'aveva pregata di non eccedere, di non dare un'idea sbagliata e di evitarle brutte figure. Sembrava che i ruoli si fossero invertiti e che l'adulta fosse Andrea, mentre la nonnina non fece altro che sbuffare annoiata.

La porta di casa dei miei venne aperta e subito Charlie fece la sua comparsa, con un sorriso a trentadue denti

"Buona sera famiglia Cooper e benvenuti in casa Walker" salutò cordialmente l'uomo "io sono Charlie e, se me lo permetterete, mi occuperò dei vostri bagagli" sorrise ancora

"Siamo arrivati in una casa o in un hotel?!" chiese divertito Lucas

"Me lo sono sempre chiesta anche io" gli risposi "nonostante sia cresciuta qui, non mi abituerò mai a tutto questo"

"Ma signorina sa che è buona educazione accogliere gli ospiti"

"Ho un nome Charlie... usalo!" gli avevo sempre detto di smetterla con questo 'signorina', ma Charlie è proprio uno zuccone "E comunque se vostra grazia permette... vorrei entrare e presentarle la famiglia Cooper" continuai fingendomi una di quelle perfette aristocratiche che ho sempre odiato, ma di cui ero sempre stata circondata sin da tenera età.

Lui mi sorrise divertito, presentai i membri della famiglia della corvina, che erano ancora imbambolati per la formalità a cui avevano dovuto assistere

"Signorina Andrea" salutò l'uomo "È davvero un grandissimo piacere rivederla"

"Anche per me lo è" sorrise la mia ragazza "lo sarebbe ancora di più se la smettessi di anteporre 'signorina' al mio nome" scherzò lei.

Nonostante fossimo andate li altre volte dopo il chiarimento e Andrea avesse continuamente chiesto di evitare formalità inutili... beh, con Charlie era tutto inutile.

"Ci proverò, signorina Andrea" rispose prendendola in giro

"Lasciamo stare" intervenni alzando gli occhi al cielo "dove sono i miei?!" chiesi poi

"Sono in salotto" mi rispose facendoci entrare "vi attendono con già pronto un cocktail di benvenuto"

Scossi la testa divertita sia dall'inutile formalità che ancora i miei tendevano ad avere e sia per gli sguardi che la famiglia Cooper si scambiò che non erano altro che un misto tra lo stupito e il divertito.

Come ci aveva annunciato Charlie, i miei genitori erano seduti in salotto, stavano chiacchierando fra loro, ma appena ci videro si alzarano subito in piedi per accogliere i loro ospiti.

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora