Capitolo 20

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"Okay io propongo una serata da UNA NOTTE DA LEONI" disse Sarah sorseggiando il suo caffè

"Io mi accodo" dissi battendole il cinque

"Io penso che dobbiate crescere e smetterla di vedere quel genere di film" disse Paula, la nostra collega.

"Tu dovresti divertirti un po'di più invece" le dissi alzando un sopracciglio malizioso.

Sapevo che lei e Jonh avessero nuovamente litigato per non so quale questione, o meglio lo so, ma non credo che il fatto che lui non abbia messo le mutande in lavatrice prima che lei l'azionasse, fosse un vero motivo.

"Siete due ninfomani... avete solamente una cosa per la testa" disse scuotendo la testa " comunque" mi guardò con sorriso bastardo " sicuramente non avrai dimenticato che quest'anno hai una ragazza...." concluse soddisfatta della sua frecciatina

"Ovviamente no" le sorrisi contenta senza darle soddisfazione " come non ho dimenticato di soddisfarla sessualmente" le dissi con un ghigno "tu ricordi di farlo con la tua metà?!"
Sbuffò e si mise una mano sulla fronte

"Alex se gli dico di mettere le mutande in lavatrice DEVE farlo... non posso fare 8mila lavatrici al giorno"

"Ti rendi conto che non gliela dai da 4 giorni per un paio di mutande?!" si intromise Sarah

"Deve essere punito... non potete capire... gli uomini non sono come le donne... avrei dovuto essere lesbica anche io..."  rispose la nostra collega

"Paula sono bisex ed ho problemi con entrambe le categorie" disse Sarah scoppiando a ridere

"Si, ma lui..."

"Lui niente Paula... guardalo sta esplodendo dentro... non puoi metterlo in punizione e punire pure te stessa... sembri una zitellona cazzo!" le dissi indicandola e scoppiando a ridere e dopo anche la mia migliore amica mi seguì.

Lei inizialmente si acciglió, poi non riuscì più a stare seria e scoppiò a ridere.

"Okay..." alzò le mani in segno di resa "vado a recuperare... voi copriteci. Se dovesse venire Walter ditegli che abbiamo avuto un problema con la gatta e siamo dovuti tornare qualche minuto in casa... e che...."

"Paula..." la interruppi

"Lo so" sospirò " non abbiamo una gatta" iniziò a ridere "allora ditegli che siamo andati ad adottarne una" disse allontanandosi e avvicinandosi al suo ragazzo che non si sorprese per nulla dell'arrivo e della successiva trascinata fuori dal locale, da parte della sua ragazza.

Erano così... per loro era normalità e noi li amavamo per questo.

"Quindi è deciso?!" mi chiese Sarah tornando al vecchio discorso e iniziando ad ordinare il locale per la sera

"Certo... se non fosse per un particolare... piccolo ed innocuo, ma seppur maledettamente esistente... a capodanno lavoriamo" le dissi dispiaciuta.

Non me ne era mai fregato nulla, anzi adoravo lavorare quel giorno dell'anno.

La gente beveva, beveva moltissimo e i miei acchiappi si triplicavano.

Fra una pausa e l'altra collezionavo divertimenti e poi tornavo a lavorare come se niente fosse.

Ma quest'anno avevo LEI.

Avrei preferito portarla da qualche parte, non necessariamente io e lei.

Non ero così fissata con l'appropriarmi in modo così pissessivo di lei.
A me importava solo di poterla ammirare e portarla avere vicino.

Quest'anno invece il fatto che lavorassi mi infastidiva, non riuscivo a sopportare la cosa e mi rattristava.

Avevo pensato di svincolare da lavoro, ma ovviamente era impossibile.
Il locale avrebbe registrato il pienone e non potevo lasciare solo Davide.

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora