Capitolo 28

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"E pensare che vivi in un bilocale quando praticamente hai soldi per comprarti tutto il palazzo, se non tutti gli appartamenti della  via" mi sfotte la mia ragazza non appena scende dalla moto e si guarda attorno

"Non sono io quella ricca, ma la mia famiglia" le dico prendendo il casco che mi stava porgendo per metterlo sul manubrio della moto, dopo aver fatto lo stesso con il mio

"Beh.. tu sei comunque l'erede della ricchezza della tua famiglia" mi prende ancora in giro

"Mi sa che adesso che sai di tutto questo" le indico la villa "ti piacerò molto di più"

"Nah... mi piaci anche da poveraccia che condivide un bilocale con la sua amica depravata" scoppiamo a ridere, ma veniamo interrotte.

"Signorina" è arrivato Charlie "da quanto tempo non la vedo da queste parti" mi sorride "non mi aspettavo di vederla proprio oggi"

"Ho deciso di portare un po' di tempesta in questa casa" dico scherzosamente

"Non avevi avvisato?!" mi chiese Andrea

"Mhm... no, volevo fare una sorpresa" mi lascio sfuggire un ghigno che fa intendere la mia intenzione di voler creare sul serio dello scompiglio

"Non cambia mai a quanto vedo" disse Charlie

"Ovviamente" rido "ah Charlie, lei è Andrea, la mia ragazza" si gira verso me e mi guarda sorpreso, poi guarda Andrea e le porge la mano "piccola lui è Charlie, la povera vittima di molti mie scherzi e di quella cretina di Sarah"

Si presentano e poi Charlie si gira verso me "ragazza eh?!"

"Si Charlie, in effetti un pochino sono cambiata"

"Lo vedo" mi sorride "ma non sui gusti, complimenti signorina Andrea, è una bellissima ragazza"

"Grazie Charlie, ma chiamami semplicemente Andrea"

"Rinunciaci piccola, sono anni che provo a fargli levare sta stupida fissa del 'signorina' "

"Si chiama 'deformazione professionale' "

"Si chiama 'mi hai vista nascere e crescere quindi smettila con sta storia' "

"Ci proverò signorina"

"Si ciiiaaaao" dico esasperata, ridiamo della cosa, ma nel frattempo qualcuno sbuca dalla porta d'ingresso

"Alexandra?!" è mia madre che mi guarda sorpresa, dopo aver fatto una lastra a me, passa a farla alla mia ragazza e poi alla mia moto

"Ciao mamma" dico io cercando di ignorare la sua ispezione

"Qual buon vento ti porta qui?"

"Lo sapevo che saresti stata felice di vedermi" dico sarcasticamente, mentre lei ancora controlla la situazione

"Questa moto è tua?" mi chiede ignorando la mia frecciatina

"Si, ti piace?!" la punzecchio ancora

"Da quando hai preso una moto?" ignora ancora il mio sarcasmo

"Da quando si accolgono gli ospiti fuori casa?"

"Abbiamo lo spaziale adibito a parcheggio, levala davanti le scale d'ingresso" continuavamo ancora a parlare ognuno per i fatti suoi, ma era una cosa normale per noi

"Ti priva di ossigeno per caso?"

"Sta in mezzo ai piedi e mi infastidisce"

"Deve passare la carrozza dello sceicco da questa parte?"

Mi stavo cominciando ad innervosire lo stesso valeva per mia madre

"Alex" mi si avvicina Andrea capendo la situazione "avanti spostala... non iniziate da subito"

L'inizo della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora